A volte le città  decidono di stabilire rapporti di parentela con i propri abitanti. Diventano parenti che aiutano, assistono, invitano a feste. E’ il caso di Nonna Roma e del rapporto che l’amministrazione comunale capitolina ha instaurato con le fasce più anziane della sua popolazione.
La capitale, come gran parte delle città  occidentali, invecchia: gli ultrasessantacinquenni a Roma sono 489.081, il 17,4% della popolazione residente (2.811.573), tra i quali il 59,8% sono donne. Di questi, quasi un terzo ha più di 85 anni. Una città  nella città , in poche parole. Un’intera popolazione che necessita cure, assistenza ma soprattutto attenzione e in grado di avere un impatto sempre maggiore sulle politiche sociali.
L’iniziativa battezzata ironicamente Nonna Roma si propone di abbattere il senso di isolamento, per soccorrere i più fragili ed i più esposti alla marginalizzazione. Un intero calendario dedicato agli over 65 che testimonia quanto sia importante andare alla ricerca di modalità  che mirino a rendere gli anziani delle risorse preziose per il tessuto sociale della città . Non solo attività  di assistenza e cura, ma proposte ricreative e culturali: servizi attivi durante tutto l’arco dell’anno e potenziati durante l’estate.
Si parte da una potenziata rete di assistenza coperta con pony della solidarietà , servizi di soccorso e attività  per la prevenzione ondate di calore per passare agli eventi: la Roma al chiaro di luna, che propone agli anziani visite culturali e passeggiate nei locali del centro, le Gite fuori porta, ricco calendario di itinerari tra la città  e la provincia. Ed ancora: Gite sul Tevere, Spettacoli di danza classica presso Villa Massimo, spettacoli teatrali a Villa Pamphili, osservazioni astronomiche dal Pincio, spettacoli cinematografici al cinema all’aperto di Piazza Vittorio, Itinerari di interesse culturale e naturalistico con vista alle riserve naturali della Valle del Tevere.
E per non dimenticare che gli anziani sono tra i più sensibili ed attenti al benessere sono state attivate delle Oasi: un intero stabilimento balneare ad Ostia a loro dedicato e un oasi termale a Tivoli, e poi corsi di fitness, acqugym, piscina. E per coloro i quali non possono invece spostarsi Nonna Roma si trasferisce nelle strutture residenziali per anziani ed organizza concerti, cinema all’aperto, gite.
Esperienze analoghe sono attivate anche da altri comuni. Il Comune di Alessandria ha organizzato l’iniziativa “L’estate non va in vacanza, i Comuni solidali con gli anziani“. Il Comune di Bergamo e la ASL hanno presentato il progetto “E..state bene in città “, per affrontare l’emergenza caldo e la solitudine delle persone anziane nel periodo estivo. A Ferrare “Uffa che afa” è una sinergia tra istituzioni e associazioni per aiutare gli anziani a fronteggiare l’emergenza estiva e le temperature elevate.

Come si vede, quindi, tutte le città  ed i grandi centri urbani condividono una difficile sfida: rendere vivibile il territorio urbano per le modificate esigenze della sua popolazione più anziana. Non sempre, infatti, vecchiaia è sinonimo di esclusione sociale. Basti pensare che secondo le più recenti ricerche effettuate nella grandi megalopoli di Londra, New York e Tokyo, vivere soli per i più alfabetizzati e benestanti risponde ad una precisa esigenza di indipendenza e non di isolamento. Questo, naturalmente, significa che andranno modificate non solo le politiche sociali ed i servizi, ma anche le infrastrutture per una popolazione che è accomunata certo dall’età , ma presenta diversificati livelli di alfabetizzazione, di entrate economiche e, dunque, di interessi ed esigenze.

www.comune.roma.it/dipsociale
www.auser.it
www.ilcusa.org/prj