Turismo in Langa punta alla promozione del territorio delle Langhe. Secondo quali modalità  perseguite l’obiettivo?
L’elaborazione di ogni nostra attività  di promozione prende sempre le mosse da un semplice presupposto: siamo i primi a essere innamorati di questa terra, della sua cultura, delle sue tradizioni, dei suoi prodotti enogastronomici unici al mondo. In questo modo possiamo davvero offrire ai turisti un’esperienza di visita intensa e articolata, capace di coniugare tutti i tesori della Langa. Ogni aspetto del territorio viene valorizzato secondo linee proprie, ma sempre con l’obiettivo di armonizzare l’esperienza di visita: l’enogastronomia è cultura del territorio, le tradizioni contadine sono la porta d’ingresso verso il mondo del vino, il paesaggio è luogo d’osservazione privilegiato sui beni architettonici della zona, e così via, di suggestione in suggestione…

Qual’è la vostra idea di “turismo culturale”?
Lo intendiamo come un turismo che non si focalizza solo sull’elemento di maggior richiamo di un territorio -l’enogastronomia, nel nostro caso- ma che ne indaga le origini, sforzandosi di collocare nel medesimo contesto i beni culturali e le tradizioni che s’incontrano lungo il percorso. La creazione di connessioni con l’arte, la storia e il folklore, permette di elaborare una proposta turistica capace di offrire conoscenza e arricchimento interiore. Naturalmente, parlando di Langa, l’enogastronomia rappresenta un richiamo irresistibile per molti turisti: noi però proponiamo itinerari di degustazione mai fini a se stessi e, anche in questo caso, ci sforziamo di renderli un viaggio in sé, alla scoperta di una cultura straordinaria.

Cosa caratterizza i vostri itinerari e le vostre proposte di viaggio?
Ogni nostra proposta si basa su tre elementi fondamentali. Il primo è la ricerca dell’esperienza: il turista non si limita a vedere cose, ma vive il territorio entrando in contatto con le sue figure tipiche (il cercatore di tartufo -il “trifulau”- e i viticultori, ecc.), partecipando a manifestazioni e gustando -letteralmente- la tradizione. Il secondo è la caratterizzazione: ci sono diversi tipi di turista -da quello “fai da te” che vuole solo un posto dove dormire a quello deluxe che vuole essere coccolato- e così ogni pacchetto di viaggio ha una sua linea tematica (benessere, tavola, vacanza attiva), ma non perde mai di vista le specificità  del territorio, si sforza cioè di inserire la proposta in un contesto ben preciso, che rappresenta il comune denominatore. Il terzo elemento è l’innovazione: siamo alla costante ricerca di nuove curiosità  e nuovi elementi attraenti del territorio da proporre a turisti sempre più esigenti.

Che tipo di pubblico si rivolge alla vostra associazione?
Non c’è un cliente-tipo, ma in generale chi arriva in Langa ha le idee chiare: vuole bere bene e a mangiar bene. Noi cerchiamo di aiutarli a dare un senso alla loro permanenza permettendo loro di “portarsi a casa” un frammento della nostra tradizione: lo possono fare partecipando a corsi di cucina, stage di degustazione, passeggiate tra le colline in compagnia dei trifulau. Chi viene ad Alba e nelle Langhe è in cerca di tranquillità , perché sa che si tratta di un territorio in cui regnano i ritmi lenti di un tempo.

Svolgete anche attività  didattiche, volete parlarcene?
Consideriamo la formazione un elemento strategico per la qualificazione dell’offerta in campo turistico e nell’ambito dei beni culturali. Sviluppiamo questa attività  lungo due assi: l’organizzazione di corsi e seminari di specializzazione nel campo turistico e dei beni culturali e la docenza per conto di enti o aziende che richiedono le nostre prestazioni. Per questa attività, inoltre, abbiamo al nostro fianco una società che della formazione ha fatto uno dei suoi punti di forza -Ideazione srl- che organizza e offre consulenza sia direttamente nel nostro territorio, ma sempre più spesso anche nel resto d’Italia.

Quanto conta e come è cambiata, nella società contemporanea, la dimensione del viaggio, dell’esplorazione dei territori?
Il turista, non c’è dubbio, è più maturo, più consapevole. E le conseguenze sono molte. Ad esempio ci si affida meno alle vacanze già tutte organizzate, preferendo il “fai da te”, e allo stesso modo si è assistito al passaggio dall’agenzia di viaggio alla prenotazione on-line: noi stessi ne abbiamo esperienza diretta, visto che sempre più il portale di Turismo in Langa è un mezzo molto utilizzato per programmare itinerari e visite in Langa. E poi sono le destinazioni stesse a conoscere un ciclo di vita più breve: la moda e gli eventi di politica internazionale influenzano le scelte in maniera non indifferente. In generale, comunque, il turista è molto più attento alle specificità territoriali e culturali, al folklore e alle tradizioni: è più informato e curioso, e chi si occupa di promozione deve necessariamente tenere in grande considerazione questo cambiamento.

www.turismoinlanga.it
www.ideazionesrl.it

Daniele Manzone è Presidente onorario di Turismo in Langa.