Nella pratica gl’investitori forniscono esperienze professionali, competenze tecnico-manageriali ed una rete di contatti con altri investitori e istituzioni finanziarie; ovvero finanziano lo sviluppo dell’impresa. Le motivazioni che spingono un imprenditore a rivolgersi al ventur capitalist allora sono molteplici: lo si fa per avviare un’attività ex nihlo, oppure per risolvere situazioni di crisi in imprese ad elevato potenziale di sviluppo.

L’investitore – da parte sua – prenderà in considerazione l’elemento imprenditoriale (ovvero le capacità dell’imprenditore), l’elemento manageriale (dunque gli aspetti legati alla gestione dell’attività ) e l’elemento “innovazione” (cioè lo strumento per la sopravvivenza dell’impresa nel mercato).

Di tutta la dinamica di presentazione dell’attività all’investitore, di valutazione dell’impresa, dell’investimento e del disinvestimento (post venture capital) si parla nel testo edito dall’Etas, in modo preciso, puntuale e strutturato. Non mancano infatti le appendici con i modelli di presentazione e i vari tipi contratto. Tuttavia non occorre pensare che si tratti di un testo rivolto solo agli addetti ai lavori o agli esperti della cultura d’impresa: un’appendice linguistica infatti si propone come strumento per accompagnare anche i neofiti all’incontro con il venture capitalism.

Finanziarsi con il venture capital
Roberto Del Giudice, Anna Gervasoni
Etas 2002