Nel quadro della costruzione ed erogazione del servizio infatti, il coinvolgimento dei diversi interlocutori ”“ stato, pubbliche amministrazioni periferiche, privati ”“ ha un peso che è in grado di modificare il quadro complessivo degli effetti sul cittadino.
A ciascun livello di governo è demandata oggi la gestione di una fitta maglia di relazioni: un sistema che per funzionare impone maggiori responsabilità ai pubblici poteri, sempre meno legati alla mera erogazione, ma responsabili in misura crescente della costituzione dei mercati locali e dunque dell’offerta di un ventaglio di scelte maggiori per le comunità di cittadini. Un sistema che si fa complesso anche per l’ingresso di nuovi operatori privati e di soggetti non profit che perseguono nella loro attività come obiettivo principale proprio la soddisfazione delle esigenze delle comunità locali. Le interazioni quindi, disegnano traiettorie sia in senso orizzontale tra i vari operatori, che in senso verticale, tra i vari livelli di governo dove rilevante rimane sempre il ruolo regolatore dello Stato che ha funzione primaria di regolare il capitale sociale di una comunità .

Altro tema di enorme importanza, il capitale sociale, si intreccia al tema dei servizi. Il capitale sociale, inteso come rete di relazioni interpersonali che permette di raggiungere obiettivi altrimenti non raggiungibili, influisce sui processi di cambiamento perché se solido e ricco ”“ in una comunità ”“ rende possibile lo sviluppo economico in quanto risponde adeguatamente, con le sue reti flessibili, ai bisogni individuali. In questo caso l’azione pubblica, lo stato che non abdica ai suoi compiti, riesce a dare buone e utili dimensioni al capitale sociale già presente nella comunità .
Questione ulteriormente dibattuta è stata quella dei metodi per la misurazione del capitale sociale. La misurazione del capitale sociale, dato il suo elevato grado di immaterialità , presenta difficoltà di non facile soluzione alle quali i ricercatori hanno cercato di rispondere con una proposta: la misurazione ed il peso delle reti informali ”“ familiari, amicali, volontarie e politiche ”“ presenti all’interno delle città . I risultati? Se il capitale sociale di tipo familiare è più presente al sud, quello amicale e volontario è invece preponderante al nord. Rilevanti le differenze territoriali: la preponderanza delle une o delle altre tipologie nelle diverse regioni italiane si lega strettamente alla qualità dello sviluppo economico dei diversi territori regionali considerati.
I diversi tipi di capitale sociale hanno effetti diversi sulla qualità anche urbana, perché la presenza di organizzazioni volontarie produce effetti positivi in grado di attivare circoli virtuosi per la crescita delle città fermo però restando che l’unico capitale sociale, da solo, non può colmare le lacune di uno stato disimpegnato e che il decentramento delle politiche sociali può produrre degli effetti potenzialmente perversi.

Il Convegno