Nell’introduzione a “Comunicare nel Museo” (Francesco Antinucci, Laterza, 2005) anche la sintesi del messaggio: fin dalla sua nascita il museo – in quanto istituzione pubblica – ha avuto tre compiti fondamentali: conservare, studiare ed esporre le opere che costiuiscono la collezione. E questi compiti li ha svolti in modo variabile a seconda dei tempi, dei luoghi e delle circostanze di contorno. Ma mentre per i primi due compiti sono sempre risultati chiari i criteri di base, non è stato così per il terzo compito, che conserva un’intrinseca ambiguità o indeterminazione. Ovviamente non si tratta dell’esposizione fisica degli oggetti, quanto piuttosto del motivo che spinge ad esporre: trasmettere la cultura ad esempio. E qui nascono i problemi.
In sintesi: il museo comunica poco e male. Applicando la teoria della comunicazione a quei particolari segni che sono le opere d’arte, questo volume analizza sistematicamente il museo e denuncia come la sua struttura e organizzazione siano incompatibili con le esigenze di una comunicazione efficace. Occorre aprire il museo alle enormi potenzialità connesse ad un uso appropriato e intelligente delle nuove tecnologie e cominciare finalmente a esporre per comunicare.
Il volume è accompagnato da un DVD video che mostra come si costruiscono efficaci apparati comunicativi e come si dispiegano dentro le stesse sale museali, in contiguità e continuità con i pezzi esposti.

Comunicare nel museo. Con DVD-ROM
Antinucci Francesco
Laterza 2005 euro 24,00
ISBN 88-420-7223-0