geografie immaginarie

Quella del turismo è una realtà in crescita e in continuo mutamento. Un’offerta sempre più sfaccettata viene costruita per rispondere alle diverse esigenze dei viaggiatori di tutto il mondo, che non si muovono più soltanto in occasione dei grandi esodi estivi, ma disseminano piccole escursioni durante tutto l’anno. Quello che sembra essere mutato inoltre, è anche l’approccio stesso al tema del viaggio. I turisti pretendono sempre di più dalle proprie vacanze, che devono essere stimolanti e arricchite da una valenza culturale e simbolica (il cosiddetto plusvalore emozionale). Il viaggiatore contemporaneo pone come esigenza fondamentale il venire a contatto con il “retroscena turistico”, con quegli elementi, cioè, che vanno aldilà della facciata della convenzionalità : un’esperienza autentica del territorio, delle tradizioni, dello spirito di un popolo.
Il tema dell’autenticità , sempre più sotto i riflettori, non è solo un argomento di discussione e di studio per giornalisti, sociologi e operatori del settore, ma è diventato persino lo spunto per un progetto artistico. Si tratta di Being There ”“ Another kind of Travelogue, degli artisti svedesi Anders Weberg e Robert Willim.
Non è la prima volta che i due si confrontano con il tema del turismo globale, già affrontato ad esempio nel noto progetto web Surreal Scania. Weberg e Willim sono rispettivamente un film-maker e un etnologo, entrambi impegnati nella ricerca sulle potenzialità espressive e culturali dei nuovi media. I filmati di Surreal Scania sono frutto di un progetto incentrato sull’identità dei luoghi. Il materiale video è stato girato in sei location nella regione di Scania, in Svezia, montato in sequenze dai toni onirici. Le località includono sia attrattività turistiche che luoghi anonimi, costituendo una riflessione sul marketing territoriale e sui suoi metodi (cosa rende un luogo degno di essere visitato?). I video sono poi accompagnati da precise coordinate geografiche. E’ così possibile raggiungerli con esattezza usando un dispositivo GPS, oppure localizzarli tramite Google Earth.
In Being There, ultima fatica del duo nordico, viene ripreso il tema dell’esperienza dei luoghi, sempre tradotta in sequenze surreali, inquiete e oniriche. Stavolta però, i sei filmati proposti, scaricabili e visibili anche tramite dispositivi mobili (cellulari, palmari e lettori multimediali), sono stati realizzati a partire da materiali girati dai turisti stessi, mentre l’audio è il frutto dell’assemblaggio di suoni standard (quelli che vengono associati in maniera stereotipata a luoghi e situazioni). Le sei località scelte sono Madrid, Parigi, Tokyo, Londra, Mosca e Mumbai: grandi attrattori turistici, ma anche luoghi ad alto rischio di attacco terroristico (“places associated with pleasure, but also with terror”, si legge nella presentazione). L’obiettivo del singolare progetto è quello di andare aldilà del carattere standardizzato e patinato dell’esperienza turistica comune e oltre la retorica del marketing del territorio.
E’ un tentativo di scoprire il “sistema nervoso” che sottende al “corpo” del viaggio, cercando di dare forma visiva al magma di sensazioni che accompagna l’esperienza dei luoghi. Come uno sguardo dall’interno, che va a costruire una geografia immaginaria, evocativa, radicalmente altra.

Approfondimenti:
www.beingthere.se
www.surrealscania.se