Quando iniziava a profilarsi la candidatura di Torino come “olympic host city” per i XX Giochi Invernali, la Provincia aveva pianificato un’articolata strategia di promozione del proprio territorio alpino. Una volta avviata la grande macchina olimpica, con l’arrivo di ingenti capitali nazionali ed esteri, l’area interessata ha vissuto uno stravolgimento che ha interessato sia il profilo delle infrastrutture, sia quello della riscoperta storica e artistica. La corsa verso la rivalutazione di tutto il comprensorio era iniziata nel 1997 con i Mondiali di Sci di Sestriere.
Dopo decenni di guida della famiglia Agnelli, che, attraverso alcune società , controllava gli impianti di risalita della Vialattea, per la prima volta le valli torinesi riuscivano a catalizzare l’attenzione internazionale. A distanza di dieci anni dai Mondiali e un anno dopo le Olimpiadi, la Provincia di Torino ha scelto di tornare a lavorare sul fattore cultura, per mantenere viva l’attenzione verso le sue montagne. Così, in partnership con la Fondazione per il Libro, promotrice della Fiera Internazione del Libro di Torino, ha studiato un cartellone di appuntamenti che, dall’8 dicembre al 10 febbraio, ridefinisce il “doposci” dei turisti e dei locali. Ad accogliere l’iniziativa è la Casa Cantoniera di Sestriere, sul colle a metà  tra la Val di Susa e la Val Germanasca, che, per l’occasione, ha vissuto un restyling ”“ il secondo, dopo quello “olimpico”, che aveva trasformato la struttura in Casa Italia ”“ necessario ad accogliere un fitto cartellone di appuntamenti. La principale difficoltà  nella costruzione del palinsesto stava nel conciliare le aspettative di differenti interlocutori: da una parte i turisti, per lo più provenienti da Milano e Torino, abituati ad un’offerta di intrattenimento culturale sostanziosa. Dall’altra, le istituzioni territoriali e la popolazione locale.
La programmazione di Casa Olimpia è dunque il risultato di una serie di scelte che privilegiano la diversità  della location. La Casa, infatti, è stata ridefinita per offrire un ambiente familiare, capace di accogliere tra la caffetteria e l’internet point, la libreria e il dj lounge, fasce differenti di utenza, accomunate dalla volontà  di godere di concerti, letture, dibattiti e perfomance, senza rinunciare al panorama regalato dalle vette innevate. Oltre a nomi di spicco della scena musicale nostrana, Casa Olimpia ospita numerosi incontri volti a ridiscutere la realtà  montana, che sempre più intende porsi in confronto attivo con la città . Il movimento di opinione legato all’annosa questione TAV in Val di Susa ha spinto a definire i confini, non solo territoriali, ma anche economici, antropologici e politici delle comunità  alpine. Non a caso, il primo evento di Casa Olimpia è stata la tavola rotonda sul tema “Le capitali Italiane della cultura: competizione o collaborazione?” che ha visto la partecipazione del Presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, del Presidente della Fondazione per il Libro, Rolando Picchioni, nelle vesti di padroni di casa, e di Vittorio Sgarbi, Assessore alla Cultura di Milano, Fiorenzo Alfieri, suo omologo a Torino, e Jean Leonard Touadi, Assessore alle politiche giovanili di Roma. Il segnale dalle montagne torinesi è chiaro: la provincia può essere doc anche se ad alta quota, come le esperienze delle Dolomiti insegnano, con manifestazioni come I Suoni delle Dolomiti, che da oltre dodici anni attrae da tutta Europa turisti affascinati dal connubio tra arte e natura. La scommessa di Casa Olimpia, per le Alpi Occidentali, è lanciata.

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