Appena nato, Italia.it, il portale turistico del Ministero dei Beni e delle Attività  Culturali, ha avuto molti occhi puntati addosso. Atteso forse da troppo tempo, sostenuto da un budget consistente, ben oltre la portata di tutti i progetti analoghi in campo culturale, ha la funzione di rappresentare l’immagine dell’Italia all’estero. Sottoposto ad analisi giustamente severe, risulta inadeguato nella sua versione attuale, sia dal punto di vista della struttura tecnica che, soprattutto, da quella dei contenuti. Ciò ha contribuito a deludere molte aspettative: rispetto a progetti di country branding internazionali, l’Italia mostra un profilo un po’ sbiadito, di certo non all’altezza dei tesori che l’Italia può vantare. Blog, gruppi di discussione, servizi giornalistici sono solo alcuni esempi delle reazioni e dei commenti di cui è possibile trovare traccia in Rete.
L’iniziativa che appare, tuttavia, più interessante si chiama RItalia: un luogo di aggregazione fisico e virtuale che ambisce a creare uno spazio di interazione e collaborazione.
Ma cosa ha a che vedere tutto ciò con Italia.it?
Partiamo dalle persone. I componenti attuali del gruppo “rappresentano un campione del potenziale pubblico di Italia.it: professionisti, studenti, docenti universitari, appassionati di turismo e di informatica, italiani e stranieri”: una rappresentanza, insomma, di tutti i possibili utenti del portale del turismo stesso. Il gruppo si incontra in presenza e a distanza, prestando la propria opera gratuitamente per sviluppare un progetto alternativo che sappia valorizzare le risorse del patrimonio-Italia, proponendosi di perseguire tale obiettivo, peraltro, con esigue risorse economiche.
Il gruppo si riunirà  in presenza, il 31 marzo, all’Università  Bicocca, per una “non conferenza” in cui si parlerà  della promozione digitale turistica. Il titolo della “non-conferenza” recita proprio “Ri-progettare per Italia.it”. La forma scelta per il primo incontro è quella del BarCamp: un incontro in cui sono i partecipanti stessi a presentare i progetti. Tra le Regole dei BarCamp, troviamo: “Si parla del Bar Camp. Si blogga del Bar Camp. Se vuoi partecipare, devi scrivere il tuo argomento e il nome in uno spazio di presentazione sul muro. Le introduzioni riducile a solo tre parole”.
Il gruppo comunica tramite wiki, ovvero tramite un documento collaborativo, con forma di sito web, che permette a ciascuno dei suoi utenti di aggiungere contenuti, e di modificare contenuti già  pubblicati da altri. Esiste anche un blog, ulteriore piattaforma di aggregazione e di confronto.
Verranno progressivamente utilizzati tutti gli strumenti del web 2.0: podcast, vodcast, aggregatori, strumenti di videosharing, skypecasting. Lo scopo degli incontri è quello di aggregare le risorse progettuali necessarie per sviluppare un portale alternativo. Ciò che ci si propone di elaborare nella giornata saranno le linee-guida del progetto.
Successivamente al primo incontro, si deciderà  se dare vita a un Italia.it diverso. L’evento ha già  raccolto una notevole risonanza nella blogsfera, e l’adesione di circa 200 persone. Non è lo spirito di competizione che anima tale iniziativa, ma la convinzione che la critica costruttiva sia la più efficace.
Il progetto è interessante perché si tratta di “un evento ad alto potenziale creativo, in cui le persone si possono incontrare in un ambito informale per scambiare idee e co-progettare. Ma è anche un evento che si propone di divulgare nuovi metodi di collaborazione che potrebbero essere utili anche in altri ambiti.” (da RItalia Camp).

Il wiki e il Blog di RItalia