Il Dossier si apre con alcune considerazioni complessive. Il museo viene inquadrato come elemento caratterizzante del brand di una città , e come luogo in cui si sviluppano gli eventi: si tratta di una struttura che sta ormai acquisendo una identità  propria, indipendente a tratti dal contesto e dal contenuto che veicola. Dal punto di vista metodologico, ai musei facenti parte del campione è stato inviato un questionario dal quale è stato possibile stilare la classifica dei trenta musei più visitati per ciascuna delle categorie considerate.
Non è un’operazione di puro conteggio quella che il Touring effettua con i Dossier Musei: tra gli obiettivi che il Dossier si pone ci sono: “l’evoluzione nei confronti di aspetti quali l’accessibilità , la propensione a dialogare con la destinazione e a fare sistema, la disponibilità  a soddisfare le aspettative e le esigenze del pubblico e la capacità  di garantire una gamma sempre più complessa e integrata di servizi”.
La fruizione museale, tassello fondamentale del paniere di consumo del turismo culturale, anche per il 2006 è in aumento, sul campione dei musei statali (+4,3% rispetto al 2005). Gli incrementi maggiori sono stati registrati in Piemonte, con il 63% di visitatori in più (per il cosiddetto “effetto Olimpiadi”), seguito da Lombardia (+12,8%) e Abruzzo (+7,3%). Le variazioni più significative rispetto al 2005 sono proprio quelle registrate da due musei torinesi: il Museo delle Antichità  Egizie (+93,8%), e il Museo del Cinema (+39,1%), seguite dal Museo della Scienza e della tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano (+21,8%), a testimoniare il crescente interesse verso questo lato non più ancillare della cultura. Anche il Bioparco di Roma rientra nella top 30, new entry in classifica. Fra i trenta musei in assoluto più visitati, tuttavia, 17 rimangono quelli artistici, e le città  d’arte si confermano attrattori principali rispetto ai centri minori.
Il Dossier offre, oltre all’analisi dei dati, una serie di considerazioni strutturali che derivano dalla visione globale del sistema: dall’evoluzione dell’organizzazione in sistemi alle ripercussioni degli orari di apertura su alcuni tipi di turismo, dai servizi generici a quelli rivolti ad alcune categorie particolari di pubblico. 11 musei dei 30 al top di ciascuna categoria hanno dichiarato di non possedere nessuno strumento di ascolto del pubblico: email, questionari, interviste o sportello dedicato. Naturalmente il monitoraggio non può comprendere i musei nei quali non viene tenuto il conteggio del numero dei visitatori: anche da qui si può dedurre l’importanza del prevedere un corretto monitoraggio del proprio pubblico, al fine di poter risultare visibili in studi e ricerche, come quella del Touring.

Il Dossier Musei 2007

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