In una parola, questo tipo di viaggio unisce la gran parte dei caratteri distintivi della richiesta turistica odierna.
Si può considerare l’itinerario come un “bene culturale allargato”, che tende una linea invisibile a collegare beni eterogenei, fino a costruire un vero e proprio “sistema culturale”. Dal punto di vista dell’offerta, del resto, l’itinerario si rivela sempre più uno strumento progettuale dalle indiscutibili potenzialità .
Dal 1997 in Europa si opera in questo contesto progettuale e disciplinare tramite l’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali.
Con sede a Lussemburgo, esso nasce per “dare attuazione al programma degli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa”. Le attività  svolte da questa istituzione comprendono il sostegno agli enti che propongono progetti per l’analisi delle azioni e la ricerca di partner europei; l’applicazione delle priorità  della politica del Consiglio d’Europa in materia di itinerari culturali; la vigilanza sulle evoluzioni delle espressioni della cultura e la consulenza a chi sia intenzionato a presentare progetti sull’evoluzione del turismo culturale; esiste infine una intensa attività  espositiva, editoriale e promozionale.
Gli obiettivi che esso persegue sono due. Da una parte, incrementare la condivisione della responsabilità  della protezione del patrimonio culturale, storico-artistico e del paesaggio; dall’altra, alimentare la conoscenza reciproca come fonte di maggiore comprensione e tolleranza.
Attualmente, gli itinerari europei sono 23. I percorsi già  presenti nella lista comprendono diverse tipologie.
Si parte dai “Cammini di pellegrinaggio” (Santiago ”“ esistente dall’ottobre 1987, e Via Francigena – maggio 2004) e dai percorsi di “Habitat rurale” (Architettura senza confini – ottobre 1987, Habitat rurale nei Pirenei – 2002). Si continua con i percorsi dedicati a “Personaggi Europei” (Le Vie di Mozart ”“ 1990, l’itinerario Schickhardt – aprile 1992, San Martino di Tours, marzo 2005). La traccia dei monasteri ispira tre itinerari: i Cistercensi (1990), la rete dei siti cluniacensi (maggio 2004), i Celti (1990). Si pongono sulle tracce di Vichinghi e Normanni due itinerari; un altro è dedicato, dal 1992, al Paesaggio; approfondiscono il tema librario “l’itinerario del libro” (dicembre 1999) e gli itinerari culturali del Sud-Est Europeo (maggio 2004). Si può scoprire molto sulle architetture militari fortificate in Europa attraverso gli itinerari Wenzel (maggio 1995), Vauban (Dicembre 1999), l’Eredità  Al-Andalus (aprile 1997).
Ancora: il Cammino della Lingua Castigliana e il suo sviluppo nel Mediterraneo; Itinerari europei del patrimonio ebraico; itinerari dedicati al patrimonio industriale e alla realtà  delle migrazioni; arti viventi, cultura materiale e riti e feste popolari europee.
Come dire che tutte le sfere della vita materiale, culturale, produttiva e spirituale dell’uomo sono comprese e rappresentate in uno o più percorsi attraverso l’Europa. L’Italia è presente in molti dei citati itinerari, ma ancora poco sfruttate sono tante delle sue potenzialità : pensiamo ai tracciati delle vie consolari (dalla via Appia alla Emilia, dalla Salaria alla Flaminia), o anche alle vie della transumanza, i vecchi percorsi dei pastori dall’Abruzzo alla Puglia.
La rilevanza del sistema degli itinerari è stata finalmente riconosciuta anche a livello istituzionale. Il tema, peraltro presente nel programma dell’attuale governo, è stato al centro del protocollo di intesa sottoscritto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Direzione Generale per il Turismo con le Associazioni degli Enti Locali per gli Itinerari Culturali Italiani, per valorizzare la Via Francigena, la Via Carolingia e la Rotta dei Fenici. Il 14 luglio 2006 è stato presentato il sistema degli Itinerari Culturali Europei in territorio italiano.
L’obiettivo che ci si pone è mettere in rete un patrimonio diffuso, naturalmente seguendo le direttive del Governo centrale europeo. Collegare risorse altrimenti disperse per coagulare un nuovo patrimonio da scoprire: ancora una volta, è questa la via maestra per lo sviluppo.