Rapporto sul turismo italiano 2006-2007

Scopo del Rapporto è offrire una visione d’insieme di un settore dell’economia nazionale di rilevante importanza, capace di apportare ricadute positive dirette ed indirette tutt’altro che trascurabili.
Sin dalle prime pagine di quest’ampia panoramica sullo stato dell’arte del turismo in Italia nel corso del 2005, emerge la volontà da parte degli autori dei contributi di denunciare la mancanza di un sistema omogeneo di rilevazione statistica dei dati relativi ai flussi turistici, mancanza registrata sia a livello nazionale sia a livello europeo.
Questo comporta evidenti problemi legati alla non confrontabilità dei dati, che si prestano ad interpretazioni controverse e contraddittorie, e al ritardo della disponibilità degli stessi, imputabile ai livelli intermedi di rilevazione, a causa del quale le elaborazioni statistiche definitive sono sovente disponibili a partire dall’autunno successivo all’anno rispetto al quale i dati fanno riferimento.
A tal proposito l’auspicio è che l’istituzione di un Osservatorio Nazionale del Turismo, previsto dalla Legge 80/2005, possa rappresentare un valido strumento attraverso cui arginare questo tipo di difficoltà . Passando in rassegna le numerose analisi statistiche contenute all’interno del Rapporto, si evidenzia una generale sottostima dei dati raccolti dall’ISTAT, in quanto sono escluse dalle raccolte ufficiali le presenze relative alle seconde case, alla nautica da diporto e alla crocieristica.
Assumendo, infatti, un moltiplicatore delle presenze turistiche pari a 3,12 (secondo una stima effettuata da Mercury-Rescasa nel 2003), il flusso turistico registrato in Italia nel 2005 risulterebbe pari a 1,107 miliardi di presenze ”“ rispetto ai 355,017 milioni riportati dai dati ufficiali. Il 2005, inoltre, si caratterizza come un anno positivo da un punto di vista economico, facendo registrare segnali di ripresa nel settore turistico in linea con l’andamento del PIL totale, dovuti soprattutto ad un incremento dei turisti stranieri e a un maggiore dinamismo del turismo domestico.
Ampio spazio viene dedicato anche all’analisi di tematiche di stringente attualità , come l’individuazione di strategie e linee d’intervento da parte dell’Unione Europea per la diffusione e l’implementazione di pratiche di turismo sostenibile, l’importanza delle regioni, degli enti locali e delle politiche territoriali per l’affermazione di best practices legate allo sviluppo endogeno e alla valorizzazione turistica di aree caratterizzate da deficit strutturali, come il Mezzogiorno e le zone rurali, le varie declinazioni assunte dal comparto ormai maturo del turismo culturale e la progressiva diffusione di fenomeni urbani di rilevante risonanza, che attraggono flussi turistici consistenti.
Non mancano, infine, riferimenti alle nuove tendenze in ambito turistico ”“ il cineturismo, il turismo natura – e a problematiche storiche – la stagionalità del turismo italiano, lo stato del sistema dei trasporti – e attuali- il turismo destinato a soggetti con “bisogni speciali”, il dibatto sulla tassa di soggiorno e/o di scopo a carico dei viaggiatori – che diventano spunti di riflessione per dibattiti, ricerche e approfondimenti futuri.

Rapporto sul Turismo Italiano 2006-2007
Mercury 2007 euro 50
ISBN 88-900791-3-4