Per le persone con disabilità  motorie accessibilità  coincide con abbattimento delle barriere architettoniche. Se, dopo anni di battaglie, per i disabili con problemi motori si tratta di un diritto quasi del tutto acquisito, per i disabili visivi, non vedenti o ipovedenti, cui si aggiunge il gruppo numeroso degli anziani, l’accessibilità  è tutt’altro che riconosciuta e tanto meno realizzata.
La fruizione dei musei da parte loro richiederebbe, invece, l’abbattimento delle barriere percettive, non meno pericolose di quelle architettoniche per i disabili motori. Per esempio, le indicazioni di ingresso-uscita dei musei, le segnalazioni degli spazi al loro interno, i pannelli e le etichette sono spesso illeggibili per i disabili visivi, le persone anziane e chiunque abbia disturbi della vista. Vari i motivi: il testo è scritto in caratteri troppo piccoli, non è opportunamente differenziato rispetto allo sfondo con contrasti cromatici adeguati, a volte è sovrapposto ad altre immagini, è collocato ad altezze eccessive. Le stesse opere d’arte sono spesso poste troppo in alto nelle pareti, nelle bacheche o su basamenti, inaccessibili allo sguardo o illuminate in modo inadeguato.
L’abbattimento di tali barriere è realizzabile sia attraverso strumenti tradizionali (adattamenti dei prodotti a stampa, della cartellonistica e della modulistica cartacea) sia attraverso modalità  alternative (testi a grandi caratteri, parlati, tattili, in braille e in formato digitale). Qundo si parla di leggibilità  non si fa tanto riferimento ai contenuti, quanto alla forma grafica. Progettare ex-novo un museo accessibile per i disabili visivi non comporta costi maggiori di allestimento.
Gli accorgimenti che proponiamo non richiedono costi di produzione aggiuntivi, ma solo una maggiore attenzione alla funzionalità  e usabilità  del prodotto, piuttosto che ad aspetti solo estetici.
In Italia esistono attualmente due musei “dedicati”.
Il Museo Statale Omero di Ancona “Toccare l’arte” esistente dal 1993, con 5 sezioni: archeologia, architettura, scultura antica, moderna e contemporanea. La prima sezione propone opere originali, le altre quattro sezioni calchi, da toccare, delle opere più famose. I visitatori percorrono autonomamente il museo servendosi della tecnologia “walk assistant“, supportati da indicazioni chiare, leggibili in nero e in braille. Oltre alle visite al museo, l’Ente promuove attività  didattiche, consulenze alle scuole e convegni sul tema dell’accessibilità  ai beni museali per le persone con minorazione visiva e, più in generale, per le persone diversamente abili.
Il Museo Anteros, presso l’Istituto dei Ciechi di Bologna, che dal 2000 espone circa 40 copie tridimensionali di capolavori della pittura antica e moderna. Si tratta di un percorso di “educazione all’immagine” e di storia dell’arte che si basa su un sistema integrato di comprensione delle forme: tattile-visivo per gli ipovedenti, tattile-uditiva per i non vedenti, leggendo l’opera svolta a viva voce o registrata su mastro magnetico. Stanno moltiplicandosi altre iniziative di accessibilità  in questa direzione, ma spesso limitate a spazi circoscritti dei musei, da prenotare con visite guidate o in occasione di mostre temporanee e/o itineranti.

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