Il cinema come materia di studio e di approfondimento ha necessità però di trovare nei testi critici e storici l’adeguato fondamento per fondare e supportare ogni analisi critica o comparativa. Ecco che le risorse bibliotecarie specializzate si rivolgono quindi a un target di specialisti, ma anche a tanti amatori che gradiscono l’idea di passeggiare tra scaffali ricchi di stimoli per visioni inedite, o di spunti di lettura nuovi per reinterpretare il film di una vita.
Partiamo dal nord. Torino è sede dell’unico museo del cinema. Conosciamo la tecnica avanzata delle sue ricostruzioni tridimensionali e sappiamo quanto coinvolgenti ed emozionanti siano le sue tecniche espositive e narrative. Forse conosciamo meno le risorse di consultazione della sua biblioteca, del suo archivio grafico e di quello fotografico. Il nome esteso è “Biblioteca Internazionale di cinema e fotografia Mario Gromo”; 25 mila sono i volumi che conserva, più 75 mila fascicoli di periodici, sulla storia del cinema a prima della sua nascita. Tra le preziosità, ristampe anastatiche ma anche documentazioni su festival e mostre. Oltre alla regolare apertura al pubblico e al servizio di reference, si occupa del riordino, dell’archiviazione digitale e catalogazione informatica in SBN delle monografie e dei periodici, così come della conservazione e del restauro di tutte le sue collezioni.
I documenti conservati rappresentano un’importante fonte di studio per far luce sulla storia stessa del Museo e delle sue attività e, soprattutto, per ricostruire i percorsi che hanno portato alla formazione di collezioni considerate uniche nel panorama internazionale degli organismi deputati alla conservazione del patrimonio cinematografico. Da segnalare è anche la collezione di libri antichi. Comprende oltre un centinaio di titoli relativi alle ricerche sulla formazione dell’immagine, precursori della nascita del cinema: studi sulla luce e il movimento, sugli esperimenti ottici, le ombre cinesi e le scatole ottiche. Sono presenti addirittura alcuni testi rari pubblicati tra il XVI e il XVIII secolo, tra cui “La pratica della prospettiva” di Daniel Barbaro, “Raccolta di machine, ed Instrumenti d’ottica” di Biagio Burlini. La Biblioteca, che è costantemente impegnata nell’arricchimento dei fondi attraverso acquisti, doni, scambi e relazioni con enti culturali di livello internazionale, non manca di periodici (oltre 3.000 testate, tra cui riviste storiche, di critica e tecnica cinematografica, di collezionismo e fotografia), partiture musicali e fumetti.
Altra offerta bibliotecaria è quella della Umberto Barbaro di Roma. Nata dal cineclub “Circolo di cultura cinematografica Charlie Chaplin”, la biblioteca non è più una minuscola istituzione. Per importanza e dotazione di materiali è la seconda biblioteca di Roma dopo quella della Scuola nazionale di Cinema. Dedicata ad Umberto Barbaro per rendere omaggio ad un intellettuale che ha contribuito alla elaborazione di una teoria del cinema, la biblioteca ha un patrimonio di circa 10.000 libri, a cui si aggiungono sceneggiature, riviste, giornali e foto. La particolarità è la possibilità di consultare liberamente copioni di film e soggetti, trattamenti e anche sceneggiature di film mai realizzati. La raccolta di periodici cinematografici ammonta ad un complesso di 390 testate, a cominciare dai settimanali popolari del secondo dopoguerra – Star, Film d’oggi -, testate storiche, tra cui Cinema, Bianco e Nero, ma anche quelle più recenti. E in più riviste solo per librerie, numerose annate di riviste straniere, stampa tecnica e anche non cinematografica. L’ultima biblioteca cinematografica da segnalare è la Cineteca di Bologna. Nella regione italiana in cui il numero di frequentatoti degli spettacoli cinematografici è percentualmente più alto, la biblioteca del cinema rientra tra i servizi della cineteca comunale della città. È una biblioteca specializzata che conserva e raccoglie documenti – 20.000 libri e 1.000 testate di periodici – e fondi archivistici attinenti al cinema, con lo scopo di documentare e di favorire lo studio e la conoscenza del cinema come fenomeno culturale ed espressione artistica. La sezione audiovisivi della Cineteca raccoglie circa 8.000 film su supporti VHS e DVD e comprende una selezione rappresentativa della storia del cinema dalle origini ad oggi, film d’epoca, copie di fil restaurati. Ma anche colonne sonore, interviste radiofoniche, registrazioni in vinile di letture di attori. Il piccolo limite è la necessità di concordare un appuntamento per la consultazione.