Il linguaggio e le modalità di interazione, che consentono agli uomini di relazionarsi gli uni con gli altri, non solo influenzano la realtà circostante, ma sono a loro volta influenzati dall’evoluzione e dai cambiamenti dell’ambiente esterno. I caratteri di flessibilità e di creatività che ci contraddistinguono, e che fanno riferimento ad un sistema cognitivo complesso, rendono la nostra mente aperta e permeabile agli innumerevoli input, che quotidianamente ci colpiscono reclamando la nostra attenzione. Ne deriva che anche i comportamenti e i modi attraverso cui comunichiamo, apprendiamo e condividiamo conoscenze ed emozioni, riflettano a loro volta il continuo mutare degli scenari di riferimento.
La diffusione delle nuove tecnologie e delle molteplici applicazioni, rese disponibili da un uso sempre più ampio di internet, hanno portato alla nascita di fenomeni sociali, che andando al di là della dimensione puramente virtuale del World Wide Web, sono stati tradotti in pratiche di vita quotidiana.
I BarCamp sono un esempio di una traslazione avvenuta di recente dal mondo virtuale a quello reale. Presentando notevoli punti di contatto e rilevanti assonanze simboliche e concettuali con l’universo Open Source, un BarCamp ”“ definito con il termine inglese di “unconference” – si presenta come una “non conferenza collaborativa”, i cui contenuti sono proposti dagli stessi partecipanti, per essere condivisi all’interno di ambienti dinamici ed informali. Rifiutando le tradizionali modalità organizzative dei convegni propriamente intesi, lo scopo principale di questa originale modalità di discussione è l’abolizione della distanza e delle gerarchie, che di solito si instaurano, tra coloro che espongono le proprie teorie e coloro che dall’altra parte ascoltano in maniera passiva quanto viene detto. Una volta stabilito il tema di discussione, il luogo e le date di svolgimento, i potenziali partecipanti di un BarCamp possono iscriversi alla manifestazione postando su di un apposito wiki ”“ ossia su di un sito web appositamente creato, che permette a chiunque di aggiungere dei contenuti – la loro intenzione di presentare un argomento, oppure segnalando una lista di temi intorno ai quali dar vita a momenti di confronto e dibattito. Durante le giornate dell’evento, coloro che desiderano esporre la propria presentazione devono prenotarsi, scrivendo il proprio nome su di un foglio apposto all’interno degli spazi dedicati alle diverse discussioni. Tutti sono tenuti a rispettare i tempi previsti per ciascuna presentazione ”“ che di solito variano tra i venti e i trenta minuti ”“ e si impegnano a lasciare traccia del proprio intervento attraverso la pubblicazione sul web della relativa trascrizione o registrazione audio, e di tutti i materiali usati come supporto (slides, video, foto), rendendoli disponibili e consultabili dall’intera comunità internet. In questo modo i contributi delle varie sessioni risultano essere “user genereted”, offrendo la possibilità di riscoprire la dimensione attiva della partecipazione e di restituire alla mente una funzione propositiva e di scelta.
Organizzato per la prima volta a Palo Alto in California, nell’agosto 2005, il primo BarCamp italiano si è svolto a Milano il 30 settembre 2006, nella sede dell’editore Apogeo, richiamando blogger, giornalisti, programmatori, docenti universitari e utenti della rete che si sono scambiati idee e punti di vista sull’uso di internet e delle nuove tecnologie. Ad oggi quello dei BarCamp sta diventando un fenomeno internazionale, replicato in molte città sparse per il mondo. In Italia questa innovativa formula di scambio di opinioni ed informazioni, estensione e rivisitazione del mondo dei blog, ha interessato città come Ancona, Bologna, Torino dove, in concomitanza con il Salone del Libro, si è svolto nel mese di maggio 2007 il primo BarCamp letterario, incentrato sulle tematiche delle scritture “mostruose e perturbanti”, a cui hanno partecipato scrittori, poeti, giornalisti, editori, blogger e lettori, interessati alle nuove sfide lanciate dalla scrittura sul web. Degne di nota anche le esperienze dei BarCamp sulla creatività tenutisi a Bari e a Casalecchio di Reno, che hanno dato vita ad una serie di conferenze, dibattiti spontanei e performance auto-organizzate ed auto-gestite sul tema dei linguaggi creativi in rete. Un universo che non poteva tralasciare il mondo dell’arte e le sue interazioni con le nuove tecnologie e i nuovi mercati. E proprio le relazioni esistenti tra arte, web e business – dall’interaction-design alle innovative modalità messe a disposizione per l’organizzazione di eventi; dall’uso sperimentale delle nuove tecnologie nei processi creativi alle gallerie “aperte”, alle attività fieristiche – saranno al centro dell’ArtBizCamp che si terrà a Roma il prossimo 7 dicembre, con l’intento di far incontrare in uno spazio aperto alle contaminazioni reciproche e alle emergenze creative, artisti, galleristi, collezionisti, storici dell’arte, rappresentanti del web 2.0, manager e fruitori culturali, per mettere in contatto persone appartenenti a mondi solo in apparenza distanti gli uni dagli altri.

Riferimenti
http://barcamp.org
http://www.barcampitalia.org/