Circa 400 partecipanti tra esercenti della rete e distributori, gruppi di ricerca e fornitori di apparecchiature, provenienti da 36 paesi, ma anche registi, produttori e professionisti rumeni, si sono incontrati a Bucarest dal 15 al 18 novembre in occasione della 12esima Conferenza annuale di Europa Cinemas (1,682 schermi, 677 cinema, 386 città , 44 paesi).
Al centro del dibattito, il futuro del cinema nell’era di Internet, la transizione verso la tecnologia digitale e le strategie per rinnovare l’interesse del pubblico nei confronti del cinema europeo. Gli esercenti della rete sono consapevoli del fatto che la proiezione digitale può contribuire a diversificare la programmazione, purché siano risolti i problemi economici e di contenuto. I partecipanti hanno mostrato un vivo interesse nei confronti dei diversi modelli economici proposti per adattare il principio VPF (Virtual Print Fee) alla frammentazione del mercato europeo e alla molteplicità delle parti coinvolte. La flessibilità , sollevata lo scorso anno dallo studio svolto da RMC (Rinke Media Consult) su richiesta di Europa Cinemas, è stata ampiamente ripresa da investitori terzi, nel tentativo di tradurre in realtà la partecipazione dei distributori al finanziamento dei proiettori digitali per le sale. Tutti i partecipanti hanno ben ricordato come questa soluzione implichi innanzi tutto un accordo economico tra distributori e esercenti, nonostante un contributo da parte delle autorità pubbliche locali o regionali possa essere incoraggiato a sostegno delle sale nelle città di piccole e medie dimensioni. Da un punto di vista tecnico, il 2K continua ad essere la norma per tutti gli esercenti, che hanno espresso la necessità di una piena interoperabilità tra i sistemi. Per quanto riguarda il contenuto, gli esercenti ritengono che proprio questo sia l’aspetto più carente, non comprendendo la necessità di dotarsi rapidamente delle apparecchiature necessarie per proiettare un numero così limitato di film europei. Molte imprese hanno tuttavia presentato progetti per lanciare nuovi film europei in digitale, sia nuove opere che retrospettive. In conclusione, la Conferenza ha incoraggiato tutti i professionisti indipendenti del settore, tanto i distributori quanto gli esercenti, a trovare propri modelli economici, senza aspettare che questi vengano imposti dalle major americane o dai grandi network europei. Per la Commissione europea, Costas Daskalakis ha chiaramente spiegato che il programma MEDIA non finanzierà l’attrezzatura digitale nelle sale. Europa Cinemas continuerà a elargire un contributo supplementare per la programmazione dei film europei in 2K. Gli esercenti convengono che Internet potrebbe essere volto a loro vantaggio e diventare il nuovo passaparola per il cinema europeo, consentendo una migliore conoscenza dei film e attraendo il pubblico più giovane alle sale.
I partecipanti hanno inoltre esteso Internet all’insieme delle tecnologie e dei supporti che oggi offrono immagini sottoforma di clip, giochi o film, catturando un pubblico sempre più giovane. Tra i presenti, un sociologo olandese ha ricordato che i giovani hanno bisogno di riunirsi oggi più che mai. Perché no nelle sale? Molti esercenti hanno messo in luce l’importanza di non perdere l’immagine del proprio marchio, per mostrare al pubblico che la loro originalità continuerebbe ad essere affermata in termini di scelta di film e eventi. Questa riflessione sarà al centro dei futuri incontri, vista la sua cruciale importanza nel permettere al cinema di mantenere una posizione di leader del mercato in un mondo di crescente competizione tra le varie forme di intrattenimento e aggregazione. Gli esercenti ammettono che proprio grazie ad internet sono spinti a dover inventare nuovi mezzi di comunicazione per attrarre il proprio pubblico.
La Conferenza ha reso omaggio a giovani registi rumeni, in particolare a Cristi Puiu, Catalin Mitulescu and Corneliu Porumboiu, che hanno preso parte alla discussione e alla cerimonia di consegna dei premi Europa Cinemas. I cineasti hanno evidenziato la drammatica inadeguatezza del numero di sale in Romania: non ci sono abbastanza schermi per permettere che i loro film siano visti dal pubblico nazionale a cui sono rivolti. Questa situazione ha spinto i produttori Oleg Mutu e Nicoleta Talpes, presenti alla Conferenza, ad allestire, insieme a Cristian Mungiu, un camper per attraversare il paese e proiettare 4 Luni, 3 Saptamini Si 2 Zile (4 Mesi, 3 Settimane e 2 Giorni) in spazi polivalenti non equipaggiati. Il film vincitore della Palma d’Oro è stato così visto da un totale di 87,000 persone in un paese che ha appena 35 sale in attività.
Gli organizzatori della Conferenza hanno espresso il loro incoraggiamento a tutti i professionisti rumeni che desiderino rinnovare o costruire una platea di sale che sia appropriata ad un paese di 22 milioni di abitanti noti per essere grandi amanti del cinema fino agli anni ’90.
Nel 2006 le sale Europa Cinems/ Madia hanno dedicato il 60% delle proiezioni a film europei e il 36% a film europei non nazionali.