audiolibriL’era della tivù, del computer, della pubblicità rivela un’insospettabile oralità di ritorno. Per secoli siamo stati abituati a pensare alla scrittura come il veicolo culturale per eccellenza, la pagina scritta come garanzia di qualcosa che resta, che sopravvive al tempo e allo spazio, decontestualizzata ed autonoma rispetto all’autore e ai potenziali lettori che ne fruiranno. Invece negli ultimi decenni l’uso delle nuove tecnologie, che sembrano aver favorito una vera cultura dell’immagine, ci hanno in realtà ri-abituato ad una nuova comunicazione orale, l’udito torna a primeggiare sulla vista, le parole tornano a viaggiare, ritrovano la loro mobilità, sembrano perdere la fissità dello scripta manent in cui erano cadute. L’editoria fa proprio questo ritorno all’ascolto, non a caso negli ultimi anni l’organizzazione di reading, incontri in cui gli autori condividono la lettura a voce alta della propria opera con un pubblico di uditori, hanno costituito un punto di forza per le case editrici, fino alla pubblicazione degli audiolibri, opere letterarie trasposte in cd audio, lette a volte dallo stesso autore o da attori professionisti, che negli ultimi due anni anche in Italia scommettono il successo già consolidato negli Usa, in Germania e in Inghilterra.

Sono gli Stati Uniti a detenere il primato nel mercato mondiale, dopo il boom di Harry Potter letto da Jim Dale, pubblicato dal colosso editoriale Random House, che ha venduto più di 1 milione di copie in un anno, ad aprire la strada agli audiobooks, oggi si calcola che un americano su quattro ne ha ascoltato almeno uno nel 2007, grazie anche a siti come Audible.com, una corporation che dispone di un catalogo web fitto di titoli di audio-opere acquistabili on line a basso costo.

Errore da evitare è quello di considerare gli audiolibri in competizione con la pagina stampata, un pregiudizio che ha rallentato l’allargarsi della fetta di mercato di questa nuova idea editoriale nel nostro paese. In Italia, benché già nel 1997 la casa editrice il Narratore avesse dedicato il primo sito internet agli audiolibri (www.ilnarratore.com), oggi notevole archivio di files sonori in formato mp3 da scaricare e ordinare, seguita da Recitar Leggendo Audiolibri (www.audiolibri.it/download.htm) e da editori minori come Rugginenti, Luca Sassella Editore, Edizioni Mera Voce, solo nel 2006 la grande editoria ha deciso di lanciarsi in questa nuova impresa, quando LaRepubblica e L’Espresso hanno pubblicato Camilleri, Pennac, Calvino interpretati da Fiorello, Bisio, Paolini, e altre opere celebri sulle note di Rava, Piovani, Fresu e Bollani.
Oggi le librerie sono invase dagli audiolibri, prima la Emons promuove la letteratura contemporanea, poi Mondadori dà vita ad una collana specifica chiamata proprio Audiobook in cui troneggiano i due best-sellers Il cacciatore di aquiloni e Gomorra, e gli scrittori sono sempre più entusiasti di pubblicare romanzi letti dalle loro stesse voci. Si è ormai consolidata l’idea che l’audiolibro è un’estensione dell’esperienza letteraria, non un suo rimpiazzo, e spesso può stimolare l’acquisto successivo del libro cartonato: non a caso vengono messi in commercio cofanetti contenenti l’opera nella sua doppia veste a stampa e audio.
Nell’epoca della mobilità, gli audiolibri sono inscindibili dagli ultimi supporti tecnologici, lettori mp3, iPod, palmari, computer e cellulari di ultimissima generazione, che con un click permettono di trasferire intere opere letterarie e portarle con sé mentre si fa jogging o in macchina, così che alla classica lettura solipsistica si alterni la possibilità di fruire del racconto in compagnia, ricreando quel senso della comunità, della partecipazione collettiva al racconto che sembra promuovere questa oralità di ritorno.
L’editoria contemporanea libera nuovi modi per vivere la letteratura ed è pronta a sfidare le nuove frontiere del digitale.