isola-garibaldiIntervista con Claudia Zanfi, direzione aMAZElab, Milano

A giugno di quest’anno è stato presentato il progetto www.isolagaribaldi.net, il primo portale di quartiere di Isola, a Milano. Come è nata l’idea e quali sono state le tappe della realizzazione del progetto?
L’idea del progetto è nata all’interno di un nucleo di 5 donne del quartiere appartenenti rispettivamente a 5 associazioni operanti nella zona. Ci piace definirci le “5 ragazze dell’Isola”.
Alla base del progetto è il tentativo di definire un percorso unificatore delle varie realtà presenti nella zona Isola, quartiere che possiamo definire con molteplici accezioni – popolare, artigianale, artistico, ecc – e che continua a preservare delle peculiarità di una Milano tra tradizione e contemporaneità, a partire dall’impronta culturale fino alla presenza dei cittadini che lo abitano e lo frequentano, dalle associazioni culturali agli artigiani e agli artisti.
Il progetto è essenzialmente frutto di una autotassazione delle 5 associazioni non profit che l’hanno generato, che si differenziano per il genere di attività che svolgono, presentando, però, molti punti di contatto. Le associazioni sono: aMAZElab, che lavora sui temi di spazio urbano e arte pubblica, spingendosi anche nel campo della geopolitica, mettendo in pratica grandi progetti che, come una sorta di viaggio di andata e ritorno, approdano nell’area mediterranea per poi trovare a Milano la conclusione; O’Artoteca, organizzazione non profit per la promozione delle ricerche artistiche che presenta un percorso diversificato, spesso di avanguardia, impegnata in attività che vanno dalle arti visive alle sperimentazioni, più recenti, nel campo musicale, fino alle residence per artisti e curatori. Cantieri isola è, invece, un collettivo nato per contribuire alla valorizzazione del quartiere, cercando di dare risalto alle sue diverse vocazioni, di affrontare i problemi di oggi e di anticipare i rischi connessi alle prospettate trasformazioni future. Altra associazione è Legalizzarte, orientata alla valorizzazione della creatività artistica, con lo scopo di promuovere e sostenere creativi che manifestano una naturale predisposizione per l’arte ed uno spiccato orientamento verso l’autoproduzione e il riciclo. Infine MiCamera, spazio espositivo e bookstore dedicato alla fotografia.
Un insieme di realtà assortito e variegato che in questa occasione hanno deciso di “fare gruppo”, estendendo poi agli altri soggetti locali l’invito, allo scopo di attivare un percorso di networking dal basso, democratico, senza la ricerca di intromissioni politiche.

In genere i portali di quartiere si traducono in progetti che mirano a fare informazione di carattere locale e di servizio. Più amministrativi che culturali in senso più ampio. La vostra ambizione è essere un portale come rete relazionale per generare un più ampio modello di sviluppo sociale, artistico, culturale, artigianale e commerciale. Sembra che abbia le caratteristiche di un vero progetto di comunicazione partecipativa. I cittadini che ruolo hanno nel network?
Il quartiere è prima di tutto il protagonista, a partire dalla scelta del nome. Nel portale c’è un chiaro e specifico invito di partecipazione al progetto. Al momento hanno aderito più di cento realtà,
iscrivendosi al portale, dimostrando interesse per le iniziative di riqualificazione, valorizzazione e comunicazione. I cittadini sono incuriositi e hanno avvertito fin dall’inizio l’importanza di un ruolo attivo, determinante per il successo di Isolagaribaldi.net. Nella fase di costituzione gli abitanti sono stati coinvolti anche con incontri, sia ufficiali che informali. È proprio in relazione alla loro risposta positiva che abbiamo pensato di creare l’evento “1, 2 ,3…Isola” per dare concretezza all’idea del portale.

L’evento 1, 2, 3…Isola è stato l’incontro inaugurale del progetto…
È stato principalmente un’occasione per incentivare le realtà “organizzate” già esistenti ad uscire allo scoperto, per essere riconosciute e convalidate come parte integrante delle attività di quartiere e per dare loro l’opportunità di riappropriarsi dello spazio pubblico. Un esempio per tutti è stata la nascita dell’Alzheimer Caffè, iniziativa di un centro anziani al quartiere Isola.

Il portale è anche una modalità per preservare l’identità locale del quartiere e per valorizzare la sua essenza senza rischiare di far prevalere le priorità economiche rispetto a quelle identitarie. Uno degli scopi è anche evitare il rischio della gentrification?
La gentrificazione a Milano è già un percorso in divenire, presentando la città un assetto urbanistico fortemente modificato rispetto all’inizio del secolo. Effettivamente Isola è l’unico quartiere rimasto indenne al processo – proprio come Brera di 50 anni fa – e si trova ad un passo dal centro. Tuttora Isola è autentica, con una scala a dimensione umana, presentando le caratteristiche di una piccola cittadina in cui le botteghe artigiane rimangono tra le principali attività commerciali e conservando il vecchio tessuto di relazioni e abitazioni del quartiere. Sono rimaste intatte, infatti, anche le costruzioni popolari “a ringhiera” costruite per gli operai della Pirelli o della Breda.
L’ampio orizzonte, gli squarci di vedute – impossibili da trovare nella Milano così costruita e “piena” – e addirittura, il panorama delle Alpi: sono tutte caratteristiche urbanistiche e architettoniche che vorremmo conservare, o meglio valorizzare, anche tentando un processo di integrazione con i nuovi progetti urbani, come quello del Bosco verticale di Stefano Boeri. IsolaGaibaldi.net è un tentativo di mantenerne le caratteristiche originarie e di saper dialogare con il nuovo.

Conservare e valorizzare…ma quale obiettivo comune? In concreto il progetto che mire ha?
Preciso che Isolagaribaldi.net non è un movimento nostalgico o passatista. L’intenzione è la creazione di una rete allargata di persone, dall’idraulico all’architetto, che abbiano in comune l’attenzione per il proprio quartiere. Primo passo del progetto, infatti, è la valorizzazione di una rete informale di persone che germogli e cresca a partire dal basso; secondo è la capacità di legare spazi, anche ripensarli in vista della creazione di un futuro distretto della creatività. In poche parole sintetizzerei con tre parole chiave: valorizzazione, sensibilizzazione e salvaguardia dell’identità, nella prospettiva di costruire qualcosa in cui le realtà vecchie e nuove riescono a coesistere. Negli anni solo le singole associazioni hanno svolto attività culturali, ora vogliamo rendere queste attività accessibili a tutti per far percepire che il quartiere si costruisce e si modifica insieme.

Dichiarate che il portale è anche un modo di riunire tutte le realtà del quartiere con unico nome e logo. Una unione che ha anche lo scopo di divenire soggetto “istituzionale” che si interfaccia con le istituzioni e può avere peso “politico”?
Sicuramente è un modo per costituire un soggetto unico; obiettivo testimoniato anche dal fatto che, per evitare personalismi, i soggetti promotori non siano nemmeno menzionati nella denominazione del progetto. Sicuramente lo scopo finale, e più ambizioso, sarà quello di costituire un’associazione più strutturata, o addirittura una fondazione, per supportare il progetto e implementarlo, per acquisire maggiore forza e peso sia economico che organizzativo. Potremmo così partecipare a bandi pubblici o comunicare le iniziative non solo a livello locale.
Ogni singola associazione che opera a Isola, così come i suoi abitanti, conosce perfettamente le pieghe e le “piaghe”del quartiere; la voce corale del gruppo ha certamente maggiore forza per porre all’attenzione dell’agenda politica la riqualificazione territoriale relativa al quartiere. È chiaro che vorremmo avere come interlocutore le istituzioni pubbliche.
Molto gradita, infatti, è stata la partecipazione dell’assessore alla cultura della Provincia di Milano all’evento inaugurale 1, 2 ,3… Isola e l’apprezzamento nei confronti dell’iniziativa con la sua dichiarazione di apertura al dialogo.

Il portale è l’interfaccia web del progetto o solo uno strumento di comunicazione?
Il portale rappresenta il cuore del network. La mappatura del quartiere è presentata nel sito, corredata di schede delle attività territoriali. Un modo per individuare le realtà e metterle in connessione via web, per renderle note le une alle altre. Un modo per fare rete.