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Presentato per la prima volta a Roma presso la sede del Cnel venerdì 5 dicembre 2008, il 42esimo Rapporto sulla situazione del Paese fotografa un’Italia che si avvia verso una seconda metamorfosi. Prendendo spunto dal linguaggio della teoria evolutiva, nelle considerazioni generali che aprono il poderoso studio del Censis si mette in evidenza come dopo una prima metamorfosi, avvenuta tra la metà degli anni ’40 e la metà degli anni ’70 con “l’esplosione della democratizzazione reale”, vi siano oggi le condizioni per l’avvento di un nuovo cambiamento, dettato da molteplici fattori esogeni che vanno dalla presenza e dal ruolo degli immigrati all’azione delle minoranze attive; dall’ulteriore crescita della componente competitiva del territorio all’innovazione degli orientamenti geo-politici.
In una nazione, i cui sentimenti prevalenti continuano ad essere un generale senso di precarietà ed un diffuso stato di paura, ben il 71,7% degli italiani pensa che il terremoto dei mercati finanziari – che sta interessando il sistema economico a livello globale – potrà avere ripercussioni dirette sulla propria vita, temendo di dover rinunciare in futuro al tenore di vita raggiunto.
Attraverso l’analisi e l’interpretazione dei più rilevanti fenomeni socio-economici del Paese, il Rapporto del Censis offre un’accurata valutazione non solo degli aspetti legati al lavoro, al sistema di welfare e ai soggetti economici dello sviluppo, ma anche del rapporto che intercorre tra il territorio, la cultura, la comunicazione e la popolazione. A questo proposito dalla ricerca emerge che le città continuano ad essere universalmente riconosciute come i luoghi dove si esprime al massimo livello la modernità di un Paese, testimoniata in primo luogo dalla capacità di offrire buone e diversificate opportunità di studio e lavoro, in secondo luogo dalla dimensione culturale, attraverso la presenza di importanti attrattori come musei, gallerie, auditorium, biblioteche, e a seguire dai servizi di trasporto, dalle opportunità commerciali e di intrattenimento, dagli spazi verdi e dagli impianti sportivi. Un’Italia dove aumentano le grandi aree metropolitane e le mega conurbazioni urbane, capaci di attivare processi di sviluppo socioeconomico e di attrarre il 61% della popolazione nazionale su un territorio che rappresenta solo il 17% della superficie totale.
La televisione resta il principale mezzo d’informazione, con l’85,6% dei cittadini che dichiara di vederla almeno tre volte alla settimana, all’interno di una società informatizzata che dal 2003 al 2007 ha fatto registrare un aumento enorme dell’uso di internet – soprattutto tra la fascia giovane della popolazione –, con un’utenza complessiva che è passata dal 61% all’83%.
Un Paese spaventato ma non rassegnato, che ha ancora bisogno della ricchezza delle relazioni, della forza dell’innovazione e del potere dell’immaginazione per affrontare le sfide lanciate dalla contemporaneità.