mobile-communication-e-trasformazioni-socialiL’idea che la comunicazione sia un processo fondamentale dell’attività umana rappresenta una sorta di assioma, a maggior ragione nella società dell’informazione. Inserito nel contesto semantico della network society, che l’autore più conosciuto del volume, Manuel Castells, ha coniato (insieme a Jan van Dijk), l’affermazione diventa non solo determinante ma vincolante per l’acquisizione di una piena cognizione della realtà contemporanea, in cui comunicazione e scienze sociali si intrecciano necessariamente per una interpretazione delle trasformazioni delle pratiche sociali, ora prevalentemente mediate dalla tecnologia. Come il Prof. Albero Marinelli sintetizza egregiamente in prefazione, Mobile communication e trasformazioni sociali risolve l’annosa querelle tra determinismo tecnologico e tecnologia determinata, fornendo una rappresentazione ragionevolmente accurata dei processi di influenza attivi tra tecnologia e società, attraverso una combinazione di analisi dei dati e conclusioni, che ogni capitolo del volume presenta.
L’invasione della tecnologia nelle attività quotidiane del mondo umano si concretizza nella massiccia diffusione della telefonia mobile negli ultimi dieci anni. È il mobile phone, infatti, lo strumento nel quale sono stati fatti convergere i diversi media, dall’accesso a internet alla possibilità di girare e scambiarsi video, ascoltare musica, ricevere e spedire posta elettronica, oltre che naturalmente conversare senza limiti spaziali e temporali. Uno strumento onnipresente il cui potenziale di sviluppo non risiede tanto nella mobilità quanto nella connettività, aggettivata ubiqua e permanente dagli autori. Una conclusione oggettiva, nonostante qualsiasi differenza di genere, età, culturale, economica o di funzione d’uso, come l’accurata raccolta di ricerche effettuate illustra. L’analisi della validità dei modelli socialmente differenziati di diffusione delle tecnologie della comunicazione wireless in relazione alle quattro variabili sociali (età, genere, etnia e status socioeconomico) ha evidenziato che la facilità di adozione di questa specifica tecnologia è determinata da fattori quali l’individualismo, il ridotto differenziale di potere e dalla disponibilità ad assumere rischi (cap.2). Inoltre, la pervasività nella comunicazione mobile è tale che le pratiche sociali della quotidianità non ne possono prescindere: famiglia, lavoro, socialità, consumo, salute servizi sociali, sicurezza e intrattenimento dipendono dai dispositivi mobili. Non a caso negli ultimi decenni abbiamo assistito al fiorire di una serie crescente di neologismi con prefissi quali e- (e-learning, e-government, e-commerce, ecc) o m- in lingua inglese. È anche su questo ultimo aspetto che la ricerca ha iniziato ad interessarsi. Infatti, anche il linguaggio – intendendo non solo quello testuale e verbale, ma come l’insieme di codici e forme di espressione comunicati nel sistema wireless multimodale –  sta subendo delle trasformazioni, mostrando una ristrutturazione dei registri linguistici e della semantica.
Castells e il suo gruppo di ricerca dedicano particolare attenzione all’analisi delle pratiche di comunicazione emergenti tra i giovani, precursori della mobile network society, nella prospettiva di intercettare tendenze che nei prossimi decenni  saranno diffuse probabilmente a livello sociale complessivo. Un focus approfondito è infatti rivolto alla cultura giovanile, o meglio mobile giovanile, la cui evoluzione delle pratiche sociali è attribuita prevalentemente alla comunicazione wireless. Le tecnologie mobili, che vengono acquisite dai giovani molto rapidamente, influenzano i processi di costruzione di identità, sia individuale che collettiva, e innescano l’emergenza di un nuovo modello di cultura giovanile basato sui network, di rilevanza globale.

Mobile communication e trasformazioni sociali
Manuel Castells,  Fernàndez-Ardèvol Mireia, Linchuan Qiu Jack, Araba Sey
Editore Guerini e Associati 2008  Euro  26,5
ISBN:978-88-8335-959-0