Pratiche e processi innovativi di valorizzazione

design-per-i-beni-culturali_lupoIl design viene tradizionalmente associato alla progettazione concreta delle componenti tecnologiche, prestazionali, estetiche e comunicative dei beni d’uso. In virtù delle trasformazioni avvenute nei contesti di utilizzo degli stessi beni, esso si è progressivamente avvicinato anche alla componente “immateriale” dei processi che sottendono il mondo del design e dei beni culturali, sviluppando inedite sinergie.
Che senso dare al design per i beni culturali? Eleonora Lupo, ricercatrice in disegno Industriale presso il Politecnico di Milano, cerca di dare evidenza al concetto di valorizzazione design oriented, sostenendo che esso non si limita a progettare solamente l’esperienza e la fruizione dei beni, ma consiste principalmente nel “facilitare l’adozione di una visione innovativa, sistemica e diffusa del patrimonio culturale in tutte le sue forme e nel rendere, attraverso un processo partecipato e condiviso, socialmente sostenibile ed economicamente praticabile per la comunità (dall’utente, all’istituzione, all’operatore culturale) la sua messa a sistema, la sua attivazione, in un equilibrio di senso, forma, funzione e valore del bene, a fini sia della salvaguardia e della tutela, che della gestione, e della promozione e fruizione, attraverso competenze sinergiche di design che possono essere specialistiche, strategiche e comunicative”. Con questo significato, anche i beni culturali vanno letti, come suggerisce l’autrice, in una dimensione complessa, interpretata ed agita con gli strumenti del design come “processo”. All’interno del testo vi si trova un’approfondita analisi di riferimenti teorici (primo capitolo), descrivendo il sistema italiano a partire dal concetto di bene culturale, gli attori di riferimento e i modelli istituzionali di valorizzazione dei beni culturali. Nel secondo capitolo, invece, si introduce il concetto di design dei beni culturali, supportato da una significativa “fenomenologia” di casi emblematici riscontrati nella prassi progettuale, che spaziano dal riallestimento del Museo National Gallery Victoria di Melbourne all’Archivio Multimediale Museo Poldi Pezzoli di Milano, analizzati secondo le diverse accezioni di valorizzazione dei beni culturali (allestimento e interior design, grafica ed immagine coordinata, web e info design, design strategico). Il risultato che ne deriva viene sapientemente rielaborato nella seconda parte (terzo e quarto capitolo), a carattere sperimentale, che affronta lo studio di casi e processi innovativi calati nel territorio in chiave meta progettuale. A concludere la disamina, la terza parte propone una riflessione teorica dei processi di valorizzazione dei beni culturali, definendo la stessa come azione replicabile e riconoscibile e affidando al design un ruolo di mediazione e connessione di interessi che allarga il punto di vista con una prospettiva “sociale”, offrendo risposte per avvicinare le esigenze amministrative di tutela a quelle di accesso di una comunità o di sostenibilità economica, realizzando quindi una visione strategica di lunga durata,  capace di generare un equilibrio valoriale che, come sostiene l’autrice, “unisce forma, senso, funzione e valore del bene culturale e che integra quindi discipline estetico-formali, sociologico-semiotiche, tecniche ed economiche”.

Il design per i beni culturali
Pratiche e processi innovativi di valorizzazione  
Eleonora Lupo 
Franco Angeli  2009  euro 22
ISBN 978-88-464-9963-9

 www.francoangeli.it