Intervista a Barbara Manfredini – responsabile dell’Assessorato al Turismo della Provincia di Cremona

distretto-musica-cremonaDa dove nasce l’idea del progetto “Distretto della musica”? Come mai la Provincia di Cremona ha deciso di dare spazio a questo progetto?
Siamo partiti da questa risorsa che è già nel Dna del territorio e riguarda la tradizione musicale e la liuteria, prevalentemente concentrata nel capoluogo ma presente anche in altri centri. La genesi si colloca nel momento in cui l’azienda di promozione turistica più altri soggetti locali hanno cominciato a muoversi in questa direzione; l’idea di fare un distretto è nata poiché tutte le istituzioni pubbliche e private potessero muoversi insieme dentro un progetto di marketing territoriale, quindi non solo un riferimento ad un’idea, oppure vagamente ad un marchio, quanto l’ipotesi di integrare i diversi percorsi. Essi sono ovviamente differenziati, sia che si tratti dell’ente locale, ad esempio del comune, oppure delle associazioni di categoria (per esempio vede delle diverse categorizzazioni ed obiettivi differenziati), sia che si tratti di associazioni legate al commercio, oppure alla ricettività. L’idea di recuperare la fama di cui si gode all’estero per la liuteria e per la musica si è legata all’obiettivo di far diventare questa fama diffusa anche a livello culturale nel territorio, attraverso le istituzioni per raggiungere i cittadini.

Quando è partito il progetto? E chi è stato coinvolto all’interno del “Distretto della Musica”?
Siamo partiti nel 2007. Il distretto fa parte del patto di sviluppo: sono dei tavoli territoriali che la provincia di Cremona ha inteso proporre su tutto il territorio, su argomenti e tematiche diverse. In particolare sul “tavolo cultura, turismo ed innovazione” è emerso questo progetto poi suffragato da un valente professore di marketing territoriale, il prof. Dall’Ara che ci ha permesso di mettere a sistema tutte le nostre idee, ci ha aiutato a confezionare il progetto e anche a redigere gli atti che saranno sottoscritti dagli operatori.
Il progetto di marketing territoriale ha visto dunque la partecipazione di un consulente tecnico-scientifico per dare rigore al progetto. Serviva infatti l’apporto di qualcuno che avesse una conoscenza sopra le parti, evitando un coinvolgimento diretto, anche per capire se era una proposta valida e riconoscibile anche dall’esterno. E’ stata fatta un’analisi di fattibilità e poi ci è stato proposto come declinare le varie fasi del progetto.
E’ stata successivamente costituita una sorta di governance attraverso un protocollo di intesa che è stato firmato da una serie di soggetti: la provincia di Cremona, i tre comuni cosiddetti di sotto-distretto, vale a dire Cremona, Crema e Casalmaggiore e tutte le associazioni di categoria in cui rientrano tutti gli operatori che sono attivi sul territorio, dalla ristorazione, agli albergatori, alla ricettività in genere.

Il progetto distretto della musica, rientra nell’asse strategico “cultura, turismo e creatività” previsto nel piano di azioni 2009-11 della Provincia di Cremona, ci sono ulteriori supporti pubblici o  privati a cui si fa riferimento?
La provincia, attraverso il Patto dello Sviluppo ha investito intanto 30 mila euro. Il progetto sarà presentato anche nel Bando Innovazione per la Competitività della Regione Lombardia, anche se non si sa ancora di quanto sarà l’importo finanziato. Altri interlocutori privati si impegnano attraverso l’offerta di diverse attività. Per esempio la camera di commercio ha previsto una serie di incontri di formazione per gli operatori che sono a suo carico. Ogni realtà privata andrà ad intervenire secondo le proprie competenze e secondo il disciplinare che ha firmato e sul quale decide di investire. I comuni per esempio dovranno occuparsi dell’arredo urbano, dando attenzione a questo aspetto, dall’aiuola spartitraffico, ai giardini, curando anche la segnaletica che dia rilievo rispetto alla comunicazione del progetto.

Quali sono le attività che il progetto prevede, oltre agli eventi culturali veri e propri?
Effettivamente la Provincia non interviene direttamente nella parte culturale, ma punta a costruire un  progetto di valorizzazione e di comunicazione di quello che già esiste ovvero intende far conoscere all’esterno un valore che comunque c’è. Visto che ci troviamo in Italia, paese pieno di città d’arte, caratterizzarsi attraverso iniziative quali percorsi relativi alle attività musicali ha un senso.
Il distretto interviene a diversi livelli con differenti attività. Oltre ad attività di formazione, sono previste attività di comunicazione. Per esempio nella prima fase sono state fatte conferenze stampa di presentazione del progetto di marketing territoriale nelle tre realtà territoriali e poi si è intervenuti a livello nazionale con la partecipazione alla Bit- Borsa internazionale del turismo.
Si è creato un marchio – graficamente una chiave di violino che si sviluppa in un albero musicale – per richiamare tutte le attività legate alla musica e alla liuteria e dalle stagioni concertistiche alle scuole di musica che ci sono sul territorio. Per esempio si utilizzerà una vetrofania da apporre in tutti i negozi, poi sarà elaborata una linea di packaging, fino ad interventi che riguarderanno l’arredo urbano. Per il momento le azioni che sono state fatte sono queste ma si prevedono attività di comunicazione e stampa a livello nazionale ed anche una serie di workshop.

Quale potrebbe essere l’impatto di un’iniziativa del genere? C’è già un’idea di quali saranno gli effetti prodotti?
Quanto all’analisi degli impatti sul pubblico, si è deciso di utilizzare un questionario attraverso le cosiddette porte di ingresso, gli uffici IAT, gli uffici del turismo, dove sarà distribuito anche un questionario di customer satisfaction dove sarà verificato anche questo, per capire le reazioni di chi viene in visita, per vedere se il messaggio è arrivato ed in che modo.

Esiste, e quale è la parentela con CRe.Ar.T.E., Distretto Culturale della Provincia di Cremona?
Il Distretto della Musica si innesta sul distretto culturale, interviene all’interno dei cinque filoni previsti dal distretto culturale, quello sulla musica, ma va considerato come un progetto ulteriore, nel senso che va a specificare meglio quello che nel distretto culturale vede come protagonisti le istituzioni operanti in ambito culturale, per esempio le istituzioni museali; la caratteristica del progetto qui riguarda prevalentemente l’aspetto del marketing territoriale e, dunque, tutto quanto concerne lo sviluppo di tipo turistico. È un progetto che non va ad invadere, ma va ad implementare quello che sarà il grosso lavoro del distretto culturale. Il nostro è un progetto di tipo più operativo e non si sovrappone assolutamente.

In che termini si pone la Provincia rispetto alla logica distrettuale che è stata adottata per questo progetto?
Anche se si tratta di un progetto di marketing territoriale, la Provincia ha un ruolo di mero coordinamento, per evitare che le singole realtà si muovano da sole. La provincia in questo caso ha deciso di credere nel prodotto MUSICA (Muovere Sinergie Come Armonia)  attraverso un’idea vincente rispetto a quella del patrimonio artistico ed ambientale presenti sul territorio.
La riflessione è nata all’interno di un sistema turistico, “Po di Lombardia”,  che coinvolge le provincie di Lodi, Pavia, Mantova, Cremona. Se Mantova è caratterizzata dai festival, Cremona è connotata proprio dalla musica. Per esempio all’estero Cremona è conosciuta per la liuteria, per Stradivari, legata più al capoluogo, ma non di rado si riesce a collegare ad una zona territoriale più ampia.
A livello turistico già l’Azienda di Promozione Turistica utilizzò come logo identificativo di tutte le iniziative di carattere gastronomico una chiave di violino che terminava con una forchetta proprio perché il carattere distintivo di Cremona, in modo anche non strutturato, è questo.
Qui la connotazione è forte ed è utilizzata come elemento distintivo nella competizione rispetto ad altri territori. Del resto non abbiamo fatto altro che prendere atto che all’estero era già così: vale l’equazione Cremona-Stradivari, quindi dall’eccellenza andiamo a declinare tutto quello che c’è, sempre e comunque a livello turistico. Non si entra in altri campi, non si entra nel merito dell’evento culturale in quanto tale poiché esso già cammina sulle sue gambe.