skansenScoprire la storia di un luogo immergendosi nelle suggestioni e nelle atmosfere di un lontano passato. Si può fare in un museo archeologico. Ma non solo attraverso teche e pannelli didattici, piuttosto realizzando manufatti, dialogando con “personaggi d’epoca”, camminando in ambientazioni realistiche, gustando cibi prodotti secondo usi antichi, proprio come se fossimo entrati in una macchina del tempo. Questo è quello che si può fare in Museo Archeologico Open Air.
A Modena il 26 e il 27 marzo si svolge il 1° Forum Europeo dei Musei Archeologici Open Air, organizzato nell’ambito del progetto LiveARCH, ideato da otto musei archeologici all’aperto europei con lo scopo di promuovere la conoscenza del passato con i metodi della “living history” e dell’archeologia sperimentale.
Un importante posto nella storia della museografia è occupato dal primo museo all’aperto del mondo, lo svedese Skansen, sorto nel 1891 nel quartiere-isola Djurgården di Stoccolma, grazie all’impegno dell’etnologo Artur Hazelius. L’idea dello studioso si trasforma subito in un grande successo, che prosegue ancora oggi: una ricostruzione, in una prospettiva etnografica, dell’intera Svezia nelle varie epoche, dal caratteristico villaggio Lappone dell’estremo nord, al tipico podere della regione Scania dell’estremo sud. Il tutto immerso in un incantevole parco che ospita anche esemplari della fauna autoctona. I visitatori possono entrare nelle abitazioni, vedere gli artigiani all’opera, mangiare prodotti tipici, scoprire aspetti del folklore e delle radici antropologiche e socio-culturali del Paese. Un accampamento Sami mostra come viveva e lavorava la popolazione aborigena dell’area settentrionale della Svezia, una residenza in stile gustaviano invita ad addentrarsi nella vita quotidiana di una famiglia aristocratica dell’epoca, una malga crea l’occasione per imparare come venivano prodotti burro e  formaggi. openair-museum
Il grande museo all’aperto Skansen di Stoccolma rappresenta, alla fine del XIX sec., il primo significativo atto di una nuova concezione museografica che presto si estese anche al campo archeologico, con la costruzione sperimentale di villaggi preistorici in varie località europee. Oggi l’uscita del museo all’aria aperta è l’evoluzione naturale di questo modo di concepire la didattica dell’archeologia e della storia, che permette di riproporre anche ai non esperti la vivida percezione di culture e modi di vita oggi scomparsi. Grandi le potenzialità culturali, scientifiche e didattiche di questo tipo di realtà museali, che il Forum mira ad approfondire, senza sottovalutare la loro capacità di attrattore turistico, anche rivolto all’individuazione di nuovi e specifici target. Un convegno e una tavola rotonda seguiti da un Workshop, realizzato in collaborazione con EXARC (European Exchange on Archaeological Research and Communication), nel programma delle due giornate del Forum, che si pone come grande opportunità di dialogo tra esperti del settore, studiosi e operatori, offrendo ai partecipanti la possibilità di conoscere un’ampia selezione di musei attivi in questo campo. Il Forum sarà anche l’occasione per la presentazione della “Guida dei musei Archeologici Open Air”, che offre una carrellata di oltre 200 realtà museali europee. Edita nell’ambito del progetto LiveARCH anche in inglese e in tedesco, la guida  è stata curata dal Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena e dal Parco della Terramara di Montale (MO), meravigliosa ricostruzione a grandezza reale di una parte del villaggio terramaricolo, così come è stata dedotta dai dati archeologici, affascinante esempio italiano di museo archeologico all’aperto.
Buone pratiche a confronto, lavori in corso, esperimenti e un po’ di storia del settore: tutto questo per la prima edizione di un’interessante occasione di riflessione scientifica e culturale su un patrimonio europeo tutto da scoprire e valorizzare.

Per approfondire:
www.livearch.eu
www.parcomontale.it