copertina_periferie-da-problema-a-risorsaFavela, barriadas, villamiserias, slum, banlieu, bidonville, ghetti urbani: sono le periferie, territori apparentemente distanti geograficamente, ma simili per il loro status di luoghi emarginati, “fuori dal mondo”, che acquistano valenza in rapporto alla relazione dialettica che li lega al centro urbano. Proprio questi “non luoghi” sono oggetto di un approfondito studio curato da due esimi docenti de La Sapienza di Roma, Franco Ferrarotti e Maria Immacolata Macioti, autori dei due unici capitoli che strutturano il volume. Obiettivo comune della ricerca è affrontare con uno sguardo critico il mondo periferico, definito come “quell’insieme di gruppi umani, numericamente consistenti, sparsi in tutto il globo, che sono presenti nella storia eppure ne restano fuori”, introducendo una nuova concezione che fa di questi insediamenti abitativi “informali” delle risorse funzionali ai quartieri centrali. Più precisamente, il filo conduttore del libro, che scardina ogni concezione assoluta di periferia imposta dall’alto, è indagare le ragioni a favore del modello di società multiculturale in cui questa anti-città parallela si sviluppa e acquisisce un ruolo centrale, producendo una notevole varietà di tipi professionali e stili di vita che danno linfa alla città e ne condividono gli orientamenti profondi.
E’ proprio la capitale ad essere portata come esempio, in quanto “atipica” per il suo trascorso di città che ha conosciuto un rapido processo di urbanizzazione non accompagnato da una industrializzazione di altrettanta intensità. Negli ultimi trent’anni la periferia romana è cambiata e appare ora come una zona urbana densamente abitata da un ceto medio o medio- basso: ad essa viene dedicato il secondo capitolo del libro, intitolato “Periferie romane tra memoria e possibili futuri”. L’autrice sottolinea come Roma sia oggi formata da un territorio extra- urbano che cerca disperatamente di diventare capitale, ospitando 1/3 degli abitanti complessivi: nel linguaggio burocratico questi territori vengono definiti “quadranti urbani privi di funzioni pregiate”, carenti in librerie, auditori, farmacie, ma certamente non privi di popolazione. E’ proprio da qui che la periferia deve ripartire, innescando un processo di legittimazione identitaria dal basso, che riafferma nuova concezione centro- periferia: due poli che non si negano l’una con l’altro, ma vivono in uno stato di simbiosi vitale e necessaria. Tale processo, secondo gli autori, in parte è stato realizzato dalle politiche delle amministrazioni comunali, in parte resta ancora una questione aperta: l’invito che si coglie è quello di non inseguire un modello di melting pot internazionale da esportare in Italia, ma di promuovere un atteggiamento multiculturale e transculturale in cui le persone si sentano veramente cittadini dello stesso mondo.

Periferie
Da problema a risorsa
A cura di Franco Ferrarotti e Maria Immacolata Macioti
Sandro Teti Editore 2009 euro 17
ISBN 978-88-88249-17-9

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