Intervista con Roberta Bruzzechesse, Maddalena Vantaggi e Maria Zanchi – Artiste del gruppo Publink e ideatrici del progetto RCA (Rifiuto Con Affetto)

cassonetto-rifiuto-con-affetto“Rifiuto Con Affetto” è un progetto dal titolo emblematico, che  stimola una riflessione sullo spreco e sul gesto quotidiano del “gettare nella spazzatura”. Che significato date a questa diffusa abitudine e con che strumenti pensate di correggerla nel progetto di sensibilizzazione che promuovete?
Quella che si definisce un’abitudine, spesso viene eseguita automaticamente, poiché la società non offre l’alternativa per agire diversamente. Quindi ci ritroviamo a dire che “ci dispiace buttare via” quegli oggetti che, seppur ancora utilizzabili, gettiamo nella spazzatura e destinandoli alla distruzione. Sono oggetti che ingombrano o che non ci piacciono più o di cui semplicemente ci vogliamo liberare, ma non sappiamo che farne. RCA offre una alternativa a tali oggetti, raccogliendoli e rimettendoli in circolazione.  RCA è un “servizio” che non esisteva ma di cui la gente sentiva il bisogno. Tutte le persone che hanno “rifiutato con affetto” un oggetto, hanno  riflettuto criticamente su ciò che stavano gettando e hanno riconosciuto che questo poteva avere una seconda vita. RCA porta ad essere critici sul valore degli oggetti che rifiutiamo sensibilizzando il cittadino alla diminuzione dello spreco in senso generale.

Ripercorrendo le vostre iniziative (Venezia, Rovereto, Mestre), emerge una singolare e positiva sinergia sviluppata con il territorio, fatto di comuni, assessorati, associazioni, cooperative sociali, fondazioni, aziende e soggetti privati che vengono direttamente coinvolti nel progetto. In che termini si è stabilita la collaborazione con ognuno di essi e che percezione avete avuto dagli stessi? Ci sono state delle difficoltà nel corso della collaborazione?
La disponibilità dei vari enti coinvolti è dipesa non solo dall’interesse suscitato dal progetto ma dal fatto già sopra evidenziato: RCA è un servizio che non esisteva ma di cui i cittadini  sentivano la necessità. Contattiamo i comuni quando dobbiamo occupare un suolo pubblico con il cassonetto  RCA richiesto da un privato, oppure il Comune stesso ci contatta per realizzare il progetto nella città. Sono proprio gli assessorati, in particolare quello all’Ambiente o alla Cultura, gli organi comunali con i quali interagiamo più direttamente. Le associazioni e le cooperative sociali, non solo possono essere promotori del progetto nelle loro realtà, ma sono indispensabili nella gestione e monitoraggio del cassonetto RCA e nella diffusione della comunicazione.
Va detto che le difficoltà più o meno si incontrano sempre, per questioni burocratiche o logistiche, ma niente di irrisolvibile. E’ interessante notare come, in certi casi, siano i cittadini più che gli enti direttamente coinvolti  a prendersi cura del cassonetto RCA. A Venezia ad esempio, capita spesso che siano gli stessi cittadini a contattarci per avvisare se il cassonetto viene spostato o danneggiato. A volte sono capitati piccoli atti di vandalismo, scritte, per lo più, che però per noi non sono un fatto negativo, ma semplicemente sono i segni di un quartiere che vive quel luogo e quindi anche il cassonetto.

Parliamo di risorse: che tipologia di finanziamenti utilizzate per promuovere il progetto?Poiché vari comuni ed enti privati e pubblici hanno cominciato a richiedere il progetto, abbiamo deciso di formare una società per agevolare, soprattutto a livello burocratico l’offerta del nostro servizio . Il progetto può essere acquistato da chiunque: non solo i comuni possono richiederlo, ma anche scuole, biblioteche, associazioni,  centri di aggregazione  e cittadini singoli con una precisa idea di dove realizzarlo. Anche un’azienda può decidere di acquistare il servizio sia per posizionarlo al suo interno per i dipendenti, sia per diventarne sponsor ufficiale. Decidendo di donare il progetto a una scuola piuttosto che a un condominio l’azienda si fa promotrice di una iniziativa eticamente sostenibile.

cassonetto-rifiuto-con-affetto-2Il riciclo è al centro di molte campagne di sensibilizzazione pubblica, che hanno come oggetto principale la promozione di un consumo consapevole e sostenibile; il connubio arte/rifiuti è anche una corrente molto in voga tra gruppi di artisti che utilizzano materiale di recupero per nuovi utilizzi e sperimentazioni. In fase di ideazione e progettazione avete preso spunto da altre iniziative simili, cioè avete fatto una sorta di benchmarking o il progetto è scaturito esclusivamente dalla vostra sensibilità? In che cosa vi differenziate dalle altre iniziative in corso e che valore aggiunto date al vostro progetto?
In verità Rifiuto Con Affetto è nato riflettendo  su un atteggiamento quotidiano che ci dava fastidio:  il gettare nella spazzatura  oggetti  ancora utilizzabili.  Non  di rado avevamo recuperato oggetti bellissimi dall’immondizia e a nostra volta ci eravamo trovate a provare il dispiacere di buttar via degli oggetti non più utili a noi, ma comunque in buono stato e perfettamente funzionanti. Così abbiamo ideato qualcosa che fosse una risposta concreta a questo  nostro disagio.
Ciò che ci differenzia dagli altri progetti è la “libertà” con cui si può fruire del servizio, sia a livello di orario che di accessibilità:  Rifiuto Con Affetto è disponibile sempre e a tutti. Inoltre il progetto grazie alla rete di collaborazioni create sul territorio è completamente autosostenibile, in quanto non è necessario affidare la gestione ad un particolare ente. E’ il senso di responsabilità dei cittadini che sentono la necessità di avere cura di un servizio a loro utile, che rende RCA autonomo. Queste caratteristiche con cui RCA si differenzia dalle altre iniziative, costituiscono il valore aggiunto del nostro progetto.

Quali sono i target che cercate di coinvolgere e con che mezzi promozionali li raggiungete?
RCA è di tutti e per tutti. Quindi il nostro progetto non ha un target definito. Anzi cerchiamo di raggiungere il maggior numero di persone possibili, di ogni età e condizione sociale. La comunicazione è la parte fondamentale del progetto, senza la quale RCA non potrebbe esistere. Per comunicare il funzionamento del progetto,  utilizziamo manifesti, volantini, cartoline, newsletter, oltre che conferenze di presentazione del progetto in cui noi stesse parliamo direttamente ai cittadini. Appena il progetto si attiva, i cittadini iniziano a parlarne dandosi anche appuntamento al cassonetto, che diventa un punto di incontro. RCA si diffonde quindi anche attraverso il semplice passaparola.

Una parte significativa del progetto riguarda i laboratori ludico-didattici per avvicinare in modo interattivo, bambini ed adolescenti, alle problematiche dello spreco, del riutilizzo e del consumo. Come vengono strutturati tali eventi e che feedback avete ricevuto?
Sino ad ora non abbiamo ancora avuto modo  di attivare il progetto in una scuola, e poiché l’anno scolastico volge quasi al termine, attendiamo Settembre  per proporlo in questo tipo di strutture.
I laboratori ludico-didattico hanno lo scopo di coinvolgere in prima persona bambini e ragazzi che più di tutti vanno sensibilizzati a queste tematiche. I laboratori avranno come protagonista il cassonetto RCA ed il suo utilizzo. Verrà quindi affrontato con approcci specifici,  il  problema dello spreco, il valore dell’oggetto, la valutazione del ciclo di vita della merce e la dimensione più “poetica” delle storie racchiuse in un oggetto usato.
A quali manifestazioni avete partecipato negli ultimi mesi e quali sono i prossimi obiettivi?
A Marzo abbiamo partecipato a “Fa la Casa giusta”, organizzata da BestUp, Circuito per la promozione dell’abitare sostenibile, all’interno della fiera “ Fa’ la Cosa giusta”. Siamo state poi invitate a Bologna, a presentare il progetto in occasione della manifestazione “Appuntamenti di Arte Pubblica” a cura di Gino Giannuizzi . IN questo mese l’appuntaento è il Salone del Mobile a Milano, infatti grazie alla collaborazione con  BestUP,  il cassonetto RCA è stato messo in funzione presso la Fabbrica del Vapore, fino al 27 Aprile. Il nostro obiettivo ora è quello di far conoscere il progetto il più possibile, offrendo a chi o desidera, la possibilità di avere una alternativa allo spreco: rifiutare con affetto.