Zorba il greco-balletto

A tre mesi di distanza dalla presentazione in conferenza stampa alla Camera, la proposta di legge quadro sullo spettacolo dal vivo è stata al centro della prima delle due Giornate del Teatro, che si sono tenute il 12 e 13 giugno a Villa Pignatelli a Riviera di Chiaia, nell’ambito del Napoli Teatro Festival Italia.
Una legge a lungo attesa in Italia, almeno da quando, dopo l’emanazione della Legge 30 aprile 1985, n. 163 – “Nuova disciplina degli interventi dello Stato a favore dello spettacolo” -, non sono state varate dal Parlamento altre leggi, tese a disciplinare il settore nella sua organicità.
In Italia il settore della musica e dello spettacolo produce un valore aggiunto di 5.186,2 milioni di euro, impiegando circa 120mila addetti. In particolare, secondo i dati riportati nell’ultimo Annuario del Turismo e della Cultura, nel corso del 2007 l’attività teatrale ha generato un volume d’affari pari a 520 milioni di euro; l’attività concertistica pari a quasi 300 milioni di euro; le attività di ballo e i concertini hanno superato il miliardo di euro; le attrazioni dello spettacolo viaggiante hanno mosso 298 milioni di euro; e le manifestazioni all’aperto, insieme alle manifestazioni multigenere, hanno fatto registrare un volume d’affari pari a 123 milioni di euro. Sempre nel 2007 sono stati individuati nel nostro Paese, 158.521 luoghi dedicati allo spettacolo, che hanno ospitato quasi 2.670.158 eventi, di cui 169.226 hanno riguardato attività di teatro, lirica, rivista e commedia musicale, belletto, burattini e marionette, arte varia e circo.
La nuova legge quadro sullo spettacolo, secondo quanto ha affermato Gabriella Carlucci nel corso dei lavori della prima Giornata del Teatro, “mira innanzitutto a regolare i rapporti Stato-Regioni-Enti territoriali e riconoscere allo spettacolo un valore importante nella cultura del nostro Paese”.
La proposta di legge – che riconosce lo spettacolo dal vivo quale componente fondamentale del patrimonio culturale, artistico, sociale ed economico del Paese -, in ossequio ai criteri di sussidiarietà, adeguatezza, prossimità ed efficacia, prevede la definizione di un programma triennale degli interventi in favore della presenza, della promozione e della valorizzazione dello spettacolo dal vivo, da parte delle regioni, e la promozione ed il sostegno alle attività delle spettacolo dal vivo da parte di regioni, province, città metropolitane e comuni. Al fine di promuovere il processo di semplificazione dell’articolazione strutturale e organizzativa dello spettacolo dal vivo, la nuova legge favorisce le trasformazioni e gli adeguamenti statutari e societari, volti a garantire l’autonomia artistica, l’economicità e l’efficienza delle attività gestionali con l’obiettivo della qualità.
Nello specifico, l’articolo 7 è dedicato alla riforma del FUS, Fondo Unico dello Spettacolo, in cui si precisa che “entro dodici mesi dall’entrata in vigore della presente legge, il Fondo Unico per lo spettacolo, previsto dalla legge 30 aprile 1985, n. 163, sarà integrato dalle seguenti ulteriori risorse:
a. 25 per cento dei fondi derivanti dalle estrazioni infrasettimanali del gioco del lotto;
b. 50 per cento dei fondi gestiti dall’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato relativi
ai premi non riscossi del gioco del lotto e delle lotterie nazionali;
c. 10 per cento dei fondi non ripartibili incassati dalla Società italiana degli autori ed editori;
d. il prelievo alla fonte del cinque per cento delle risorse che le società erogatrici di servizi di
pubblica utilità destinano annualmente a iniziative promozionali e pubblicitarie;
e. il cinque per cento dell’intero ammontare delle entrate del sistema audiovisivo pubblico;
f. il dieci per cento delle somme derivanti da atti di convenzione stipulati con il sistema delle
fondazioni bancarie;
g. i fondi dell’Unione europea destinati allo spettacolo dal vivo”.
Previsti anche un Fondo perequativo e un Fondo per la creatività, le cui risorse sono destinate alla promozione e sostegno di nuovi talenti dello spettacolo dal vivo, alla loro formazione ed alla realizzazione delle loro creazioni.
Nel nuovo disegno di legge rientrano, anche, norme di agevolazione ed interventi in materia fiscale, norme riguardanti l’educazione culturale e la formazione professionale, con l’istituzione di una banca dati professionale, la disciplina della professione di agente per lo spettacolo, gli interventi in materia di tutele assicurative, di collocamento al lavoro e di welfare, e l’istituzione di un consiglio dello spettacolo dal vivo.
Esimendosi dall’esprimere un giudizio di valore sui contenuti della proposta, l’auspicio è che con la trasformazione in legge, la nuova disciplina dello spettacolo dal vivo, ponga definitivamente fine ad una situazione di anomia, che dura ormai da troppo tempo.