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Seguendo un rituale che dal 1936 si ripete puntuale di anno in anno, martedì 25 giugno è stato presentato, presso la Biblioteca e Museo Teatrale del Burcardo, l’Annuario dello Spettacolo 2008, che raccoglie i risultati dell’attività di spettacolo svolta in Italia da gennaio 2008 a febbraio 2009, rilevati dai 650 uffici territoriali della Siae, la Società Italiana degli Autori e degli Editori.
Il volume, a cura dell’Osservatorio dello Spettacolo e dell’Ufficio Statistica della Siae, presenta quest’anno due importanti novità. Da una parte l’apertura verso un pubblico internazionale con la pubblicazione di una versione inglese del volume, che affianca per la prima volta quella italiana, entrambe disponibili sul web e scaricabili gratuitamente. Dall’altra lo sviluppo, in forma ancora sperimentale, di una piattaforma innovativa che permette, nell’area del sito Siae destinata alla Biblioteca dello spettacolo, di interrogare i dati in modo dinamico utilizzando una modalità altamente interattiva. Detto altrimenti grazie a questo nuovo dispositivo di ricerca, gli utenti hanno la possibilità di visualizzare, direttamente sul web, una serie di informazioni di dettaglio, in base ai parametri che, loro stessi, decidono di interrogare. In tal modo, il fruitore dei dati ha la possibilità di ottenere delle risposte immediate e di costruirsi un proprio punto di vista, senza dover cercare le informazioni di cui necessita scorrendo l’intero indice di una pubblicazione, con un ragguardevole risparmio di tempo.
I risultati contenuti nell’Annuario 2008 fanno riferimento ad 8 macro-aggragati – attività cinematografica, attività teatrale, attività concertistica, attività sportiva, attività di ballo e concertini, attrazioni dello spettacolo viaggiante, mostre ed esposizioni, attività con pluralità di generi -, investigati dal punto di vista degli eventi di spettacolo e dell’utilizzazione delle opere.
Nel corso del 2008 la Siae ha rilevato 2 milioni 788.190 spettacoli: il settore che ha fatto registrare il maggior numero di spettacoli è stato il Cinema con circa 1,514 milioni di eventi; il secondo macroaggregato in ordine di grandezza è l’Attività di ballo e concertini con 822 mila eventi. Nel settore del Teatro si sono contati 156,5 mila eventi di spettacolo, mentre lo Sport ha fatto registrare 144 mila eventi. Le Mostre ed esposizioni hanno prodotto 42,8 mila spettacoli; a cui seguono i macroaggregati delle Attività con pluralità di generi (39,3 mila), i Concerti (36,4 mila) e le Attrazioni dello spettacolo viaggiante (33,4 mila). Da un punto di vista territoriale, il numero maggiore di spettacoli è stato allestito nell’area di Nord-ovest con circa 806 mila eventi; seguono il Centro (706 mila), il Nord-est (650 mila) il Sud (421 mila) e le Isole (205 mila). Le Regioni nelle quali è stata rilevata la massima concentrazione di spettacoli sono la Lombardia (471 mila), il Lazio (314 mila) e l’Emilia-Romagna (281 mila).
Per ciò che concerne la spesa al botteghino, nel 2008 il pubblico ha speso, per l’acquisto di titoli di accesso (biglietti ed abbonamenti), 2,2 miliardi di euro. La spesa maggiore per l’acquisto dei biglietti ed abbonamenti si registra nel settore del Cinema (637 milioni di euro); seguono il comparto del Teatro (365 milioni di euro), lo Sport (356 milioni di euro), l’Attività di ballo e concertini (322 milioni di euro), i Concerti (236 milioni di euro), le Attrazioni dello spettacolo viaggiante (169 milioni di euro), le Mostre ed esposizioni (111 milioni di euro) e le Attività con pluralità di generi (8,5 milioni di euro).
Il settore dello spettacolo ha generato nel corso del 2008 un volume d’affari pari a 5.669.318.331,16 euro, in aumento dello 0,80% rispetto all’anno precedente.
Dal confronto dei dati rilevati nel corso del 2008 con quelli registrati nel 2007, si evince una flessione del 2,47% per quanto riguarda l’offerta di spettacoli: tutti i macroaggragati, infatti, hanno riportato un andamento negativo tranne il comparto Mostre ed esposizioni che ha avuto un incremento del 7,36%. Anche gli ingressi segnano, nel complesso, una flessione del 3,18%, con un andamento negativo nei macroaggregati del Cinema (-4,65%), del Teatro (-7,41%) dell’Attività di ballo e concertini (-4,89%), delle Mostre ed esposizioni (-1,23%) e delle Attività con pluralità di generi (-27,27%), a fronte di una tendenza positiva nei Concerti (+0,68%), nello Sport (+2,88%) e nelle Attrazioni dello spettacolo viaggiante (+8,37%).
Se la spesa al botteghino è in leggero aumento (+0,60%), la spesa del pubblico, rispetto al 2007, registra una flessione del 6,89% dovuta una minore disponibilità degli spettatori ad impegnare somme per la fruizione di “ulteriori prestazioni”, quali la prenotazione dei posti, le consumazioni al bar, l’acquisto dei cataloghi, il guardaroba. A questo proposito Giorgio Assumma, presidente della Siae, ha affermato che “i dati in generale sono negativi, ed è la prima volta che si verifica una inversione di tendenza. Finora si era sempre verificato un aumento di incassi e di ingressi nonostante la crisi; nell’ultimo anno invece la situazione è cambiata, il pubblico si è allontanato dallo spettacolo. Anche se la crisi riguarda di più le consumazioni che i biglietti. Ciò significa che c’è quindi molta attenzione e ponderazione sulle spese inutili. Il dato che deve farci riflettere è comunque un altro: anche l’industria dello spettacolo risente della crisi, quindi non si può più ritenere questo settore una industria marginale”.
Pertanto l’aumento del volume d’affari dell’0,80% messo prima in evidenza può essere dovuto, secondo le analisi condotte dagli uffici della Siae, ad una maggiore rigidità dell’investimento dei soggetti terzi rispetto alle altre voci di spesa, in quanto le erogazioni dei non partecipanti hanno solitamente una durata pluriennale e risentono meno delle fluttuazioni economiche di breve periodo; oppure l’incremento degli investimenti nel settore dello spettacolo nasce, in un periodo caratterizzato da tassi di interesse molto bassi, dalla ricerca di forme di investimento più redditizie rispetto ai rendimenti garantiti dai consueti canali finanziari.
In sintensi, secondo i dati riportati nell’Annuario dello spettacolo 2008:
– l’attività cinematografica, a parte l’incremento del numero di spettacoli (confermato, in misura più contenuta, anche dall’incremento delle giornate di attività), lamenta l’andamento negativo di tutti gli altri indicatori;
– l’attività teatrale evidenzia una tendenza decisamente negativa, sia negli indicatori numerici
(spettacoli, ingressi e presenze), sia in quelli economici (spesa al botteghino, spesa del pubblico, volume d’affari), anche se non tutti gli aggregati del settore hanno fatto registrare un andamento negativo;
– l’attività concertistica registra una contrazione nell’offerta (numero di spettacoli), un leggero aumento degli ingressi e una rilevante espansione degli indicatori economici. In questo macroaggregato, il settore trainante è stato l’aggregato dei Concerti di musica leggera;
– l’attività sportiva presenta una flessione nell’offerta di spettacoli e un incremento degli ingressi. In questo settore, crescono la spesa al botteghino ed il volume d’affari; in flessione la spesa del pubblico. Di particolare rilievo, la crescita del volume d’affari rilevata nel calcio (+7,23%, equivalente a oltre 100 milioni di euro);
– l’attività di ballo e concertini mostra tutti gli indicatori con segno negativo. La flessione risulta distribuita in modo omogeneo tra le due componenti;
– le attrazioni dello spettacolo viaggiante registrano la diminuzione del numero di spettacoli e l’aumento degli ingressi. In deciso aumento gli indicatori economici (spesa al botteghino, spesa del pubblico, volume d’affari). In questo macroaggregato, si sottolinea il peso determinante dei Parchi da divertimento;
– le mostre ed esposizioni siglano una tendenza positiva nel conteggio degli Eventi e nella rilevazione della spesa al botteghino. In questo settore, il segno negativo precede gli ingressi, la spesa del pubblico ed il volume d’affari. La flessione registrata in questi due ultimi indicatori è conseguenza, probabilmente, dell’assestamento verificatosi dopo la registrazione, avvenuta nel 2007, di introiti, molto consistenti ma di natura assolutamente occasionale, in Veneto;
– nelle attività con pluralità di generi, gli indicatori sono tutti preceduti dal segno negativo.
Quest’ultimo dato rappresenta, infine, un ulteriore indizio registrato nel 2008, della diminuita attitudine delle Amministrazioni locali ad investire nell’allestimento di spettacoli.

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