Programmi a confronto

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I programmi di demolizione e ricostruzione ruotano attorno al principio ispiratore della qualità urbana, intesi nel loro valore strategico di garantire coesione all’interno del sistema dell’economia relazionale, di cui il territorio è espressione.
Oggetto del volume “Demolire e ricostruire in Europa. Programmi a confronto” è la ricerca avviata congiuntamente dal Ministero delle infrastrutture e trasporti e dal comune di Roma e supportata dal comitato scientifico del Dipartimento Interateneo di pianificazione Territoriale e Urbanistica (DIPTU) dell’Università La Sapienza di Roma, orientata a proporre una riflessione comune sui modelli di riabilitazione e riqualificazione delle città diffusi in Italia e nelle altre nazioni Europee. Come si legge nei primi capitoli, mentre in Europa i programmi di demolizione e ricostruzione di edilizia residenziale sono intesi come strumenti “correnti” di intervento per riqualificare il tessuto urbano di una città, in Italia il ricorso alla demolizione assume i tratti di un fenomeno sporadico, frutto di una cultura della conservazione che condensa i fenomeni di ricostruzione edilizia e riabilitazione nelle aree urbane di elevato degrado, associando ad essi problemi di ordine sociali simili a quelli che si trovano nelle altre parti d’Europa. (1)
Il libro è strutturato in due parti, partendo dall’analisi dei programmi di riabilitazione urbana e territoriale a livello nazionale e andando in progressione con le schede degli 11 casi studio internazionali, in modo da organizzare le informazioni secondo uno schema che permette di ragionare su tre problemi principali connessi alla questione della demolizione/ricostruzione: ruolo della regia pubblica; meccanismo economico/finanziario; rialloggiamento e accompagnamento sociale. Per ciascun paese, inoltre, viene riportata una breve premessa che inquadra con precisione le politiche di demolizione e ricostruzione nel contesto generale delle politiche di riqualificazione urbana. L’intera seconda parte raccoglie i preziosi contributi del gruppo di ricerca del DIPTU, coordinato da Manuela Ricci, cui hanno prestato la loro collaborazione esperti nazionali e internazionali.
Particolare attenzione riveste uno dei programmi in corso di attuazione in Italia, ovvero quello di “Giustiniano Imperatore” a Roma, messo “sotto osservazione” come esempio emblematico e buona pratica da cui partire per rendere concreta e operativa la ricerca, nonché per la sua importante valenza sociale. Per essere più precisi, tale programma viene concepito nel tentativo di conferire un’organicità di sistema alle politiche di riqualificazione urbana, che negli ultimi anni non sono state accompagnate da una adeguata evoluzione nel corpo legislativo né da una definizione del quadro delle attribuzioni dei poteri ai vari livelli amministrativi all’interno di Regioni, Province e Comuni, comportandone un quadro generale complesso e critico da sostenere. In tal contesto, il programma Giustiniano Imperatore, pur prendendo il via da una situazione di emergenza, riveste un notevole valore strategico perché interviene su “tessuti” di città pianificata realizzata nel corso del tempo e successivamente modificata con i piani attuativi, a partire dal 1931.
I programmi di demolizione e costruzione sembrano convergere in un punto, ovvero la necessità di una regia pubblica, situazione particolarmente delicata in Italia rispetto alle altre nazioni europee per la presenza ultrafrazionata del patrimonio edilizio, che rende necessario, nel caso di alloggi privati, costruire un percorso di concertazione e di forme di consorziamento tra i proprietari. Condizioni che non si presentano in sistemi rigidi come quelli attivati in Francia, dove, riferisce Manuela Ricci, “in caso di estremo degrado e di inadempienza dei pagamenti si perde la proprietà dell’alloggio” e il pubblico può prevedere “forme di accompagnamento sociale quali quelle di sostenere chi perde la proprietà per il riacquisto di un alloggio di sostituzione o, in alternativa, favorire il suo accesso a un alloggio sociale”. (2)
Eppure, come si legge, il programma “Giustiniano Imperatore” sembra andare avanti nonostante la complessità del percorso, grazie alla presenza, all’interno del quartiere, di aree pubbliche. L’auspicio maggiore è che esso sappia realizzare gli intenti a cui tutti i programmi di intervento sembrano convergere, ovvero quello di rilanciare le economie locali, migliorare le identità dei luoghi e rivitalizzare le relazioni tra i cittadini interessati, adottando metodi di programmazione e pianificazione partecipata, articolate ed aderenti alle diverse esigenze e situazioni.

(1) e (2):  Manuela Ricci, “Demolire e ricostruire per riqualificare parti di città” in Urbanistica, n.132/2007

Demolire e ricostruire in Europa
Programmi a confronto
A cura del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Comune di Roma – Dipartimento VI
Officina Edizioni Euro 24
ISBN: 9-788860-490193
http://www.officinaedizioni.it/