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L’Italia, come destinazione turistica, sembra destare l’interesse di molti in questa estate 2009, appena cominciata. Sono numerose le previsioni e le indagini che – con una cadenza quasi quotidiana -, cercano di fornire una stima sull’andamento del settore turistico nostrano nei mesi più caldi e affollati.
Gli ultimi dati pubblicati all’inizio del mese di luglio, dall’ENIT – l’Agenzia Nazionale del Turismo, dipingono uno scenario internazionale profondamente segnato dalla crisi dei mercati finanziari, che si ripercuote inevitabilmente anche su tutti i grandi mercati turistici. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, l’avvio della stagione turistica 2009 non ha registrato buone performance, con un decremento dei flussi turistici internazionali nei primi due mesi dell’anno pari all’8%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche i dati IATA segnano un decremento di passeggeri sulle rotte internazionali pari al 9% nei mesi che vanno da gennaio a marzo. Agli effetti della difficile congiuntura economica internazionale si aggiungono quelli provocati dall’emergenza dell’influenza A(H1N1), che ha causato l’annullamento di circa l’80% dei viaggi all’estero verso l’Europa nei 2/3 della Cina e rallentamenti nelle vendite dei pacchetti turistici in Corea, a causa di un giustificato senso di insicurezza.
L’Agenzia Nazionale del Turismo parla di un indubbio rallentamento nelle prenotazioni, a seguito della congiuntura economica sfavorevole, anche se l’Italia sembra mantenere un discreto posizionamento, a fronte di grandi competitors che registrano perdite più consistenti. Tra le tendenze in atto nel nostro Paese vi sono una grande attenzione al prezzo e alla ricerca di offerte last minute, in quanto pur di non rinunciare alla vacanza si cerca di risparmiare, agendo anche sugli alloggi e sulla permanenza media; il ricorso alla formula dell’All inclusive – al fine di tenere sotto controllo i costi della vacanza; una forte attenzione alla qualità delle prestazioni e dei servizi; una continua crescita degli operatori e delle offerte on-line; una difficoltà per i grandi competitors dell’Italia (Spagna, Grecia e Croazia) e una crescita per le mete con un elevato rapporto qualità/prezzo (Turchia, Tunisia, Egitto); un trend positivo per il turismo individuale in auto e per i viaggi in bus, grazie alla possibilità di contenere i costi, anche a seguito dell’abbassamento del prezzo della benzina; un andamento negativo del settore MICE – meeting, incentive, congressi, eventi -, a causa della crisi economica che ha investito le aziende di tutto il mondo; una crescita del turismo domestico europeo, in quanto in periodi di recessione economica i turisti europei tendono a privilegiare le mete più vicine abbandonando quelle lontane con costi elevati; ed una crescita del segmento delle crociere.
In generale, nell’ area europea, l’Italia mantiene la propria posizione fra le destinazioni scelte dagli ospiti tedeschi, a fronte di una tendenza negativa segnalata in occasione delle vacanze pasquali. Positive le previsioni per la stagione estiva, anche per i turisti provenienti dall’Austria, con +3% circa. Per quanto riguarda il Regno Unito, il nostro Paese mantiene il suo appeal, ma viene percepito come destinazione piuttosto cara; in tenuta, anche, l’incoming dalla Francia e dalla Spagna. Si registrano, invece, decrementi sul fronte dell’ Europa dell’Est, caratterizzata negli ultimi anni da tassi di crescita elevati, con una flessione dei flussi turistici provenienti dall’Ungheria, a causa in particolare della perdita del potere d’acquisto, dalla Repubblica Ceca e dalla Polonia dove, a maggio, le prenotazioni confermate per l’alta stagione segnavano un – 45% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per quanto riguarda i mercati d’ oltreoceano gli operatori segnalano flessioni dall’8 al 12% dagli USA, per il perdurare di un rapporto di cambio sfavorevole; un sensibile calo della domanda canadese ed un sostanzioso decremento dei flussi turistici dal Brasile. Numeri in rosso anche per i flussi incoming provenienti dal Giappone, con flessioni dal 10 al 20% circa.
E’ notizia di questi giorni la presentazione di un manifesto per il rilancio del settore turistico in Italia, promosso da Assoedilizia e INSTAT – Istituto nazionale di studio e di tutela dell’ambiente e del territorio, con l’Associazione Italiana Amici dei Grandi Alberghi ed il Centro Studi Polis Maker del Politecnico di Milano. Il Manifesto Immagine Italia si compone principalmente di un sondaggio sui sentimenti che le città italiane sono capaci di ispirare, al fine di ravvivare l’attenzione sulle rilevanti valenze storiche, culturali e sociali, oltre che artistico-ambientali del nostro territorio. Assoedilizia, raccogliendo le opinioni e le impressioni di autorevoli referenti, appartenenti al mondo della cultura, dell’imprenditoria, delle professioni, della finanza, delle arti e dei mestieri, ha stilato un proprio elenco delle principali città italiane, apponendo accanto ad ognuna di esse una definizione di massima, che ha il compito di suscitare commenti e riflessioni per permettere di capire meglio cosa pensano gli italiani delle loro città. Se per Assoedilizia Roma rappresenta la magnificenza, Milano è associata al concetto di soddisfazione, Torino a quello di nostalgia, Napoli a quello di gioia, Catania a quello di orgoglio e così via. Un tentativo sicuramente originale per riportare l’attenzione sulla perdita di appeal del nostro Paese, dovuta tanto alla caduta della domanda mondiale, quanto ad una evidente crisi di competitività.