Intervista a Lucia Garbini, Allegra Corbo e Monica Caputo – organizzatrici di Pop Up 2009
pop upPop Up 2009! è un festival di arte contemporanea nello spazio urbano. Giunto quest’anno alla sua seconda edizione, questo evento, che si terrà fino al 30 agosto, offre i muri del centro storico di Ancona e dell’area portuale alla Poster Art, invitando artisti di livello nazionale e internazionale a confrontarsi in spettacolari allestimenti, indoor e outdoor. Come è nata l’idea di questa iniziativa e quali sono gli obiettivi che si pone?
Il cuore del progetto POP UP! è lo stesso dell’associazione Mac-Manifestazioni Artistiche Contemporanee, che dal 2003 provoca occasioni di incontro e confronto tra realtà artistiche emergenti e un tessuto sociale assetato di proposte innovative. Tenendo fede all’esigenza di rendere l’Arte un elemento del vissuto quotidiano, per la realizzazione dei propri progetti impieghiamo, oltre agli spazi tradizionali, deputati all’arte, anche luoghi non convenzionali dell’offerta urbana, anche in un ottica di riqualificazione e trasformazione di vecchi luoghi in nuovi passaggi.
Gli obiettivi che POP UP! nello specifico si pone sono quelli di rilanciare Ancona, capoluogo di Provincia e di Regione, nel circuito dell’arte contemporanea nazionale ed internazionale, e far sì che la Mole Vanvitelliana, affascinante luogo storico al centro del Porto di Ancona nel cuore della città, diventi un polo culturale di riferimento per tutto il territorio, in particolare per l’arte contemporanea.
POP UP! assegna all’arte il ruolo di primario interlocutore. Perché l’arte si rivolge al sociale, al mondo e a tutti noi. L’arte è sempre evoluzione, condizionata dalle contingenze, parla attraverso i suoi linguaggi e le sue forme di ogni aspetto della società.
Le attività di street art, wall painting, e poster art sono ideate al fine di mostrare come gli artisti sono in grado di interpretare i luoghi, innescare un rapporto con la storia, con il territorio, con il sociale, accendere connessioni con i partecipanti, ricostruendo un rapporto con le persone e con i luoghi. La scelta di lavorare su spazi pubblici è centrale e significante, in quanto lo spazio pubblico è il luogo in cui formiamo le nostre opinioni sull’altro, in cui siamo esposti alla conoscenza del diverso, alle esperienze della vita, la sfera pubblica è il luogo per eccellenza di democrazia. Riqualificare luoghi attraverso operazioni artistiche significa promuovere una visione condivisa dello sviluppo.

Perché si è scelto come mezzo di espressione proprio la Poster Art?
La Poster Art utilizza il manifesto come strumento della comunicazione culturale, oggi più che mai simbolo dell’esigenza di esprimere valori personali e sociali.
La fruizione dell’arte si semplifica, esce in strada e segue il naturale fluire del tempo. Il poster ha già in sé tutto questo. Il manifesto che storicamente è messaggio, arte, grafica e design, entra a pieno titolo nella scena dell’arte contemporanea, attraverso l’abilità, il genio creativo e l’azzardo di artisti, capaci di riconsegnare al pubblico, immagini vere, poetiche, fantastiche, dure e graffianti, di una quotidianità autentica, reale ma comunque spesso distrattamente ignorata. L’intento di POP UP! 2009 è di offrire una narrazione in grado di mostrare le molteplici facce del poster: dall’immaginario grafico osceno e senza compromessi delle serigrafie di Le Dernier Cri, a quello rock e psichedelico tipicamente 70’s dei Malleus, al manifesto inteso come supporto e presenza urbana, militante o dissonante, di artisti del calibro di WK Interact e Teresa Sdralevich – che parlano oltre le parole, gridano attraverso i muri – fino alle proposte più eterogenee degli italiani Paper Resistance, Sten & Lex, Andreco e William Vecchietti. Tantissimi altri poster, spediti da ogni parte del mondo per la Convention Internazionale, mostrano la faccia più spontanea, libera e street del movimento Poster Art. Uno strumento, il manifesto, che inspira l’indagine delle dinamiche sociali, viste anche con gli occhi degli adolescenti, chiamati attraverso un Contest a realizzare le proprie opere sui modelli di manifesti politici, da circo o slogan.

Gli happenings di arte pubblica che proponete dialogano in maniera ravvicinata con il territorio, in questo caso con la città di Ancona. Quali sono le tipicità di questo luogo che si riflettono negli interventi di arte pubblica che proponete?
Il Progetto POP UP! nasce per Ancona e per il suo Porto – nodo di interscambio economico sociale e culturale, centrale rispetto all’asse Adriatico-Mediterraneo – anche se grazie a suoi presupposti è un progetto adattabile a qualsiasi altro luogo o città.
Muovere l’attenzione attorno alle attività che si svolgono naturalmente nel Porto di Ancona significa muovere l’attenzione cittadina, provinciale e regionale attorno alla vera identità del capoluogo di regione.
L’evento più significativo è stato Pinta! Paint on Fishing boat, quando 15 artisti italiani e europei hanno dipinto, con interventi innovativi di street art, gli scafi di 13 pescherecci, immensi barconi di legno o acciaio. Il confronto tra street artists e pescatori è stato entusiasmante anche se in certi casi problematico! Le barche sono non solo un mezzo ma la vera e unica fonte di sussistenza per questi uomini, affidarne il destino “estetico” agli artisti è stato tanto emozionante quanto difficoltoso, ma dopo i primi risultati assolutamente di grande effetto e valore artistico i timori si sono sciolti e la collaborazione è arrivata alle stelle!
Portare il pubblico in zone così affascinanti ma contemporaneamente così sconosciute e lontane dalla frequentazione abituale, ha significato risvegliare le coscienze di cittadini, autorità, artisti, uomini di settore e non, su una realtà così viva, di lavoro e fatica, troppo spesso ghettizzata. Una realtà che segna tuttavia l’identità del territorio.
Luoghi e persone, storia, economia, comunicazione, sviluppo sociale, integrazione, la città è il Porto.
L’altro grande esempio è quello dei silos dipinti da Blu e Ericailcane, grandi artisti, noti in tutto il mondo, che hanno ridisegnato lo skyline del Porto di Ancona.
I silos sono ingombranti strutture di cemento, raggruppate in batterie di 20 e più, alte oltre 30 metri. Architetture industriali molto dibattute (vorrebbero abbatterle) che segnano comunque l’identità commerciale ed industriale del Porto stesso, nonché il paesaggio urbano. Oggi sono divenute invece il simbolo della città. Quindi ribaltare il significato di un luogo, attraverso un’opera d’arte significa ribaltare la percezione di un valore che va oltre la presenza fisica dell’opera stessa.
Continuare l’operazione di circoscrivere l’attenzione sul Porto di Ancona, significa anche quest’anno portare il pubblico in luoghi mai visti prima se non dagli addetti ai lavori, e senza dubbio l’intervento più significativo è stato l’intervento di poster art ai Padiglioni dei Retari. Luoghi in cui il lavoro arcaico del rammendo delle enormi reti da pesca, ad opera di signori anziani che cuciono maglia per maglia,  si innesta con le opere grafiche e coloratissime di centinaia di artisti arrivate da tutto il mondo.

Quali sono state le difficoltà incontrate nell’organizzazione dell’evento, a livello territoriale ma anche a livello artistico?
Tutti gli interventi proposti e realizzati hanno richiesto un iter burocratico abbastanza impegnativo. La fattibilità degli interventi su luoghi pubblici o privati è vincolata dal parere positivo dell’Amministrazione Comunale, dei privati (nel caso in cui la proprietà sia privata), della Soprintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio. Questi soggetti richiedono il bozzetto affinché possano esprimere un parere, e forse la difficoltà maggiore è stata proprio quella di coniugare l’espressività artistica e libera degli artisti con la responsabilità di rappresentarle in forma di opera pubblica. Il buon esito di tutti gli allestimenti è comunque stato raggiunto grazie a un ottimo lavoro di intermediazione e confronto, nonché di ufficio stampa.

Come è avvenuta la selezione degli artisti e quali sono le caratteristiche che cercavate?
La selezione degli artisti è avvenuta attraverso una ricerca a livello internazionale, nazionale e locale dei rappresentanti più significativi delle espressioni artistiche trattate da POP UP! con particolare attenzione al valore aggiunto che ogni artista avrebbe potuto portare al luogo scelto per l’allestimento e viceversa. Il positivo abbinamento artista-luogo ha infatti consentito la libera espressione e il massimo entusiasmo e coinvolgimento degli artisti, con il risultato di avere oggi istallazioni site-specific fortemente rappresentative delle loro abilità.

pop-up-2Durante tutta la durata della manifestazione i locali della Cooperativa Pescatori di Ancona rimarranno eccezionalmente aperti giorno e notte per poter ammirare i pescatori intenti nel loro mestiere. In uno degli appuntamenti di Pop Up 2009!, inoltre, il rammendo di enormi reti da pesca si sposa poeticamente con l’espressione artistica più street in calendario. Come vi siete interfacciati con la popolazione locale, come avete ottenuto la partecipazione di pubblici così diversi e quali sono stati i riscontri ottenuti?
Le relazioni pubbliche costituiscono la forza di questo progetto. Senza l’appoggio e l’amicizia creatasi nel corso del tempo con tutti i soggetti coinvolti, il progetto non sarebbe riuscito.
La Cooperativa Pescatori, i singoli pescatori, e tutti gli operatori sono stati coinvolti nella realizzazione del progetto in un momento congiunturale particolarmente delicato per la loro attività. L’opportunità di farsi protagonisti di un progetto essenzialmente estraneo alla loro consueta attività quotidiana ha significato sottolineare la loro importanza all’interno non solo di un economia cittadina ma provinciale e regionale e altresì sottolineare la loro volontà di innovazione, crescita e sviluppo in un contesto invece molto spesso pensato e percepito come statico. Avvicinare un pubblico giovane ed eterogeneo a scoprire un settore come questo è stato un punto fondamentale e centrale rispetto alla scelta artistica e progettuale in genere.
La collaborazione è stata spontanea e per noi inaspettata.

Quali sono gli attori coinvolti a livello istituzionale?
I soggetti coinvolti a livello istituzionale per la realizzazione del progetto sono molti: l’Assessorato alla Cultura e al Turismo della Regione, della Provincia, del Comune di Ancona, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio delle Marche, L’Autorità Portuale di Ancona, la Polizia Municipale e tutti gli Uffici Tecnici del Comune di Ancona.

Come può l’arte pubblica, secondo voi, cambiare la percezione di un territorio?
Ogni territorio è percepito come la sintesi di una molteplicità di fattori e dimensioni.
Il territorio è tante cose! Chi lo abita e come lo abita, la storia, l’ambiente naturale, le architetture, la cultura e le culture, i colori, i profumi, la collocazione geografica…l’economia…il territorio è tanto e più di questo.
Riuscire ad interagire con il territorio attraverso opere di arte pubblica significa contribuire a crearne la percezione e a volte modificarla. Volgere lo sguardo ad un muro perché oggi c’è un murales significa segnarne la presenza come rilevante, oppure essere piacevolmente distratti da un peschereccio dipinto significa riportare l’attenzione all’essenza di una città, ricordare che oggi, come ieri i pescatori lavorano e vivono il porto e portano ricchezza in questa territorio, da protagonisti.
L’innovatività del progetto è rappresentata proprio dalla sua capacità di utilizzare e includere aspetti culturali differenti del territorio – intesi come luoghi fisici, tradizioni e usanze, risorse umane – interpretandoli e rivisitandoli con linguaggi e modalità contemporanee, per attivare suggestioni, punti di vista alternativi e nuove forme di pensiero.
L’operazione artistica diventa strumento privilegiato per attuare una specifica operazione di riqualificazione che tende non solo a modificare l’identità delle architetture urbane esistenti, degradate o meno, ma di suggerire uno sguardo nuovo, vero e autentico verso la città. Un percorso alternativo che sfrutta la provocazione visiva, creata dalla metamorfosi del luogo, come catalizzatore dell’attenzione e moltiplicatore di riflessioni.

Quali sono i vostri progetti per il futuro dell’evento?
Per il futuro vorremmo contribuire insieme all’amministrazione locale a fare di Ancona e in particolare della Mole Vanvitelliana un polo di rilevanza nazionale ed internazionale per l’arte contemporanea, in sinergia con altre associazioni e realtà che operano nel territorio, nonché con l’eccellenza dell’imprenditoria locale.