houseconcertCase, giardini, garage e scantinati, gli house concerts cambiano il modo di fare e ascoltare musica.
Tendenza nata e diffusa ormai da anni negli Stati Uniti e in Canada gli house concerts stanno rapidamente conquistando l’Europa. Spazi inediti, inusuali e informali, ma soprattutto luoghi privati trasformati in palcoscenici per pochi intimi, a riscoprire e rafforzare il rapporto tra spettatore e artista, per una musica vissuta e partecipata più che semplicemente ascoltata.
Eventi unplugged, organizzati in case private liberamente messe a disposizione dai proprietari e generalmente intesi come concerti acustici, lo spirito degli house concerts è proprio di conquistare luoghi non convenzionali creando le migliori condizioni possibili di ascolto e relazione per un numero limitato di ospiti a stretto contatto con i musicisti di volta in volta coinvolti. Il pubblico, molto ridotto rispetto a quello di pub e club, solitamente tra i 20 e i 200 partecipanti, viene coinvolto attraverso il passaparola o su invito, sia reale che virtuale – leggi Facebook e MySpace – e comunque sempre e soltanto attraverso una registrazione che vuole limitarne il numero e rendere unica l’esperienza.
Il concerto è in alcuni casi “one-shot”, ma prevalentemente fa parte di un calendario di più tappe che coinvolge spazi e musicisti differenti e il cui indirizzo viene comunicato solo agli iscritti alcune ore prima dell’inizio. L’evento, preceduto da un aperitivo a cui contribuiscono tutti i partecipanti e da una breve presentazione, continua poi con l’artista che si intrattiene con il pubblico, ne raccoglie le impressioni e suggestioni e a sua volta fa partecipi i presenti della propria arte e delle proprie emozioni, il tutto in un ambiente estremamente rilassato e informale.
Artisti, solitamente talenti emergenti, e organizzatori utilizzano questo tipo di eventi non tanto come mezzo di guadagno, ma come spazio per diffondere nuove opere e sonorità, chiedendo per la partecipazione contributi estremamente ridotti e finalizzati alla copertura dei costi.
In America il fenomeno è ormai largamente diffuso e, oltre alla pubblicazione del libro House Concerts: A Guide for Musicians and Hosts, sono nati siti internet, come folkmusic.org e randalbays.com/houseconcerts, che offrono una mappatura di tutti gli eventi in programmazione nei differenti Stati. Anche l’Inghilterra ha visto, anche se in ritardo, la nascita di un sito dedicato, houseconcertsyork.co.uk.
In Italia le principali realtà attive nel settore sono l’etichetta Sleeping Star, che organizza mini-live in un loft a Trastevere, e Unpolite, con concerti-lancio in abitazioni private. Siti di grande interesse sono salottolive.it, che oltre a presentare la propria programmazione passata e futura, spiega come organizzare e realizzare in proprio una serata house concert, e house-concerts.it dell’agenzia milanese 2Roads.
Il piacere di sviluppare un rapporto più intimo e personale con l’arte e la creatività e di scoprire nuove modalità di aggregazione e interazione sta, inoltre, cominciando a coinvolgere anche altri settori e con lo stesso principio stanno sempre più diffondendosi cineforum, mostre e reading letterari organizzati in spazi e abitazioni private. Uno degli elementi più interessanti è infatti proprio la possibilità che questi eventi diventino catalizzatori di nuove esperienze di socializzazione, punti di incontro per un pubblico di sconosciuti portato durante la serata a stringere nuovi contatti e legami sulla base di interessi e curiosità comuni.

Riferimenti:
2Roads: www.house-concerts.it
SalottoLive: www.salottolive.it
Folk Music: www.folkmusic.org
Randal Bays: www.randalbays.com/houseconcerts.htm
House Concerts – York: www.houseconcertsyork.co.uk