Abbecedario per i musei

copertina_abbecedario_DEF.aiQuesto libricino (definendo con tale attributo solo il formato e l’estensione della pubblicazione, che ne fanno un gradevole tascabile) dimostra come un tecnico prestato all’industria culturale possa efficacemente contribuire al dibattito sulla valorizzazione del patrimonio culturale, coniugando i saperi e le competenze storiche con una visione imprenditoriale e civile di alto profilo.
La Cappelli, infatti, prima di essere responsabile per il settore museale della Mondadori-Electa è un’archeologa, già impegnata nella ricerca in questo campo, che nel momento in cui ha deciso di dedicare la propria attività professionale al servizio dell’editoria specializzata nella divulgazione dei saperi del patrimonio culturale dimostra di non avere dimenticato il fine ultimo dell’agire in questo settore (che dovrebbe essere condiviso dai più), ovvero l’acquisizione di conoscenze e strumenti d’interpretazione del passato da parte di fasce sempre più estese di nostri concittadini. E i cosiddetti “servizi aggiuntivi” dei musei statali, dal 1993, anno della Legge che ne prevedeva l’organizzazione, sono stati in questi anni un banco di prova efficace per sperimentare le diverse possibilità di realizzare uno degli strumenti essenziali per la fruizione offerto ai visitatori italiani e stranieri.
A leggere il puntuale e documentato resoconto fatto dalla Cappelli l’evidenza empirica ha però dimostrato tutte le falle di un sistema in cui gli attori in gioco “il pubblico” e il “privato” non sono ancora riusciti a trovare un punto di incontro che permetta di raggiungere un equilibrio tra indiscusso e necessario governo pubblico della macchina complessiva e (indiscusso e necessario) profitto d’impresa. Con la meticolosità e precisione tipiche dello storico dell’antichità, e l’arguzia e l’intelligenza che le sono proprie l’autrice ripercorre tappa per tappa tutti i documenti, le leggi e i regolamenti che hanno contrassegnato la travagliata e sempre cangiante storia di questi servizi, identificando per ciascun argomento i punti nodali e le contraddizioni emerse, argomentando costruttivamente possibili vie d’uscita per ciascuna delle questioni in gioco.
Il libro è diviso in due sezioni, la prima dedicata alla ricostruzione dei fondamenti sui quali poggia il costrutto legislativo e all’illustrazione delle dinamiche e dei risultati conseguenti alla loro applicazione pratica, la seconda, articolata per voci (l’abbecedario evocato nel sottotitolo) nella quale si ribadiscono, in sintesi, i concetti espressi nella prima parte e si propongono ulteriori riflessioni. Il libricino è prezioso e si presta a più chiavi di lettura: la più semplice e superficiale permette di capire cosa è successo in questo settore, la più sofisticata si traduce in uno strumento essenziale per gli attori in campo, in primis per il legislatore (che negli anni ha verosimilmente mancato di incisività e chiarezza), per identificare i punti sui quali dare la forza necessaria al decollo di uno strumento che permetta a tutti di godere di più e meglio della nostra memoria storica.
Il formato aiuta ad averlo sempre con sé e ci auguriamo che ne abbiamo copia anche i consulenti della Roland Berger e della Boston Consulting Group, incaricati dal nuovo Direttore Generale della Valorizzazione del patrimonio culturale di assistere il Mibac nella redazione delle tanto attese nuove “linee guida” per la realizzazione di questi servizi (ma non si potevano convocare intorno ad un tavolo le parti in causa e i tanti esperti che in questi anni se ne sono occupati?).

 

Punto e a capo.
Abbecedario per i musei
di Rosaria Cappelli
Edizioni Electa Milano, Euro 9
ISBN  9788837073589