Intervista a Francesco De Sario  – responsabile coordinatore di Fiavet per il Mezzogiorno (già Presidente Fiavet Puglia)

85076173Dott. De Sario, da dove nasce la necessità della costituzione di un Coordinamento Fiavet apposito per il Mezzogiorno? Quali sono i principali problemi a livello turistico nel Sud Italia e quale sarà il principale compito del Coordinamento?
Il Coordinamento nasce dall’esigenza di un tentativo di risoluzione di tutti i problemi che attanagliano il turismo nel Mezzogiorno d’Italia.
Da verifiche fatte negli ultimi anni si è evidenziato infatti come la maggior parte dei turisti stranieri sia più propenso a fermarsi al Nord Italia. Questo dipende da diversi fattori: in primis quello economico: per alberghi e ristoranti l’Iva imponibile è del 10% mentre per i pacchetti turistici è del 20%. Questo rappresenta uno svantaggio per il sud Italia in quanto i turisti che provengono dal resto d’Europa preferiscono prenotare autonomamente l’albergo e quindi mettersi in viaggio, magari in auto, per raggiungere la meta prescelta per le vacanze. Un viaggio al Sud rappresenta per questo tipo di turisti una spesa maggiore poiché si presuppone la necessità di un pacchetto turistico (con Iva al 20% quindi) comprensivo di viaggio e di alloggio. Inoltre anche nel caso in cui si raggiungesse la destinazione in aereo, la scarsità di aeroporti e il costo maggiore di queste tratte rispetto a quelle dirette al nord o al centro rappresenta un deterrente per il turismo meridionale.
Le infrastrutture, infatti, sono un altro delicato problema da risolvere. Le diverse località non sono spesso collegate in maniera ottimale, scoraggiando così il turista ad avventurarsi tra le ricchezze del nostro territorio.
Anche la resa di alberghi è diversa: un albergatore al nord ha sicuramente una resa del suo albergo superiore a quella di un albergatore del sud.
Uniti assieme, questi fattori rappresentano un ostacolo al turismo che è necessario aggirare. Il coordinamento delle sei regioni meridionali deve fungere quindi da volano per lo sviluppo del turismo in generale, essendo le agenzie di viaggio e i tour operator Fiavet  promotori principali di questo comparto.

Quali sono gli obiettivi del Coordinamento Fiavet per il Mezzogiorno e quali sono le azioni che intendete realizzare per raggiungerli?
Cercheremo di unirci, di creare delle reti indispensabili, di varare dei progetti sottoponendoli poi alle autorità turistiche competenti in modo da riuscire ad arrivare ad una prima risoluzione dei problemi di cui abbiamo parlato.
Oggi sono molte le realtà territoriali che si occupano del Sud, in tutti i campi d’azione, ma poche sono quelle che arrivano a definire delle azioni concrete.

Come interagirete con i vari attori locali del Sud Italia, quali operatori turistici e amministrazioni locali?
Facendo dei progetti interregionali in cui cercheremo di coinvolgere le varie Regioni, anche a livello promozionale. Cercheremo poi di coinvolgere anche altre realtà, non solo Fiavet ma anche istituzioni locali, Federalberghi, Faita, e altri ordini di categoria che insieme potranno costituire un’entità capace di rapportarsi e di interagire anche con i maggiori enti pubblici.

Il 5 novembre il ministro Brambilla ha siglato il protocollo d’intesa che permette l’estensione del progetto Italia & Turismo a tutta la filiera del turismo,  compreso il comparto della Agenzie di Viaggio e Tour Operator. Si mettono a disposizione quasi 3 miliardi di Euro a condizioni vantaggiose rispetto alla ordinaria attività creditizia. Avrete accesso a questi fondi? In che modalità?
Questa è già una battaglia che come Fiavet nazionale siamo riusciti a vincere. In un primo momento, infatti, le agenzie di viaggio e i tour operator erano esclusi dal progetto.
Facendo valere le nostre ragioni, il 5 novembre abbiamo ottenuto l’inclusione anche di questi ultimi.
Italia & Turismo rappresenta però un  progetto riguardante il credito agevolato. Noi avremo diritto di accedere a questi fondi solo dopo aver creato dei fondi di garanzia tali da permettere azioni di credito.

Quali saranno le differenze rispetto alle altre realtà già presenti, quali fondazioni, associazioni, banche, create per lo sviluppo del sud Italia?
Uno dei punti del nostro programma riguarda proprio la discussione di questo problema. Ogni giorno nascono consorzi, super gruppi, centri studio, associazioni, il tutto per aggredire il mondo politico e sottrarre risorse preziose al turismo, provocando danni alle imprese.
Noi vorremmo invece che tutto venga veicolato al prodotto finale, alla commercializzazione in generale. Quando si parla di turismo, di solito si parla sempre e solo di alberghi.
Ma gli alberghi sono solo una componente, noi invece, miriamo ad offrire un servizio turistico tout court.
L’albergo si muove autonomamente o tramite la sua associazione di categoria ma è scollegato da quella che è la commercializzazione, il prodotto turistico. Quando un turista “acquista” la sua meta di viaggio, compra un’area, una destinazione, una parte di territorio, non solo un albergo.
È per questo che è importante la rete e il coordinamento.
Una volta coordinati al livello associativo coinvolgeremo gli altri componenti del turismo affinché possiamo presentarci come Mezzogiorno, come prodotto, come settore, non solo alle istituzioni ma anche al pubblico stesso. Non dobbiamo piangerci addosso, come molti fanno ma dobbiamo essere propositivi e programmatici.

Per compensare le diversità di sviluppo delle regioni meridionali era stato costituito un Fondo per la Aree Sottosviluppate (FAS). Dopo la “Banca del Sud” ora ci sarà la “Banca del Mezzogiorno” nata con l’auspicio che tramite operazioni di piccolo e medio credito alle imprese si assista a un rilancio delle attività produttive del Mezzogiorno, con la creazione di nuovi distretti industriali in aree sottoutilizzate.
Il denaro è arrivato ma non ci sono state e non ci sono ancora oggi le condizioni giuste per farlo fruttare. Perché investire al Sud oggi è più rischioso che al nord? Quali sono gli errori da evitare per fare in modo che il sud cominci uno sviluppo indipendente?
Discuteremo degli obiettivi della Banca del Mezzogiorno, dei suoi compiti, poteri e potenzialità, così come ci interroghiamo su come nuove disposizioni possano riuscire ad alimentare il settore turistico del Mezzogiorno, che è molto diverso da quello del Nord.
Prendiamo l’esempio dei casinò, che il ministro Brambilla ha dichiarato di voler costruire in alcune strutture ricettive: alberghi a 5 stelle, con un’ampia capienza di posti letti, potranno ospitare al proprio interno dei casinò. Un’ulteriore attrattiva per il turista, ma non una reale possibilità di sviluppo per il Sud, dove sono pochissimi gli alberghi a 5 stelle o le strutture a grande capienza. Una rete è importante per capire e proporre come protagonisti del settore, il territorio nell’insieme.
I problemi del Sud sono più o meno simili nelle diverse regioni interessate. Siamo svantaggiati dalla posizione ma possiamo unirci per creare il “Prodotto Sud”. È per questo che dobbiamo coordinarci: per non vanificare le iniziative concrete di sviluppo.