Armando Mazzei, sindaco di Roscigno, ci racconta l’esperienza del Piano di Gestione e Valorizzazione del Borgo di Roscigno Vecchia.

A partire da quali premesse si è deciso di commissionare un piano strategico per il Borgo di Roscigno Vecchia?
Il nostro è un Borgo di natura importante, ormai molto conosciuto. Per Roscigno Vecchia desideravamo un progetto di restauro conservativo: da questo proposito è nata l’esigenza di darci degli obiettivi. “Roscigno Vecchia” è il nome scelto, proprio perché si sottolineasse la natura conservativa del recupero. Quali erano gli obiettivi? Noi non volevamo fermarci al solo recupero. Si è sentita pertanto l’esigenza di commissionare un Piano Strategico, per decidere quali fossero le attività  da avviare. Attività  economiche, ma non solo: anche iniziative di natura culturale. Tutto al fine di trarre dal Borgo di Roscigno Vecchia dei benefici importanti per la popolazione, per incrementare l’occupazione e valorizzare al meglio il sito. Così abbiamo avuto l’idea di commissionare un piano di gestione e un piano per la promozione e la valorizzazione del Borgo.

La cittadinanza e i soggetti che operano sul territorio sono consapevoli dello strumento?
La cittadinanza e gli operatori sul territorio, le associazioni e tutti gli altri soggetti sono stati coinvolti: non tutti, però, sono consapevoli della rilevanza strategica di questo strumento innovativo. Non tutti hanno idea di cosa sia un piano di gestione: anche la nostra consapevolezza è venuta a formarsi man mano, durante lo sviluppo delle varie fasi del progetto. Si tratta di una consapevolezza che è cresciuta e cresce progressivamente.

Quali sono state le difficoltà  incontrate nel corso del processo che ha portato all’elaborazione del piano?
La difficoltà  maggiore è stata, appunto, creare la consapevolezza di che cosa fosse e come si costruisse il piano, e coinvolgere in questo processo gli attori locali: in altre parola, coinvolgere le persone e “metterle intorno a un tavolo”. Non tutti sanno che cosa sia un piano strategico e come si possa realizzare. Questa è stata la difficoltà  maggiore.  Le aspettative, a questo punto, sono legate alla possibilità , che attraverso un piano legato ad attività  di promozione e valorizzazione del Borgo, si riesca a fare sì che il paese decolli definitivamente.

Il processo delineato con quali modalità  ed in che forma potrà , a Suo avviso, essere implementato?
Il processo di coinvolgimento delle persone e degli amministratori può essere avviato facendo comunicazione: parlando, e spiegando la necessità  di dotarsi di un piano di promozione e valorizzazione di un così rilevante sito culturale. Credo che la comunicazione sia la cosa più importante.

Il piano strategico ha modificato in qualche modo il suo modo di guardare al territorio di Roscigno?
Certamente! Dopo questa esperienza, vivendo questo lavoro, è chiaro che io guardo in modo diverso tutto il territorio, che ha un forte rilievo dal punto di vista naturale, culturale e anche archeologico. E’ vitale dotarsi di un piano e guardare con una consapevolezza diversa le risorse locali, essere più consapevoli di come possono essere “sfruttate”, promosse e valorizzate con questa nuova metodologia. Si tratta di un intervento che offre l’opportunità  di guardare al territorio in modo nuovo. Solo così si possono promuovere e valorizzare i territori: partendo dalla sicurezza delle cose che si vogliono avviare. Così come per una casa, anche per un territorio serve un progetto. E’ un processo affascinante, e solo chi ha una particolare sensibilità  può arrivare all’idea di dotarsi di un piano strategico.