trieste

E’ stata pubblicata lunedì 21 dicembre l’indagine sulla qualità della vita nelle province italiane, che il Sole 24 Ore redige ormai da vent’anni con l’intento di misurare e confrontare lo sviluppo dei territori provinciali da molteplici punti di vista: economico, sociale, ambientale e culturale. Il punteggio finale assegnato alle singole province è calcato sulla base di sei indicatori che rispecchiano i risultati ottenuti in sei macroaree, quali tenore di vita; affari e lavoro; servizi, ambiente e salute; ordine pubblico; demografia e popolazione; tempo libero. La classifica del 2009 pone in prima posizione la provincia di Trieste, seguita da quelle di Belluno e Sondrio, e lascia trasparire un netto divario tra nord e sud del paese, con la quasi totalità delle province meridionali collocate nelle ultime posizioni.
Carlo Trigilia, esperto di politiche di sviluppo locale e regionale, commentando lo studio del Sole 24 Ore in un articolo apparso sullo stesso quotidiano, invita a riflettere sulle difficoltà incontrate dalle grandi aree metropolitane del Paese, che si dimostrano poco avvezze ad affrontare i problemi legati alla mobilità, all’inquinamento, alla sicurezza e al divario sociale. Nonostante città come Milano, Torino, Roma, Bologna, Firenze continuino ad essere i principali poli di attrazione per quanti decidono di lasciare il proprio paese di origine alla ricerca di migliori opportunità di vita e di lavoro, nessuno di loro occupa i primi posti della classifica, mostrando una bassa qualità sociale ed ambientale, ascrivibile ad una scarsa capacità di governare processi complessi e di qualificare i territori.
Per misurare la qualità delle province dal punto di vista culturale e del tempo libero, l’indagine del più autorevole quotidiano economico nazionale somma una serie di indici che restituiscono una misura delle opportunità offerte e della propensione in materia culturale e ricreativa, della disponibilità di servizi legati alla ristorazione, dell’interesse a compiere azioni di volontariato e della presenza di attività sportive, sia agonistiche che amatoriali. Passando in rassegna le varie voci che compongono l’indicatore relativo al tempo libero, nel 2009 Milano risulta essere la provincia in cui sono stati venduti più libri rispetto alla relativa quota di popolazione residente, riuscendo ad assorbire il 20% del venduto complessivo a livello nazionale. Rimini, invece, è la provincia che fa registrare il maggior numero di spettacoli pro capite, superando di venti volte Crotone a cui spetta l’ultimo posto in classifica. In riferimento all’offerta di spettacoli culturali – tra cui rientrano rappresentazioni teatrali, mostre e concerti – lasciano perplessi i risultati ottenuti da grandi città come Roma, Milano e Torino che si collocano rispettivamente al 16°, 24° e 34° posto. Sorprende constatare come Torino sia anche la peggiore città del nord nella percezione dei cittadini per quanto riguarda le opportunità culturali messe a disposizione per il tempo libero, con un quarto dei suoi abitanti che dichiara di non essere soddisfatto dei servizi e delle iniziative presenti in città. La maggiore disponibilità di servizi per la ristorazione la si trova nelle province liguri di Imperia, Savona e La Spezia, mentre la Sicilia si presenta come la regione meno dotata di esercizi commerciali di questo tipo. Sul fronte della propensione a dedicare il proprio tempo libero agli altri, è Gorizia la provincia con il numero più elevato di associazioni di volontariato, seguita dalle province di Sondrio e Lucca. Livorno conquista la prima posizione per quanto concerne le strutture e le iniziative sportive, superando Firenze prima nel 2008. Le province del sud totalizzano basse performance anche nella sezione dedicata all’offerta di tempo libero, facendo risaltare ulteriormente l’immagine di un’Italia a due velocità.
Al di là delle graduatorie e dei punteggi ottenuti, la fotografia delle province italiane scattata dall’indagine del Sole 24 Ore solleva importanti questioni e lascia aperti molti margini di discussione, a patto di dar luogo a critiche costruttive e di non lasciarsi andare ad inutili e sterili polemiche su chi sia il migliore oppure il peggiore.