RAINBOWRappresentano il nuovo modo di fare vacanza, una modalità che accontenta grandi e piccoli. I parchi a tema sparsi nel mondo, infatti, hanno aumentato negli anni la loro capacità di attrarre grandi flussi turistici, con un target sempre più variegato: dal bambino di appena 2 anni fino agli over 50 che, con la scusa di accompagnare i più piccoli non disdegnano le passeggiate nei parchi o i trenini panoramici.
Cambia così il nuovo modo di fare vacanza: un periodo breve, di circa 3-4 giorni, per divertirsi in un parco a tema assieme a tutta la famiglia. Grazie ai collegamenti veloci, inoltre, una giornata di vacanza viene dedicata alla visita di una città vicina, che nel 90% dei casi è una città d’arte o un territorio con degli attrattori turistico-culturali rilevanti.
È a questo proposito che è stata presentata a Roma, la ricerca condotta dell’ISPO (Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione) riguardante “ L’industria dei Parchi a Tema in Italia tra prospettive reali e opportunità, l’iniziativa Rainbow Magicland”: moderata da Bruno Vespa, alla presentazione erano inoltre presenti il Ministro del turismo Michela Vittoria Brambilla, il vicesindaco di Roma Mauro Cutrufo, l’assessore al turismo della provincia di Roma Patrizia Prestipino, l’amministratore delegato di Alfa Park Giuseppe Taini,  nonché il presidente di Rainbow Iginio Straffi.
Molti gli aspetti messi in luce in questa occasione: oltre alla presentazione ufficiale del nuovo Parco “Rainbow Magicland” a Valmontone, vicino Roma (la cui apertura è prevista per il 2011), infatti, si è evidenziato come oggi i parchi a tema siano in grado di generare degli introiti economici importanti: realizzare un parco a tema significa però anche investire in nuove infrastrutture, in nuove strutture ricettive, essere in grado di sostenere un enorme investimento iniziale (ci vorranno circa 300 milioni di euro per la realizzazione di Rainbow Magicland) e di fornire la formazione adeguata per nuove figure professionali da inserire nell’organico.
Tra i 158 parchi divertimento presenti in Italia, infatti, solo due, Gardaland e Mirabilandia, sono in grado di generare impatti turistici significativi.
Tutto il settore, comunque, risulta in crescita, con un aumento dello 0,5% tra il 2006 e il 2007, dato che sembra possa essere riconfermato anche per il 2008 e 2009.
Se in Italia a farla da padrone (ancora per poco) è il duopolio Gardaland-Mirabilandia con un numero di visitatori rispettivamente di 3 milioni e di 1,7 milioni di ingressi, in Europa, egemone assoluto è Disneyland Paris con 12 milioni di visite all’anno, seguito dall’inglese Pleasure Beach (circa 5 milioni e mezzo di visitatori annuali) e dallo spagnolo PortAventura (circa 4 milioni).
Nulla a che vedere con i dati americani: in America, infatti, la tradizione del parco a tema è molto più antica e radicata con differenze enormi, oltre che nel numero di ingressi, anche nella fruizione del luogo stesso: se in Italia gli spazi sono sovraffollati e densi di localismo e ricchezze artistico paesaggistiche, negli Usa si dispone di spazi enormi, vuoti però di tradizioni e cultura locale.
Come era prevedibile, la febbre da parco ha contagiato anche l’Oriente, che, in questi casi, simula il gigantismo americano: a Singapore, infatti, gli Universal Studios hanno appena presentato Resort World Sentosa, uno spazio che costerà oltre 4 milioni di dollari e che si appresta a diventare il parco divertimenti più grande del mondo: tra le novità anticipate vi è il dueling coaster più alto del mondo, una zona completamente dedicata a Shrek e al suo castello, una dedicata all’antico Egitto e una completamente attrezzata per i giochi d’acqua. Al suo interno sorgeranno 6 hotel, un casinò, il più grande parco di vita marina al mondo e una lussuosa spa. In progetto, ovviamente, anche un nuovo parco a Dubai. Chi vincerà la sfida del parco a tema più grande del mondo?