turismo_comunicazione_sellerio_giacomarraIl titolo del volume curato da Mario Gandolfo Giacomarra, docente presso l’Università di Palermo, cela un binomio forse inconsueto, che vede nell’attività di comunicazione una delle componenti essenziali di promozione della pratica turistica. In altre parole, il turismo si configura come comunicazione prima ancora che pratica, svolgendo un ruolo centrale nel collegare nuclei di popolazione lontani, popoli e paesi remoti, favorendone lo sviluppo economico e il progresso sociale.
L’autore suddivide la trattazione in sei capitoli, che esaminano da diverse angolature le strategie di costruzione del prodotto turistico. Ad una prima introduzione, che inquadra il fenomeno turistico come “rapporto con l’altro”, accompagnata troppo spesso nel corso dei secoli ad un rifiuto etnocentrico, segue una prima parte che propone un excursus storico del turismo dal punto di osservazione delle scienze sociali.
La pratica turistica conosce la sua consacrazione sociologica con l’ingresso dell’esperienza di massa, che adombra in parte l’accezione di elìte, associata nei secoli precedenti al turismo culturale. Nel Settecento, infatti, il viaggio veniva concepito per le sue finalità strumentali come esperienza individuale da compiere per essere ammessi all’esercizio delle professioni liberali, requisito indispensabile non solo per l’uomo di cultura (si pensi a Goethe nel suo Italienische Reise), ma anche per chi aspirava a posizioni di responsabilità direttive nella nascente borghesia europea. Nei secoli successivi, con il cambiamento della classe sociale interessata al turismo (borghesia industriale), il viaggio comincia a essere acquistato come un “pacchetto tutto compreso” messo a disposizione da vere e proprie agenzie che offrono proposte organizzative e commerciali sempre più mirate, fino ad arrivare alla reale esplosione del turismo di massa nel corso del XX secolo.
In particolare, l’autore si sofferma sulle caratteristiche del turismo nell’attuale accezione, che, col crescere del tempo libero, tende ad acquisire la stessa durata del tempo lavorativo, finendo col perdere il carattere di eccezionalità. La pratica turistica contemporanea viene offerta sotto forma di prodotto, descritto dall’autore come “la più ricca celebrazione dell’immaginario”, in cui sembra esaurirsi nel semplice consumo di immagini.
I fattori determinanti del processo di modernizzazione del fenomeno turistico, si legge, sono riconducibili a variabili definite,  precondizioni specifiche delle quali non si può non tenere conto: alcuni d’ordine socioeconomico (la rivoluzione industriale, l’imporsi del Welfare State, le logiche di sviluppo keynesiano, la internazionalizzazione), altre d’ordine geoculturale (il crescere della mobilità geografia), altre ancora d’ordine comunicativo (il diffondersi dei mass media), a cui vanno aggiunti elementi motori di vario genere (psicologico e individuale, climatico e ambientale).
Particolarmente interessante risulta la digressione fatta dall’autore sulla “bolla ambientale” generata dal turismo di massa, ovvero “da quella sorta di microambiente di cui ogni turista si munisce quando si trova ad operare al di fuori dei propri spazi  geografico-culturali”.
Il fenomeno turistico diviene quindi una sorta di cerchio che si chiude, dove, arrivati ad un certo punto, il turista percepisce l’ambiente nuovo come sgradevole, sentendo il bisogno di mantenere attorno a sé qualcosa di familiare che lo aiuti a conservare la propria identità, addolcendone la diversità. Ecco perché la comunicazione costituisce sempre più una componente fondamentale del successo di un prodotto turistico, affidata a campagne strategiche che sono in grado sia di proporre la vacanza con una buona dose di persuasione, che di manipolare per informare, essendo la manipolazione stessa la condizione per comunicare.

Turismo e comunicazione
Di Mario Gandolfo Giacomarra
Sellerio Editore Palermo Euro 12
ISBN: 88-389-2103-2
www.sellerio.it