Storia critica dell’informazione ai tempi di Internet

GiornalismopartecipativoSin dalla sua origine Internet ed il giornalismo si sono intrecciati ed influenzati a vicenda. Il presente volume fornisce un’analisi lucida di come il giornalismo sia stato profondamente modificato dall’avvento del medium Internet, e dà conto di come su questo mezzo convivano diversi “media personali di massa”. In questo quadro diventa interessante indagare l’emergere di una comunicazione di tipo “orizzontale” all’interno della quale si muovono i cosiddetti “media personali di comunicazione di massa” che offrono la possibilità di far convergere differenti forme di comunicazione (tv, Internet, telefonia).
Decongestionare e rigenerare l’informazione, ed anche salvaguardarne la biodiversità, sembrano essere i veri vantaggi interni della moltiplicazione dei media. Una sorta di “nebulosa informativa”, per dirla con l’autore, che per alcuni versi può essere considerata come una forma di democratizzazione dell’informazione e che, per altri, si basa sul riconoscimento tra i pari. In molti dei casi più noti di blog di informazione, è infatti l’autorevolezza professionale a fare la differenza e ad essere l’indicatore più efficace anche in termini di seguito di lettori. La rete infatti permette l’uso libero delle tecnologie consentendo di scalfire la concentrazione editoriale e di far circolare una serie di informazioni e notizie non più filtrate dal mainstream.
Se il giornalismo su carta e sui media tradizionali mostra segni di cedimento, o comunque una diffusa sfiducia da parte dei lettori, il giornalismo informatico si è invece sempre più consolidato ed è divenuto fonte di informazione naturale per molti. L’evoluzione digitale ha permesso che si aprisse la strada ad un sistema di offerta delle informazioni sempre meno generalista e sempre più tematico.  Nei casi migliori si è recuperato il senso primario del giornalismo quale mezzo per veicolare informazioni invece che fornire mere comunicazioni. Se in alcuni casi, come anche affermato da testimoni privilegiati che hanno visto nel corso degli anni gli enormi cambiamenti che si sono susseguiti nel campo dell’informazione, è vero che all’accuratezza, alla capacità di ricerca di informazioni, alla capacità di offrire un’analisi rispetto ai fenomeni che si presentano, si è sostituita sciatteria, approssimazione ed un generale abbassamento del livello di contenuti, è altrettanto evidente che questa funzione risulta più comune nei media non tradizionali

In questo quadro è proprio il web 2.0 a dare sempre maggiore spazio alla società civile, alle associazioni, alle Ong, permettendo a ciascuno di esprimere la propria voce, ampliando la loro presenza nel mondo dell’informazione. Un altro fenomeno, a questo strettamente connesso, è  la nascita di una serie di strumenti di produzione di informazioni a cura delle stesse organizzazioni che hanno operano in un determinato settore specifico. Sono le varie associazioni spesso a produrre media autonomi che sono una sorta di gemmazione della casa-madre. Si tratta di  prodotti editoriali che interpretano un’esigenza precisa che, è tanto più efficacemente ed ampiamente soddisfatta, quanto più l’organizzazione-madre è consapevole del settore di appartenenza ed in grado di reperire più agilmente le informazioni relative, di organizzare l’informazione in modo coerente e chiaro e di intercettare il pubblico più adatto a seguirle. Si tratta di casi molto interessanti di “mediattivismo” che presentano estrema professionalità da un punto di vista giornalistico e notevoli capacità di sfruttare le opportunità offerte dalla rete.
Il senso della pubblicazione è probabilmente contenuto nell’assunto secondo cui lo spazio personale di ciascuno ha senso solo se questo si mette in rapporto con gli altri, con altri siti, altri blog, altri giornalismi. E’ questa la vera novità di una conversazione di tipo orizzontale.

Giornalismo partecipativo. Storia critica dell’informazione al tempo di Internet
di Gennaro Carotenuto
Nuovi Mondi Euro 12
ISBN 9788889091715