mibac alla bit

Il turismo torna ad essere protagonista con l’apertura della Borsa Internazionale del Turismo (BIT), una delle più importanti manifestazioni del settore, che ogni anno offre un’ampia panoramica del mondo dei viaggi e delle vacanze. Una delle novità di questa trentesima edizione, che si tiene dal 18 al 21 febbraio presso gli spazi della Fiera di Milano, è la partecipazione del Ministero per i beni e le attività culturali, che ha accettato l’invito del Ministero del Turismo con cui condivide lo stand istituzionale e gli incontri congressuali.
La partecipazione del MiBAC, oltre a promuovere il ricco patrimonio culturale che caratterizza l’Italia come destinazione turistica, intende richiamare l’attenzione sulle potenzialità possedute dal turismo culturale in termini di crescita economica e sociale. Anche se il turismo culturale rappresenta una categoria difficile da definire e da misurare, con numerosi segmenti di domanda e di prodotto che sfuggono alle statistiche ufficiali, e anche se nel corso del 2009 tale comparto ha subito per la prima volta una battuta d’arresto dopo venticinque anni di crescita ininterrotta, è indubbio che la possibilità di visitare mostre, musei, monumenti e aree archeologiche e di assistere a spettacoli, eventi e manifestazioni attiri un cospicuo numero di visitatori.
Mara Manente e Sabrina Meneghello, due ricercatrici del Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, hanno messo in evidenza come in Italia le destinazioni di interesse storico e artistico siano capaci di attrarre 93 milioni di presenze, corrispondenti al 24,7% dell’intero movimento turistico nazionale. Il turismo culturale genera, infatti, il 30% del fatturato derivante dall’insieme delle attività legate al turismo, facendo registrare una spesa da parte dei turisti italiani e stranieri di circa 87 miliardi di euro.
A partire dai dati sugli arrivi e sulle presenze raccolti dall’Istat, Emilio Becheri – coordinatore del Rapporto sul Turismo Italiano – sottolinea la presenza all’interno del turismo culturale di alcune differenze riscontrabili nei vari territori e nei diversi tipi di domanda. Emerge, così, una maggiore propensione dei turisti stranieri rispetto a quelli nazionali a visitare i luoghi d’arte; la presenza all’interno delle città d’arte anche di altri tipi di turismo come il turismo religioso e congressuale, che ne aumentano le potenzialità turistiche; una stagionalità meno marcata rispetto agli altri tipi di località; una permanenza media più bassa, con una forte rilevanza del fenomeno dell’escursionismo; uno scarso peso dell’arte e della cultura per coloro che visitano le regioni del Sud Italia, dove nel 2007 si è recato solo il 12,4% dei turisti stranieri che sono giunti del nostro Paese.
Il turismo culturale è stato definito il turismo del XXI secolo per la sua capacità di recepire i cambiamenti in atto nella società contemporanea. Da un turismo culturale di tipo tradizionale in cui era prevalente la motivazione della visita a siti e monumenti si è passati ad un turismo culturale di tipo esperienziale, dove le dimensioni simbolica ed emozionale giocano un ruolo determinante, per arrivare oggi ad un turismo definito “creativo”, in cui divengono prioritarie la partecipazione attiva del turista nel processo di fruizione e l’interazione del visitatore con la comunità locale.
Le potenzialità che il turismo culturale sarà in grado di esprimere nel prossimo futuro saranno tanto più elevate quanto più stretto sarà il rapporto tra i settori turistico e culturale, al fine di attuare una politica di promozione e di valorizzazione del territorio maggiormente integrata e condivisa.