Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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L’avvento dei social network costituisce una rivoluzione sociale che ha investito tutti i settori, spalancando innumerevoli possibilità anche al mondo dell’arte. Questo processo è avvenuto in due modi: il primo è stato quello che ha portato a catturare, in modo sempre più consistente, l’attenzione del “grande pubblico”; non solo quindi l’appassionato o l’addetto ai lavori, ma tutte quelle persone che anche indirettamente si sono trovate, almeno una volta a visitare le pagine web dedicate ad eventi, gallerie o artisti. Questi, in secondo luogo, hanno saputo a loro volta sfruttare il mezzo, formando dei gruppi o promuovendo la loro attività attraverso un tipo di pubblicità che ha due caratteristiche fondamentali: è gratuita e globale.
L’importanza di un social network, infatti, non sta solo nell’essere un buono strumento per socializzare, ma soprattutto nelle innumerevoli possibilità che offre, in tempo di crisi economica, in campo lavorativo.
Un esempio, in ambito artistico, di questa nuova possibilità è dato da Domenico Gioia, curatore d’arte, e promotore del progetto artistico Urliamo, movimento figlio del Web 2.0, nato e cresciuto grazie alla virtual-communication, cioè il passaparola digitale che è diventato, su uno dei principali social network, Facebook, il suggerimento per una pagina web dedicata. Sfruttando questa e altre possibilità, Gioia ha raccolto in un progetto comune un gruppo di artisti, accomunati dalla voglia di far conoscere la propria arte attraverso canali aperti a tutti e la volontà di promuovere un pensiero meno standardizzato. I lavori degli artisti di Urliamo saranno esposti in una mostra (fisica) e saranno contemporaneamente visitabili on line su una pagina My Space: una decisiva rivoluzione in ambito di fruizione “museale”.
Se fino a due o tre anni fa andare on-line, poi, significava aprire un sito internet vero e proprio, con tutte le complicazioni che questo comporta, oggi bastano pochi minuti per avere uno spazio dedicato. E non è importante conoscere parole chiave per raggiungere quel determinato evento o sito web, perché la comunicazione tra gli utenti ci avvantaggia anche in questo: la pubblicità viene basata sul sistema dei feedback lasciati dal pubblico: opinioni che vengono viste come dirette, spontanee e quindi VERE.
Piattaforme come Facebook o My Space rappresentano degli aiuti concreti per gli artisti, emergenti e non, soprattutto per incentivare la propria attività sfruttando una vetrina senza limiti spaziali né temporali: vuol dire aggirare ostacoli fisici e di budget, che normalmente limitano, e non poco, un’attività.
In pochi anni sono così nati corsi professionali per l’utilizzo dei social network come veri e propri strumenti di marketing: siti che distribuiscono consigli e aziende che dedicano gran parte del loro lavoro alla promozione, propria o di altri, tramite la rete.
I vantaggi pratici offerti dai social network sono principalmente la condivisione delle idee, lo scambio di informazioni e, nel lungo periodo, lo stabilire relazioni durature che portino vantaggio ad entrambe le parti.
Principali utilizzatori di questi siti sono i privati anche se nell’ultimo anno è cresciuto in modo esponenziale l’interesse verso queste nuove forme di pubblicità anche da parte delle amministrazioni pubbliche.
I p2p (peer to peer network) stanno trasformando la distribuzione sia dell’arte indipendente, sia di quella già fortemente accreditata, andandosi a sostituire alle grandi corporazioni commerciali, che a lungo hanno dominato questo settore. Qualsiasi supporto magnetico o cartaceo viene largamente superato, sia nell’aspetto qualitativo che quantitativo, poiché “i social” raggiungono un maggior numero di persone e con costi molto più bassi. Il cambiamento è alla radice: sta nel pensare, nel comunicare, nel fare business e distribuire l’arte e i contenuti ad essa associati in una maniera totalmente nuova.