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In “Rete e democrazia”, di Claudia Hassan, emerge la centralità del ruolo che Internet ha assunto nel nostro quotidiano in tanti aspetti, che vanno dall’informazione, al lavoro, alle relazioni interpersonali. La società non può infatti che adattarsi ai nuovi media, che aprono a un’offerta plurima di forme culturali.
Siamo così entrati nell’era dell’informazione, che consente un rapido scambio di conoscenze e idee e che ha inevitabilmente condotto a un’evoluzione della comunicazione. In questo modo si è venuto ad affermare il giornalismo on line, che ha avuto come prima conseguenza il ripensamento della figura del cronista, in grado ora di aggiornare le notizie in tempo reale. La nuova frontiera dei blews (blend delle parole blog e news) ha inoltre aperto la possibilità agli stessi lettori di pubblicare eventi, informazioni, storie, la cui attrattiva è giudicata automaticamente dalla selezione degli altri internauti. Per non parlare poi della rivoluzione introdotta con il dilagante fenomeno dei social network, che ha dato un maggiore impulso alla diffusione dei blog.
Per l’autrice, se la Rete ha generato un rilevante mutamento nell’ambito della comunicazione, ha anche rappresentato il paradigma di una democrazia nuova, priva di riferimenti centrali, nella quale vige l’assenza di intermediazioni: i cittadini assumono un ruolo diverso, più critico ed autonomo dalla classe politica in cui hanno perso fiducia. In molti parlano dell’avvento di un’e-democracy, capace di porre gli individui nella condizione di partecipare ai processi decisionali in modo diretto, proprio ricorrendo alle nuove tecnologie. Per non incorrere in nuove disuguaglianze è opportuno però risolvere il gravoso problema del divario digitale, che rischia di trasformare la democrazia virtuale in una mera utopia. Resta poi concreto il pericolo dell’approdo ad una realtà orwelliana, che vede corrispondere ad un’eccessiva circolazione di dati sensibili, un controllo illimitato.
Al di là delle ammonizioni, la nuova società digitalizzata è innanzitutto fonte di conoscenza, di forme culturali innovative, che danno nuova linfa al lavoro intellettuale. L’interattività tipica dei sistemi informatici diviene centrale anche in ambito professionale, stimolando a sua volta l’ampliamento delle reti sociali. Questa tendenza non va ignorata dalle sedi di formazione, quali sono gli istituti scolastici, che dinanzi al moltiplicarsi delle fonti di conoscenza, devono irrinunciabilmente aggiornarsi. La strategia migliore è quella di inglobare le ICT nei metodi di insegnamento, sfruttandone l’impulso alla cooperazione e all’apertura. Nella conclusione del libro vengono illustrate proprio le diverse possibili applicazione che il Web 2.0, con i podcast, la tecnologia wiki, il peer-to-peer, trova nell’ambito dell’educazione didattica.
Partendo dall’analisi dei cambiamenti intervenuti nella comunicazione, passando poi alle prospettive politiche aperte dalla struttura di Internet, il libro “Rete e democrazia” giunge dunque a presentare gli impieghi tramite cui i nuovi media possono contribuire ad istruirci per tenere il passo con la loro continua evoluzione, fornendoci le capacità necessarie per affrontare tutti i possibili scenari futuri.
Rete e democrazia
Politica, informazione e istruzione
Claudia Hassan
Marsilio editore 12,50 euro
ISBN 978-88-317-9928-7