I numeri parlano chiaro: 315.013 visitatori, una crescita media del 2,4% rispetto allo scorso anno. La ventitreesima edizione del Salone Internazionale del Libro, svoltasi presso il Lingotto Fiere di Torino dal 13 al 17 maggio 2010, è stata un successo, di pubblico ma non solo. Perchè il Salone si configura sempre più come una straordinaria macchina culturale ed economica con pochi eguali in Italia. Dalla “Ricerca sull’impatto economico del Salone Internazionale del Libro” commissionata dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, sostenuta dalla Camera di Commercio di Torino e condotta dalla Fondazione Fitzcarraldo relativamente all’edizione del 2009, emerge che l’impatto complessivo generato dal Salone ammonta a circa 52.432.000 euro, di cui 20.258.000 per la spesa diretta e 32.174.000 per effetti indiretti e indotti; 12,5 euro di investimento generato per ogni euro di contributo pubblico e privato.
Il core business dell’evento, ovviamente, resta l’industria del libro, il magico e multiforme mondo dell’editoria. Gli espositori presenti al Salone, con proprio stando all’interno di stand collettivi, sono stati oltre 1400. Si registra una soddisfazione generale degli editori per le vendite, che hanno registrato un incremento del 20-25% rispetto al 2009. La sensazione provata da chi scrive nell’aggirarsi tra gli stand allestiti negli enormi padiglioni del Lingotto, monumentali testimonianze di archeologia industriale, è stata quella di un dolce smarrimento in una sconfinata libreria. La confusione, soprattutto nel weekend, non è mancata. Ma, in fin dei conti, era inevitabile e fa parte del gioco. É una fiera, una festa e, consequenzialmente, assume a tratti il sapore ambiguo di un rituale massificato. Di questo spettacolare rito collettivo sono state parte integrante le numerosissime conferenze, lezioni e chiaccherate tenute da scrittori, giornalisti, editori, artisti e personaggi dello spettacolo, soprattutto intorno alla memoria, tema conduttore di questa edizione che è stato indagato e sviscerato nelle sue molteplici valenze culturali, scientifiche e tecnologiche. Sono stati più di 70.000 i visitatori che hanno assistito agli oltre 1400 incontri nelle 27 sale del Lingotto Fiere. Quattordici incontri hanno fatto registrare il tutto esaurito; in primis quelli con Roberto Saviano, Dario Fo, Walter Veltroni, Gad Lerner, Eugenio Scalfari, Marco Travaglio e Umberto Eco. Seguitissimi anche gli interventi di Giuseppe Tornatore, Vittorio Sgarbi, Paolo Villaggio e Piero Angela. Quest’ultimo, nella giornata inaugurale, ha tenuto una coinvolgente lectio magistralis sull’importanza della divulgazione scientifica e della memoria culturale.
Grande successo anche per gli eventi legati all’India, Paese Ospite di questa edizione. Tra gli incontri più seguiti ed apprezzati si segnalano quelli con lo scrittore e psicanalista Sudhir Kakar, con il filosofo ed economista Prem Shankar Jha, con lo scrittore Indra Sinha e con il giornalista Tarun Tejpal. Dai vari interventi è emersa un’immagine affascinante ed estremamente complessa della realtà culturale e socioeconomica dell’India, culla di una spiritualità millenaria e potenza in via di sviluppo dalle infinite contraddizioni.
E, a proposito di contraddizioni, si impone una considerazione sul rapporto apparentemente contrastante intercorrente tra il successo indiscusso del Salone del Libro ed il risaputo scarso interesse degli italiani per la lettura. Secondo i dati Istat del 2009 i lettori di un libro non scolastico sono stati meno della metà (45,1%) della popolazione sopra i sei anni; di questi il 20% ha letto da uno a tre libri, il 17,9% da quattro a undici, soltanto il 6,9% dodici o più libri in un anno. Il mercato editoriale italiano, invece, si presenta abbastanza solido, con un fatturato complessivo di oltre cinque miliardi di euro, anche se in flessione rispetto agli anni passati. In relazione a tali dati il successo del Salone torinese sembra costituire un’eccezione che conferma la regola. Esso attrae principalmente un pubblico motivato e altamente fidelizzato.
Dalla ricerca condotta dalla Fondazione Fitzcarraldo, infatti, emerge che ¼ dei visitatori legge più di 30 libri l’anno. Ma il Salone riveste anche una fondamentale funzione in termini di educazione culturale e ha la capacità di conquistare nuovi lettori. Lo sviluppo e la crescita civile sono strettamente legati alla diffusione della conoscenza ed il libro, in questo senso, è un medium imprescindibile e cruciale.
Partendo anche da tali considerazioni, su iniziativa dell’AIE (Associazione Italiana Editori) è nato il “Centro per il Libro e la Lettura” avente come ambizioso obiettivo quello di incrementare i lettori italiani del 50% nei prossimi dieci anni. Si è svolta, a questo proposito, l’iniziativa promossa  dall’AIE, in collaborazione con l’Ali (Associazione Librai Italiani) ed il supporto di Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e Upi (Unione Province d’Italia), “Se mi vuoi bene il 23 maggio regalami un libro”, Giornata nazionale per la promozione della lettura, a cui centinaia di associazioni, enti, librerie, biblioteche hanno partecipato con l’obiettivo comune di invogliare il consumatore a riscoprire il valore della lettura di un buon libro…

Riferimenti:
www.salonelibro.it
www.aie.it
www.ibookyou.it
www.cepell.it
www.fitzcarraldo.it