Festival teatrali in Italia ce ne sono tanti. Ed anche ben fatti. Ma è dalla nascita che inizia la particolarità del Napoli Teatro Festival Italia.
Parte da Napoli nel 2007, in agosto, dopo che, l’anno precedente, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali aveva indetto un bando per la realizzazione di un festival teatrale, internazionale, che ogni tre anni avrebbe dovuto cambiare sede, nella penisola.
Dopo gli straordinari risultati delle prime due edizioni, nel 2009 il Ministero decide di confermare Napoli come sede permanente della manifestazione.
Nasce nel 2007 anche la Fondazione Campania dei Festival, la cui attività principale è proprio il Napoli Teatro Festival Italia, che ha saputo, durante questi tre anni, sviluppare un cartellone alternativo di rassegne, progetti e laboratori, come il Campania Teatro Festival Italia, il E45 Napoli Fringe Festival e Le città del Mediterraneo.
L’iniziativa culturale prende il via sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio dell’UNESCO con un progetto coofinanziato dall’Unione Europea (Regione Campania – P.O.R. Campania 2007/2013) con Ministero per i Beni e le Attività Culturali e gli Enti Locali. La direzione del Festival, affidata a Renato Quaglia, punta il dito sull’internazionalizzazione del programma; infatti, il buon mix tra artisti italiani e stranieri mette Napoli al centro del teatro europeo. La città è protagonista, teatri storici, teatri d’avanguardia e innovativi, spazi aperti e pubblici, edifici monumentali, musei, chiese, interi quartieri e zone industriali dismesse diventano scene e fanno da scenografia agli spettacoli che animano Napoli durante il mese di Giugno (dal 4 al 27).
Tuttavia, in questa edizione l’elemento che, soprattutto, sorprende e suscita consensi è la preziosa attenzione degli organizzatori alla salvaguardia ambientale. Infatti, l’edizione 2010 del Napoli Teatro Festival Italia è ecosostenibile, caratteristica che gli conferisce il primato italiano e lo colloca  tra i pochi eventi culturali europei a vocazione ecologista. Il Bureau Veritas Italia ha rilasciato la certificazione ISO 14001. Tutti i fornitori ed i partner del Festival hanno e devono avere comportamenti sostenibili. Si ricorre poi ad un importante uso della mobilità sostenibile, infatti sono predisposte navette gratuite per gli spettatori in modo da evitare, o quanto meno limitare, l’uso privato delle automobili.
Il Festival si pone l’obiettivo di ridurre o addirittura annullare il consumo energetico e l’impatto ambientale per la realizzazione della manifestazione, coprendo la produzione di energia con impianti fotovoltaici realizzati per il Festival. Questo progetto, in collaborazione con la Regione Campania, prevede l’installazione di impianti capaci di produrre almeno 20 mila Kwh (energia necessaria stimata per le tre settimane di manifestazione).
Il Napoli Teatro Festival Italia aderisce anche ad AzzeroCO2, le emissioni di CO2 stimate per realizzare tutta la manifestazione sono coperte con l’iniziativa Boschi Azzero CO2, nel caso specifico con un progetto di forestazione nel Parco del Vesuvio.
Il Festival rappresenta  un bell’esempio di come si possa realizzare una manifestazione culturale, e non solo, di elevato spessore qualitativo e di grande risposta di pubblico, senza trascurare l’attenzione dovuta al tema della salvaguardia ambiente, cui la sensibilità del mondo intellettuale ed artistico-culturale deve naturalmente protendere, fino a costituirne esempio da seguire.
Inoltre, da rilevare, quale buona pratica e buon esempio, anche la responsabilità sociale e umanitaria di cui si fa carico la Fondazione, organizzatrice e curatrice del Festival, finanziando per un anno il progetto Dottor Sorriso dell’Ospedale Monaldi di Napoli devolvendo alla ONLUS gli incassi dello spettacolo “Football, Football” e sostenendo le Popolazioni terremotate del Cile con gli incassi degli spettacoli “Diciotto Carati” e “L’uomo che dava da bere alle farfalle”.