Il Turismo industriale entra nel vivo a Udine con un affascinante percorso che interpreta e interroga la contemporaneità presentando ai pionieri del viaggio di scoperta diverse chiavi di lettura del luogo. Le industrie del Friuli Venezia Giulia attraverso il progetto “Industria e turismo andata e ritorno” aprono le porte dei loro stabilimenti al visitatore di una terra un tempo di confine e ora nel cuore dell’Europa. Questo progetto di Confindustria Udine in collaborazione con Turismo fvg punta a far conoscere le attività produttive di eccellenza e nel contempo completare l’immagine di una terra al centro di una nuova idea di confine. E’ proprio il gusto a guidare una delle prime visite: l’aria è di montagna, circa 1.200 metri sul livello del mare, la particolarità del prosciutto, la leggera affumicatura. Eccoci a Sauris.
Si parte col sapore del sapere. Nel territorio della provincia di Udine esistono due produzioni esclusive di prosciutto: il San Daniele e il Sauris. Una delle prime visite in programma è all’impianto Wolf della famiglia Petris di Sauris. Una esplorazione che riesce in maniera vivida a rappresentare come, “partendo dalle mani”, un mix inestricabile di competenza, passione, rischio, gusto, precisione, qualifichi un prodotto. Un’attività che ha cercato un equilibrio continuo con la contemporaneità senza snaturarsi né ridursi a nostalgico folklore. A Sauris, exclave austriaca nella provincia di Udine, si percorre un itinerario in un’economia a misura d’uomo che continua a rapportarsi con un ambiente duro che, dopo secoli, rimane ancora la risorsa più preziosa del luogo. Qui, oltre al sale, gli altri metodi di conservazione dei generi alimentari sono stati da sempre l’affumicatura (per la carne di maiale e la ricotta) e la fermentazione (crauti e ricotta). Questi saperi indispensabili per la sopravvivenza sono entrati nella cultura materiale di ogni abitante. Le ricette tradizionali vengono tuttora tramandate all’interno delle famiglie: elementi propri dell’itinerario al Prosciuttificio Wolf. Sono i sensi che guidano l’uomo nella stagionatura, aiutato dalla tecnologia, in un impianto che oggi impiega circa 60 persone.
La particolarità del prosciutto è dovuta al tradizionale metodo di affumicatura che, come faceva Pietro Schneider nel lontano 1862, viene effettuata bruciando legno di faggio (di pezzatura, stagionatura e umidità diversa) dei boschi locali nei tradizionali caminetti che convogliano il fumo nei locali di affumicatura. Le produzioni tipiche del resto non nascono casualmente ma in luoghi dove il microclima può garantire caratteristiche stabili ad un prodotto. Lo stabilimento è un insieme di tecnologia e tradizione in un incontro piacevole tra sapori e un ambiente incantevole dove l’aria purissima e frizzante accarezza la produzione. Anche i salumi hanno un proprio differente timbro gustativo: del resto la stessa concia della coscia di maiale si fa interamente e rigorosamente a mano.
“Industria e turismo andata e ritorno. Un binomio strategico per il territorio”, da aprile a novembre, propone un calendario di visite organizzate, con partenza da Udine, con la narrazione diretta dei protagonisti dell’economia del territorio per mettere in dialogo eccellenze produttive, risorse ambientali e culturali nel valorizzare il capitale sociale collettivo del territorio. 

Approfondimenti:
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