Dal 18 al 21 giugno, solstizio d’estate, a Motta d’Affermo in provincia di Messina si è celebrato il Rito della Luce: su un’altura che guarda il mare svetta, con i suoi 30metri di altezza, La piramide- 38° Parallelo, opera di Mauro Staccioli inaugurata il 21 marzo scorso nel Parco Fiumara d’Arte e aperta solo una volta l’anno. Il tetraedro cavo in acciaio corten è una sorta di “faro introverso” che, con uno spigolo aperto a occidente, cattura la luce dallo zenit al tramonto e ne proietta all’interno un unico, stretto e intenso fascio che passa lento sulle superfici della cavità scura e pietrosa, conciliando la dimensione verticale ascensionale trascendente della piramide con quella orizzontale transitoria immanente del percorso a spirale tra le grosse pietre.
Poesia, danza, musica hanno animato questi luoghi, la cui suggestione è stata come svelata dalla presenza di quest’opera, “scultura” imponente per la misura dell’uomo ma segno puntuale, incisivo e denso alla scala del paesaggio (le sculture della Fiumara sono da ricercare con uno sguardo attento nelle curve del torrente e sui crinali, non gridano la propria presenza a modificare il paesaggio ma scrollano gli occhi distratti).
Motta d’Affermo come Tusa, Pettineo, Castel di Lucio, Mistretta, Reitano, paesi altrimenti sconosciuti in provincia di Messina, tra i Nebrodi e il mare, lungo la fiumara di Tusa, sono i luoghi che ospitano le sculture della Fiumara d’Arte e le tappe di un viaggio che inizia negli anni ottanta (nel 1986 si inaugura La materia poteva non esserci di Consagra) e conquista nel 2006, dopo ventennali vicende giudiziarie, il riconoscimento di Parco e l’istituzione, con Legge Regionale 6/2006, del percorso turistico culturale di Fiumara d’Arte.
Negli stessi anni in cui nel trapanese la ricostruzione post-terremoto di Gibellina puntava sull’arte contemporanea quale valore fondante di nuova identità urbana, l’imprenditore e mecenate Antonio Presti, oggi presidente della Fondazione Antonio Presti -Fiumara d’Arte, con questo progetto di museo diffuso a cielo aperto, strappa un pezzo di territorio all’abbandono e alla dimenticanza cui sembrano irrimediabilmente destinate campagne, valli, boschi, insediamenti e borghi montani dell’entroterra siciliano, per farne un distretto artistico di grande interesse ed ancora ricco di potenziale per sviluppo turistico e produzione culturale (l’Atelier sul mare è un albergo-museo che permette di dormire in vere e proprie opere d’arte, camere progettate da grandi artisti da Ceroli a Ruiz, a Plessi).
Questa iniziativa privata e insolita di valorizzazione del territorio e rinnovamento di un senso di appartenenza perduto ha incontrato per decenni ostacoli giudiziari, sentenze di demolizione per abuso edilizio e occupazione di demanio, e disinteresse delle amministrazioni (nel 2005 per richiamare l’attenzione sul problema si “chiude” la Finestra sul mare bisognosa di manutenzione), mentre altrove, nella stessa provincia, il territorio ferito da abusivismo vero e lassismo amministrativo si sgretola sotto gli occhi colpevolmente increduli di chi lo abita.
Negli ultimi anni la Fondazione ha esteso la sua attività dal territorio alla città: il progetto TerzOcchio Meridiani di Luce dà una nuova storia alla periferia contro l’anonimato delle coscienze, perché più che una condizione di spazio l’isolamento delle periferie urbane è una condizione culturale. Lo scorso anno è stata inaugurata a Catania, nel quartiere periferico e degradato di Librino, la Porta della Bellezza, 200 metri di terracotta e versi realizzati da bambini e abitanti in collaborazione con artisti e poeti per riconoscere nella condivisione il senso della Bellezza.
Proprio come un rito di condivisione e rinascita è stato concepito il Rito della Luce alla Piramide che si rinnoverà ogni anno nel giorno del solstizio d’estate.

Riferimenti:
www.librino.org
www.ateliersulmare.it
www.youtube.com/watch?v=Y7TjfNDgRT4
www.youtube.com/watch?v=gDjz2dnhVW4&feature=related