Altomonte in provincia di Cosenza scommette sull’arte contemporanea. Il gioiello architettonico e paesaggistico ai piedi del parco del Pollino – uno tra i poco meno di duecento “Borghi più belli d’Italia” – scommette sulla sperimentazione artistica con la rassegna Festival Euromediterraneo Arti Visive.
Comune di Altomonte, Regione Calabria, Unione Nazionale Proloco Calabria, Provincia di Cosenza, Repubblica Italiana e Unione Europea. Queste le istituzioni che sostengono la rassegna di arti visive “Contemporaneamente Arte, tra realtà e visioni” nell’ambito del Festival Euromediterraneo Arti Visive a cura dell’artista Gianfranco Grosso, nativo di Cosenza, che dall’8 agosto al 10 settembre occuperà gli spazi dell’ex convento domenicano in piazza Tommaso Campanella nel comune di Altomonte (CS). Si tratta di strutture adiacenti alla chiesa di Santa Maria della Consolazione, senz’altro la costruzione calabrese più significativa del periodo normanno e angioino, con la sua torre campanaria e il chiostro trecenteschi.
Sarà anche un altro elemento del patrimonio artistico della località calabra ad essere valorizzato, la torre detta “dei Pallotta” risalente all’XI secolo, interessata in particolare da un intervento dell’artista Daniele Spanò, che attraverso l’innovativa tecnologia del mapping architettonico proporrà delle innovative proiezioni, visibili dall’esterno, proprio sulla facciata della torre, proiezioni che interagiscono con gli elementi architettonici della torre stessa.
La rassegna Euromediterraneo Arti Visive è alla sua seconda edizione e si inserisce nel contesto delle attività culturali e di spettacolo che l’amministrazione propone per il periodo estivo. Il comune, di neanche 5000 abitanti, è affiliato al club I Borghi più Belli d’Italia, organismo che dal 2001 su impulso della Consulta del Turismo dell’ Associazione dei Comuni Italiani (ANCI) opera per valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani emarginati dai flussi principali di visitatori e turisti.
Con la rassegna Euromediterraneo Arti Visive Altomonte offre al pubblico un deciso plus culturale inserendosi a pieno titolo nei circuiti dell’arte contemporanea ufficiale. Contemporaneamente Arte, tra realta’ e visioni propone infatti diversi progetti ospitando oltre una dozzina tra artisti e curatori di fama internazionale.
Il primo è Alan Jones, esperto della scena pop americana ed europea a partire dagli anni Sessanta, curatore per Fondation Cartier a Parigi, Solomon R. Guggenheim Museum, P.S.1, New Museum, The Studio Museum Harlem e Museum for African Art a New York, MIT List Visual Arts Center ad Harvard, Walker Art Center a Minneapolis.
Jones propone qui i lavori di Bixio Braghieri, Marco Cascella, Pierpaolo Lista, Salvo Mauro, Giacinto Occhionero, Lucio Spinozzi, Lisa Wade; la maggior parte dei quali sono stati protagonisti della “sfilata di pittura” nella galleria Artandgallery a Milano nel luglio scorso.
Altro nome importante quello di Beatrice Bertini, curatrice e storica dell’arte che nella sezione “galleria in vetrina” rappresenta lo spazio Ex-Elettrofonica di Roma, luogo di interazione tra architettura ed arti visive realizzato dagli architetti  Alessandra Belia e Federico Bistolfi già collaboratori di Zaha Hadid, attivo dal marzo 2009. Lo spazio romano, che presenta in questa occasione gli artisti Davide D’Elia, Delphine Valli, Claudia Zicari, segue il Centro d’Arte La Bussola di Cosenza che nell’edizione passata era stata ospite con lavori di Mimmo Rotella e Serafino Maiorano.
E ancora di architettura si parlerà ad Altomonte, con il progetto “forme colore sperimentazione” che ripercorre le esperienze maturate nei campi dell’urbanistica degli spazi pubblici e privati, dalla residenza all’industrial design dello studio ONarch_ONdesign degli architetti Paolo Manganaro, Matteo Malevolti e Marco Sorito.
Altro pezzo forte della rassegna l’artista Seboo Migone, che vive e lavora tra la Val d’Orcia e Londra ed ha recentemente esposto a Milano, Torino, Londra e NY, che presenta il lavoro “Quello che la montagna nasconde”, un’investigazione di paesaggi antropomorfi che l’artista scopre tra Londra e la Toscana.
E ancora Anna Milano Carè con il lavoro “Sofia”, un percorso di video-installazioni in cui lo spettatore entra in contatto con le tracce biografiche dell’artista, specchiandosi con il proprio io. La performance audiovisiva “Forgetful” di Daniele Spanò, anticipata sopra, rappresenta la punta di diamante tecnologica dell’intera rassegna.
Insomma, contemporaneo e patrimonio del passato si uniscono per dar vita ad una formula decisamente vincente nella valorizzazione di questo territorio così suggestivo anche dal punto di vista paesaggistico, con il Parco del Pollino sullo sfondo.