Pubblico e privato dagli anni ’80 a oggi
Dagli anni Ottanta ad oggi il fenomeno dello “Stato spettacolo” sembra essersi progressivamente diffuso in Italia. Con questo termine Anna Tonelli si riferisce, nell’omonimo libro, alla nascita di quel processo di spettacolarizzazione che interessa non soltanto le dinamiche proprie del mondo politico, ma anche la collettività. Il libro, diviso in tre sezioni, analizza cronologicamente lo sviluppo della tendenza a presentare iniziative politiche come eventi mediatici e ad esibire la sfera privata in un contesto pubblico:  una “quotidianità spettacolarizzata” che con la popolarità dei social network ha visto una sempre più rapida espansione. L’autrice rintraccia l’origine del fenomeno nella diffusione del capitalismo consumista nel corso degli anni Ottanta, che avrebbe determinato una cultura individualista che mostrava e diffondeva attraverso l’uso dei media la sfera privata. Il focus sulla dimensione privata si estende anche al comparto politico dove l’attenzione viene posta sulla figura del leader e gli aspetti privati che lo coinvolgono, col rischio di porre in ombra piani e programmi politici. La sensazione è che la vita quotidiana e il mondo politico si siano progressivamente adattati a modalità e atteggiamenti tipici dei reality show, ricchi di emozioni, ma scarsi sul piano dei valori e delle ideologie.
L’autrice prosegue analizzando dettagliatamente l’evoluzione del fenomeno nel lasso temporale prescelto e focalizzandosi su una serie di casi di partiti politici contestualizzati nei cambiamenti socio-politici del periodo. Durante gli anni Ottanta nasce il termine “riflusso” per riferirsi a “l’abbandono della politicizzazione a favore del privato, con la centralità dell’individualismo rispetto alla collettività e la sostituzione dell’impegno col disimpegno e l’evasione.” “La soggettività di massa” è la definizione stravagante che racconta la crescente rilevanza che il consumo e la soggettività assumono, in antitesi ai valori della moderazione e del risparmio, in una società in cui i desideri di un individuo si trasformano in quelli dell’intera collettività favoriti dalla televisione e dall’intrattenimento di massa. All’interno dello scenario politico si parla di “politica spettacolo” che ne reinventa le regole consuete mettendo sempre più in luce la figura del leader, ritratto secondo il modello americano durante le attività quotidiane, e adottando una serie di simboli e riti. La novità sta nel modo in cui il politico si presenta portando l’attenzione anche sulla sua vita privata. Nel settore dei media l’interesse verso la sfera personale sembra propagarsi velocemente dopo la pubblicazione nel 1979 sul Corriere della Sera di una lettera d’amore da parte di un lettore nella quale racconta i propri problemi sentimentali. L’autrice prosegue poi esaminando gli sviluppi dello Stato spettacolo durante gli anni Novanta fino all’ultima sezione denominata “Oggi”, osservando, tramite il rimando a casi concreti, che se Craxi aveva posto le basi per una personalizzazione della politica con Berlusconi vi è un ulteriore sviluppo.
Amara la conclusione della sezione “Oggi” in cui la società attuale viene associata ad una “cultura del talk show” data l’eliminazione delle barriere tra confine pubblico e privato che, con sempre più vigore, si allarga al modo di comunicare del mondo politico che a sua volta si adegua alla nuove modalità di presentazione della propria immagine.
Il libro è una minuziosa e accurata cronologia del modo in cui lo “Stato si mette in vetrina” in una società in cui le più disparate forme di comunicazione sembrano sempre più essere predisposte alla presentazione della propria identità e all’esibizione delle abitudini quotidiane.

Stato spettacolo
Pubblico e privato dagli anni ’80 a oggi
Anna Tonelli
Bruno Mondadori 18,00€
ISBN 9788861594586