L’enigma della vita e i segreti dell’isola

Tutto ebbe inizio con Twin Peaks, celebre telefilm di David Lynch e Mark Frost che indagava sull’ormai famosa morte di Laura Palmer. Fu poi la volta di X Files che, tra ambientazioni soprannaturali e futuristiche, aprì praticamente la strada a uno dei più grandi successi nel mondo dei telefilm (americani). Parliamo di Lost, la serie cult firmata da J.J Abrams e Damon Lindelof, che ha spopolato negli USA e che ha mietuto picchi di share e  riscosso trionfi di popolarità anche oltreoceano.  Tanto da ispirare anche la letteratura italiana, che al telefilm più enigmatico della storia ha regalato questo particolare e puntualissimo saggio di Roberto Manzocco “Pensare Lost”, edito da Mimesis. Il titolo, a prima vista scontato, è in realtà evocativo: coloro che entrano nella fitta trama della serie e ne rimangono intrappolati iniziano infatti a “pensare Lost”, cioè a ricondurre idee, simboli e fatti reali o irreali alla complicata trama di codici e congetture presentate all’interno delle 6 serie che hanno tenuto incollati al televisore milioni di spettatori.
Un avvertimento: il testo potrebbe risultare leggermente complicato nel caso in cui non si siano riuscite a seguire tutte, ma proprio tutte le puntate del telefilm. Sono proprio i dettagli, infatti, disseminati lungo tutto il corso delle puntate (e degli anni) a fare di questo volume un manuale preziosissimo per risalire all’origine di gran parte dei misteri che la serie decide di svelare o meno. Si parte dunque dai riferimenti letterari e filosofici che in Lost la fanno veramente da padrone per poi discorrere delle numerosissime (e eccezionalmente originali) campagne di marketing in perfetto stile “fanta-visionario” che hanno accompagnato il lancio televisivo e la messa in onda della prima puntata. Il libro, inoltre, fornisce un riassunto dettagliato di tutte le puntate e ci aiuta a sbrogliare la matassa dei tanti (diciamo pure troppi) flash back e flash forward che si susseguono per tutta la durata del telefilm.
I personaggi, inoltre, vengono esaminati singolarmente e accomunati, secondo quelle che erano anche le intenzioni originarie degli sceneggiatori, ai filosofi da cui molti prendono il nome (vedi Locke, Hume, Rousseau) agli studiosi, ai matematici di cui dipanano teorie e fanta-spiegazioni che nel libro vengono analizzate e, quando necessario, criticate.
Non poteva mancare ovviamente un’ampia sezione dedicata ai paradossi che hanno fatto dell’isola di Lost un luogo dai misteri complicatissimi e inspiegabili: in grado di guarire da malattie e disabilità motorie, l’isola nuoce però alle donne incinte e ai loro feti; in grado di spostarsi nello spazio e nel tempo, nessuno però è in grado di lasciarla di sua spontanea volontà  perché, a causa delle potenti forze elettromagnetiche l’isola ha il potere di attirare a sé ogni cosa o persona.
E se appartenete a coloro i quali sono rimasti delusi dal finale della serie, nell’ultimo capitolo del saggio, Mazzocco espone argomentazioni interessanti anche riguardo questo aspetto. Era veramente questo il finale più giusto per una serie iniziata con il massimo delle aspettative? Lo “spiegone” finale, così come lo chiama l’autore, vi aiuterà nella risposta.

Roberto Mazzocco
Pensare Lost
L’enigma della vita e i segreti dell’isola
Mimesis editore €13
ISBN 9788857501628