Si intreccia con la nostra storia e tradizione, la nostra terra, la cultura e la natura, ce lo abbiamo nel sangue e gli altri spesso ci identificano con esso in un cliché che ci portiamo dietro da secoli: l’amore devoto che noi italiani nutriamo per il cibo è qualcosa che va oltre la semplice necessità fisica del mangiare. E’ l’arte del gustare e assaporare, favorendo la convivialità e l’allegria. Dove c’è cibo c’è festa, tanto che nella penisola è un fiorire di sagre in onore delle più disparate pietanze, con matematico successo di pubblico.
Se dunque per riunire tanta gente e calamitare ampia attenzione l’ingrediente segreto è quello di ‘prendere per la gola’, gli eventi culinari diventano occasioni per sensibilizzare e raccogliere fondi: da nord a sud numerosi sono gli appuntamenti che, facendo leva sulla golosità degli italiani, si prefiggono come scopo quello di restaurare musei, monumenti e beni culturali. Laddove infatti le casse sempre troppo carenti delle istituzioni e degli enti locali non arrivano ad intervenire, si ricorre al buon cuore della gente, che sembra maggiormente predisposta alla solidarietà di fronte ad un bel piatto di pasta o ad una ricca coppa gelato.
A Milano, per portare a termine i lavori di restauro della Cascina Cuccagna, il Consorzio Cantiere Cuccagna ha organizzato aperitivi a filiera corta che potranno essere degustati nel verde degli spazi da preservare. In questo modo l’appuntamento serale, tanto caro ai milanesi, diventa un momento piacevole e utile alla valorizzazione non solo della produzione vinicola locale, ma anche di uno dei più pittoreschi luoghi cittadini, che attende di essere recuperato per trasformarsi in uno spazio pubblico polifunzionale.
La Chiesa di Santo Stefano a Bologna ha il suo salvatore in un gelato che ne porta il nome. Crema Bologna, Croccante e Amarena Fabbri è la triade di gusti da cui nasce il Gelato Santo Stefano, che dall’8 al 10 settembre potrà essere gustato in Piazza delle Sette Chiese nel capoluogo emiliano, al fine di preservare questo monumento cittadino. Il succulento dessert, protagonista della kermesse, nasce dalle macchine Carpigiani e dalla maestria gelatiera della Fabbri e della Carpigiani Gelato University, aziende doc del territorio bolognese, che non mancheranno l’occasione ghiotta per allargare la loro visibilità. L’evento avrà dunque il merito di accontentare tutti: golosi grandi e piccini, imprenditori e soprattutto i monumenti da restaurare, se si pensa che ad oggi le varie iniziative a sostegno dei progetti  hanno già portato nelle cassa della basilica 1 milione e 900.000 euro. Visto il successo finora riscosso nulla impedisce comunque ad aspirare ai 3 milioni di euro, la cifra necessaria per completare l’opera.
“Il tessuto è servito” è invece l’invito a cena che il Museo del Tessuto di Prato rivolge ai suoi ammiratori e sostenitori. La cittadinanza e le autorità locali potranno partecipare il 20 settembre prossimo alla ricca cena-buffet, del costo di 35 euro, durante la quale il Museo ed i suoi spazi espositivi saranno completamente a disposizione degli invitati per la visita alle collezioni esposte. I fondi ricavati da una quota della partecipazione verranno utilizzati per l’integrazione e lo sviluppo delle collezioni del museo. Ovviamente, chi volesse rendersi maggiormente partecipe al progetto, potrà contribuire singolarmente.
Sembra dunque che il fund raising a favore dei beni culturali, dimenandosi tra posate e pentole, ingredienti e chef, abbia trovato un nuovo e prolifero campo d’azione capace di far leva sulla ricchezza produttiva territoriale. In un clima piacevole, tra delizie per il palato e suggestive ambientazioni, il cibo riesce a mescolare armoniosamente tanti ingredienti diversi: i prodotti enogastronomici locali, lo stimolo per le aziende nostrane, lo spirito partecipativo della cittadinanza; il tutto condito da un progetto di recupero per i beni culturali.