Probabilmente al Museo delle Scienze e delle Industrie qualcuno deve aver subito il fascino del celebre e recente film “Una Notte al Museo” per pensare all’iniziativa volta a scegliere un uomo, o una donna, per vivere un mese, dal 20 ottobre al 18 novembre di quest’anno, nel museo di Chicago sotto l’occhio dei social media e dei quotidiani visitatori. Più che da un film, l’idea prende spunto dalla possibilità, per milioni di web-visitors, di osservare costantemente esperimenti, mostre e visite in uno dei musei più grandi e importanti dedicati al mondo delle scienze utilizzando gli occhi di un, o una, concorrente.  Il Museo di Chicago, attraverso un video di ringraziamento destinato a tutti coloro che hanno inviato le proprie immagini e video di presentazione per concorrere al particolare impiego, ha da poco informato i media dell’avvenuta scelta della persona chiamata all’originale iniziativa. La persona prescelta, infatti, è chiamata a dover vivere per trenta giorni e trenta notti all’interno del museo, ovviamente con tutti i comfort per riuscire a portare a termine l’impresa diventando,  per un mese, una vera  e propria persona-immagine (testimonial) del museo di Chicago attraverso sia i canali web che seguiranno l’evento descrivendo tutte le esperienze che comportano essere presente ventiquattro ore su ventiquattro in un museo delle scienze, sia attraverso i continui esperimenti e progetti a cui è chiamata a partecipare. Sebbene finalizzata ad attirare l’attenzione del pubblico sulle attività scientifiche fra le inedite mura, l’idea si rivela in realtà un eccezionale esperimento di marketing applicato alla cultura, figlio delle nuove tendenze sociali rivolte all’osservazione e allo studio della persona alle prese con le più svariate e intricate situazioni. E’ il caso, piuttosto esplicito ed evidente, dei reality televisivi gratuiti o a pagamento che stanno spopolando negli ultimi anni nei Paesi occidentali o degli storytelling, veri e propri “racconti” delle proprie esperienze di vita in un determinato ambiente. In tal modo, il museo di Chicago potrà garantirsi per un mese, e in maniera del tutto gratuita, quei fenomeni pubblicitari a cui, ormai, anche la rete di internet è sempre più soggetta. Per rendersi conto della potenzialità del mezzo e dell’incidenza che certi fenomeni hanno nel nostro quotidiano, basta osservare come Youtube, il famoso portale mondiale per caricare e vedere video, sia sempre più pervaso da messaggi pubblicitari all’inizio o alla fine dei video al suo interno: pensate quanta pubblicità potrebbe invece attirare una pagina in cui per ore viene proiettato un video inerente esperimenti e progetti volti a sfidare di volta in volta le normali leggi della fisica. E l’affare potrebbe essere ancora più ampio se si pensa agli introiti dei gestori delle diverse linee telefoniche che offrono la possibilità di connettersi all’evento.
A suggello della propria esperienza, per il fortunato, o fortunata, concorrente è previsto un premio di partecipazione di circa di diecimila dollari o, a scelta, alcuni gadget come computer o videocamera già provvisti delle immagini che riportano l’esperienza di cui è stato protagonista. Sostanzialmente, sia che venga vista dalla prospettiva di chi promuove e organizza l’evento, sia che venga vista dagli occhi di chi partecipa,  l’iniziativa sembra promuovere l’idea che la cultura e l’esperienza sono ben accette, ma se ci si mette il marketing di mezzo, allora fare di tanto in tanto qualche buon affare non guasta.