Dopo gli inebrianti eventi di Parigi e New York, a Milano il 15 ottobre, in via Tortona n.31, si svolgerà Le grand Fooding Milano – Prima edizione extra vergine, un “evento totale” in grado di soddisfare gusto, vista, odorato, udito e anche tatto! Un gruppo di artisti gastronomici, di chef internazionali di cui fanno parte Inaki Aizpitarte, Cesare Battisti, Massimo Bottura, David Chang, Carlo Cracco, Arturo e Roberto Maggi, Aimo Moroni, Fabio Pisani, Alessandro Negrini, Renè Redzepi e Davide Scabin presenta per la prima volta al pubblico italiano un vero e proprio happening in cui convivono e si rilanciano a vicenda arte, gastronomia, musica e beneficenza. Con uno sguardo rivolto al sociale, i proventi ricavati dalla vendita dei biglietti (25 euro) andranno alla Onlus CAF, organizzazione no profit che aiuta bambini maltrattati e famiglie in crisi.
La fusione di diversi ambiti disciplinari e la commistione tra arte, cucina e cibo ha una considerevole tradizione storica: già tra il Trecento e il Quattrocento Cennino Cennini, allievo di Giotto, scrisse il Libro dell’arte utilizzando una terminologia desunta dall’arte culinaria per descrivere la preparazione tecnica dei dipinti; Giuseppe Arcimboldi nel Cinquecento creava le sue “teste composte” assemblando pittoricamente pesci frutta e ortaggi e alla fine del Settecento in L’art de la cuisine Française Marie-Antoine Carême, fondatore della moderna arte dolciaria, la cui attività abbracciava tutte le arti, scrisse “Le belle arti sono cinque: pittura, scultura, poesia, musica e architettura; la principale branchia di quest’ultima: la pasticceria”.
Tutta l’arte d’avanguardia del primo Novecento (soprattutto il movimento Dadaista) è impegnata nell’abolizione dei confini tra le arti, in favore di un’interdisciplinarità artistica e di un interconnessione tra saperi; mentre negli anni Sessanta Daniel Spoerri, membro del movimento Fluxus, cuoco e gastronomo rinomato, propone le sue “dinner action” o “eat art”: mostre e performance volte a coinvolgere lo spettatore in un disorientante convivio.
Per non parlare poi della Pop Art che, soprattutto con i panini e i gelati di Claes Oldenburg e le nature morte di Wayne Thiebaud, rappresenta tutto l’universo gastronomico a partire da un’analisi del consumo di massa.
Il connubio arte – cucina viene riproposto in chiave attuale dal movimento culinario francese “Le Fooding”, dalla crasi terminologica di “food” e “feeling”, che nasce nel 2000 a Parigi ad opera di giovani critici gastronomici, con lo scopo di esaltare le peculiarità e la creatività della cucina moderna, specchio della realtà contemporanea.
Durante lo svolgimento della serata milanese gli chef saranno pronti a destreggiarsi in modo assolutamente ludico proponendo pietanze da mangiare e gustare non solo con la bocca, ma anche con le mani. L’idea che caratterizza l’avvenimento è infatti quella di promuovere un accostamento più autentico e genuino al prodotto, all’insegna di un ritrovato e rinnovato “primitivismo“.
Passeggiando tra “rue de fromage”, “diluvio universale”, spazio allestito per i drink, e la “dark room”, in cui Massimo Bottura cucinerà con il solo ausilio di una luce sul cappello, si consuma un pic-nic, secondo la migliore tradizione francese, accompagnato da champagne Veuve Clicquot ed enfatizzato dalla musica del dj set di Nicola Guiducci e dal sound dei Crookers, mentre le divertenti illustrazioni monocrome del designer Paolo Ulian guideranno lo spettatore nel circuito gastronomico, insegnando come accostarsi al cibo, al di là delle consuetudini.
“Le grand Fooding Milano” si fa portavoce di un modo spontaneo e diretto di intendere l’arte culinaria, soprattutto nel rapporto privilegiato con il consumatore, in modo da sollecitare a più livelli gusto e creatività.